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Reddito Energetico Nazionale, esaurite risorse per il Centro-Nord


GSE annuncia il tutto esaurito anche per le Regioni settentrionali, relativamente al Reddito Energetico Nazionale. Più di 25mila domande in due anni per l’incentivo fotovoltaico contro la povertà energetica

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di Alessandro Petrone

Dopo il boom registrato nel Mezzogiorno (qui l’articolo), anche il plafond destinato al Centro-Nord si è ufficialmente esaurito. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha comunicato oggi che tutte le risorse economiche previste per il 2025 dal Fondo Reddito Energetico Nazionale risultano assegnate. La misura, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), punta a contrastare la povertà energetica sostenendo le famiglie in condizioni di disagio economico nella realizzazione di impianti fotovoltaici domestici.

Reddito Energetico Nazionale, oltre 25.000 richieste in due anni

Il Fondo prevedeva per quest’anno uno stanziamento complessivo pari a 103.166.077 euro, così ripartiti: 82.290.554 euro destinati alle Regioni del Sud e alle Isole, 20.875.523 euro alle restanti Regioni e Province Autonome. Le richieste sono state numerose: 10.050 domande dal Sud, oltre 2.200 nelle restanti regioni e province autonome, per un totale superiore alle 25.000 domande nei due anni 2024 e 2025.

Il successo del bando al Sud

L’adesione al Reddito Energetico era stata immediata sin dall’apertura del portale 2025: bastate poche ore per esaurire le risorse riservate al Sud. Già nella giornata di apertura lo sportello aveva saturato il budget di oltre 82 milioni di euro destinato alle Regioni meridionali.

Cos’è il Reddito Energetico Nazionale

Il Reddito Energetico Nazionale è un incentivo in conto capitale pensato per nuclei familiari in difficoltà economica che desiderano installare impianti fotovoltaici (tra 2 e 6 kW) sulle proprie abitazioni. I beneficiari devono avere un ISEE inferiore a 15.000 euro, oppure fino a 30.000 euro se con almeno quattro figli a carico, e disporre di un valido titolo di proprietà o altro diritto reale sull’immobile. La misura copre impianti installati su abitazioni accatastate nel gruppo A (escluse A1, A8, A9, A10) e prevede che l’energia prodotta in eccesso venga utilizzata per rifinanziare il fondo stesso per vent’anni.

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Contributo a fondo perduto e requisiti tecnici

L’impianto deve essere installato da imprese qualificate, includere servizi di manutenzione, polizza multi-rischi e monitoraggio per almeno dieci anni, e rispettare tutti i requisiti tecnici previsti dai regolamenti 2024 e 2025. Non sono ammesse installazioni per adempiere alla quota obbligatoria rinnovabile negli edifici, né impianti connessi a punti di prelievo già serviti da altre fonti di produzione.

Possibile riapertura dello sportello

Il GSE ha precisato che lo sportello potrebbe riaprire, ma solo nel caso in cui, a seguito di rinunce o esclusioni, si rendano disponibili almeno 5 milioni di euro residui. Per il momento, però, il successo della misura conferma l’interesse crescente verso l’autoconsumo fotovoltaico come strumento di inclusione energetica e riduzione delle disuguaglianze.

Qui, per conoscere in dettaglio il Reddito Energetico Nazionale.



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