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Dal controllo alla visione: il CFO guida dell’evoluzione aziendale


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Mario Barone (CEO ABS) – Fabrizio Ceriotti (Presidente ANDAF Lombardia)

L’attuale panorama economico e l’evoluzione tecnologica ridefiniscono il ruolo del CFO: da garante dei numeri a regista dell’innovazione digitale e della strategia ESG. In questo scenario, Oracle Cloud EPM si afferma come piattaforma chiave per il controllo e la pianificazione delle performance aziendali. Sono questi i temi al centro dell’evento promosso da Nextea e ABS, Company del gruppo Altea Federation, in collaborazione con ANDAF Lombardia e con il contributo scientifico di SDA Bocconi

L’accelerazione tecnologica senza precedenti che sta caratterizzando questo momento storico sta avendo un impatto straordinario anche sul ruolo del CFO al quale non è più richiesto solo di garantire l’equilibrio economico-finanziario dell’impresa, ma piuttosto di assumere una posizione strategica nell’adozione e nella gestione degli strumenti digitali, nella valorizzazione dei dati aziendali e nella promozione della sostenibilità, a garanzia della compliance sempre più stringente.

Proprio i dati, sui quali di fatto si basa il lavoro del CFO, grazie alle tecnologie digitali, con l’AI in prima linea, possono essere oggi gestiti in maniera più efficace e in ottica predittiva, grazie a monitoraggio continuo dei KPI, organizzazione e accuratezza del dato. Questo si traduce in decisioni tempestive, abilitate da scenari simulativi evoluti, che abbracciano l’intera organizzazione e non più solo la sfera finanziaria. In questo nuovo contesto, il CFO è infatti chiamato a integrare nuovi parametri ESG alle metriche finance, divenendo così una figura chiave per la sostenibilità, la resilienza e l’innovazione dell’impresa.

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Questo il tema discusso in occasione dell’evento “Il CFO come leader della trasformazione digitale e ESG. Evoluzione oltre l’AI”, presso Campus SDA Bocconi, durante il quale Gianluca Salviotti, Associate Professor of Practice di Information Systems e Digital Transformation di SDA Bocconi School of Management, ha esaminato lo stato dell’arte dell’Intelligenza Artificiale: I numeri sull’AI ci promettono ritorni enormi – entro il 2030 si stima che l’AI genererà nuovi 19.9 trilioni di USD in global domestic product che deriveranno principalmente dall’incremento della produttività conseguente l’adozione di questa tecnologia. Secondo le previsioni risulta che, sempre entro il 2030, ogni dollaro investito in AI genererà 4.6 USD di ritorno. Questi dati – continua Salviotti – sono però da leggere con molta attenzione”. Esistono infatti opinioni meno ottimistiche come quella di Daron Acemoğlu – Premio Nobel per l’economia nel 2024 e professore di economia al MIT – il quale, nell’articolo The Simple Macroeconomics of AI, afferma che nel best case scenario il boost dell’AI sarà solamente dell’1% entro i prossimi 10 anni.

Questo perché in realtà bisogna considerare che l’adozione dell’AI da parte delle imprese è lenta, solo una piccola percentuale di esse la utilizza regolarmente, ed esitano a investirci su larga scala a causa della rapida evoluzione della tecnologia, che potrebbe rendere gli investimenti rapidamente obsoleti oltre a portare a problemi tecnici e di implementazione. Da considerare, inoltre, anche le preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati, agli algoritmi di AI distorti e agli errori, tutti fattori che, appunto, ne rallentano l’adozione.

La funzione Finance è dunque chiamata a trasformarsi, abbracciando il concetto di Digital Finance Evolution. Per farlo, secondo Salviotti, il CFO deve saper governare tre dimensioni chiave: allineamento tecnologico, ovvero garantire la coerenza degli strumenti IT con la strategia aziendale; allineamento organizzativo, promuovendo cultura digitale e coinvolgimento delle persone; allineamento operativo, integrando dati e processi per ottenere valore reale.

La Data Governance rappresenta il nodo cruciale, secondo Maurizio Dardi – Partner Area CPM & ESG di Nextea. Due sono le precondizioni necessarie: qualità e gestione accurata del dato: “In molte imprese, in particolare nelle PMI, il potenziale tecnologico disponibile non trova terreno fertile a causa di sistemi informativi arretrati, utilizzo di strumenti non integrati (come semplici fogli Excel scollegati da sistemi ERP), scarsa cultura del dato, errori manuali ricorrenti e mancanza di aggiornamento delle anagrafiche e dei master data. Tutto ciò genera inefficienze, informazioni distorte e decisioni aziendali sbagliate, minando la credibilità e la competitività dell’organizzazione”.

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Maurizio Dardi – Partner Area CPM & ESG di Nextea

E non si tratta solo di tecnologia: la scelta degli strumenti è successiva rispetto alla necessità, prioritaria, di ridisegnare i processi di raccolta dei dati, definizione dei KPI, monitoraggio e reporting. Un ambito per il quale Nextea offre supporto concreto e altamente specializzato. L’obiettivo è abilitare una strutturazione dei dati aziendali per passare da un uso reattivo a uno strategico dell’informazione, trasformando i dati da semplice risorsa a vero e proprio patrimonio competitivo. Unicità, consistenza, integrità, completezza, tempestività e conformità del dato e quindi la costruzione di un framework di data governance solido, permettono infatti di identificare, archiviare, rendere disponibili e integrare i dati in modo efficace. Si tratta appunto di passare da una logica di controllo alla visione, per sostenere operazioni strategiche che supportino l’evoluzione aziendale, politiche ESG realmente percorribili e affidabili e processi decisionali basati su analisi avanzate e strumenti intelligenti.

Colmare il gap tra disponibilità tecnologica e reale adozione è possibile, favorendo l’evoluzione verso modelli di business data-driven, capaci di garantire maggiore reattività decisionale e un vantaggio competitivo duraturo.

Business Use Case: Oracle EPM a conti fatti

Il primo case presentato da ABS racconta l’esperienza diretta di una società del settore energetico composta da 13 company con filiali internazionali, la quale è stata in grado, in termini operativi, di ridurre drasticamente i tempi di pianificazione: la produzione del piano quadriennale grazie a Oracle Cloud EPM ora richiede solo 2-3 giorni di lavoro, mentre la pianificazione annuale a lungo termine (fino al FY50) è stata ridotta a soli 8 giorni, con un significativo miglioramento nella trasparenza ed efficienza del processo.

La sfida ESG è invece un tema molto sensibile per le aziende del settore aeronautico. In questo ambito, la piattaforma Oracle va oltre il reporting, integrando i dati finanziari e non finanziari; ciò consente di pianificare, monitorare e riferire sugli impatti ambientali, sociali e di governance delle aziende, con una riduzione dell’80% dei tempi di raccolta delle informazioni e reportistica.

Il terzo esempio rappresentato è relativo alla gestione fiscale nel comparto Moda. Oracle Cloud EPM offre una soluzione ad hoc per semplificare il tax reporting, ottimizzando il processo e garantendo compliance e visibilità. In concreto, le esperienze condotte hanno evidenziato un miglioramento della calendarizzazione delle scadenze fiscali, con invio di e-mail automatiche per l’avvio delle attività, in linea con i requisiti delle autorità fiscali, come l’Agenzia delle Entrate.

L’ultimo caso analizzato ha acceso i riflettori sulla funzione IPM (Intelligent Performance Management), applicata da ABS nel settore Telco. Uno strumento integrato nella suite Oracle EPM che consente di prendere le decisioni di pianificazione con l’ausilio di funzionalità predittive e di accelerare il rilevamento degli approfondimenti con il riconoscimento dei pattern finanziari. I dati hanno registrato una riduzione del 20% delle varianze tra i valori pianificati (budget/target) e i valori effettivi di forecast, segnalando anomalie e identificando tempestivamente le cause delle discrepanze. A questo, si è aggiunto il vantaggio della semplificazione delle attività manuali e ripetitive e la riduzione del bias umano.

Conclusioni

Appuntamenti come l’evento organizzato da Nextea e ABS sono occasioni importanti di confronto con la community dei CFO e per questo trovano sempre ampio sostegno da parte dell’Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari (ANDAF), di cui Altea è partner per la sezione Lombardia.

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Il CFO è chiamato a un’evoluzione culturale e professionale senza precedenti: “Un ruolo in continua evoluzione: dalla centralità del dato iniziale alla gestione dei rischi futuri – questione sempre più delicata in una società complessa come quella di oggi – per guidare il cambiamento con concretezza, verità e visione”, commenta il Presidente di ANDAF-Lombardia Fabrizio Ceriotti. “Senza numeri solidi non c’è direzione, e oggi più che mai il mestiere del CFO non si fa guardando ai numeri di ieri, ma su scenari previsionali per costruire il futuro”.

 





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