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26/05/2025


Di

Marco Montini

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Dazi, Tiso(Confeuro): “UE non sia Trump-dipen­den­te: ser­vo­no cer­tez­ze e garan­zie”

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“Pri­ma il pri­mo giu­gno, ades­so il 9 luglio Donald Trump con­ti­nua a rin­via­re l’entrata in vigo­re dei dazi ver­so la UE, gio­can­do con le date e ali­men­tan­do un cli­ma di incer­tez­za che dan­neg­gia la tenu­ta pro­dut­ti­va dei nostri mer­ca­ti agri­co­li e ali­men­ta­ri”. Lo dichia­ra Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro, com­men­tan­do il rin­vio deci­so dal pre­si­den­te USA dopo il col­lo­quio con la pre­si­den­te del­la Com­mis­sio­ne Euro­pea, Ursu­la von der Leyen. “Nell’alveo del ten­ta­ti­vo del pre­si­den­te sta­tu­ni­ten­se di gua­da­gna­re tem­po nei nego­zia­ti — pro­se­gue Tiso -, rite­nia­mo inac­cet­ta­bi­le che l’Europa si fac­cia tra­sci­na­re da una stra­te­gia comu­ni­ca­ti­va e poli­ti­ca che ha come uni­co risul­ta­to quel­lo di crea­re insi­cu­rez­za e ten­sio­ni tra i pro­dut­to­ri. Per con­te­ne­re le poli­ti­che ‘trum­pi­ste’ ser­vo­no rispo­ste con­cre­te e una visio­ne euro­pea coe­sa e indi­pen­den­te: Bru­xel­les deve smet­te­re di rin­cor­re­re gli umo­ri del­la Casa Bian­ca nel­la con­vin­zio­ne matu­ra­ta che le nostre pic­co­le e medie impre­se, già pro­va­te dal­la cri­si eco­no­mi­ca e dagli effet­ti deva­stan­ti del cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, han­no biso­gno di sta­bi­li­tà, ras­si­cu­ra­zio­ni e stru­men­ti di pro­te­zio­ne. Non pos­so­no vive­re in atte­sa di una tele­fo­na­ta o di una data che cam­bia da un mese all’altro. Bene il dia­lo­go, bene la diplo­ma­zia — con­clu­de il pre­si­den­te di Con­feu­ro — ma le paro­le devo­no tra­dur­si pre­sto in atti con­cre­ti: l’ipotesi di nuo­vi dazi deve esse­re disin­ne­sca­ta in manie­ra subi­ta­nea e defi­ni­ti­va. Nel frat­tem­po, la UE allar­ghi i pro­pri mer­ca­ti, i pro­pri oriz­zon­ti com­mer­cia­li e smet­ta di esse­re Trump-dipen­den­te. Solo così potre­mo garan­ti­re un futu­ro soli­do e soste­ni­bi­le al com­par­to agri­co­lo euro­peo”.

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