Sassari «Le forze dell’ordine hanno fatto la loro parte, la prefettura egualmente. Adesso tocca alla politica scendere in campo, noi come associazione di categoria siamo pronti a fare la nostra parte e vorremmo essere coinvolti insieme alle altre associazioni». Alberto Fois, presidente della Confcommercio territoriale, fa sentire la sua voce all’indomani dell’operazione che ha portato a 30 arresti per traffico di droga nel centro storico.
E lo fa ripartendo dalle dichiarazioni del sindaco Giuseppe Mascia, che aveva parlato delle misure da applicare per il ripopolamento del centro storico e della necessità di un ragionamento complessivo a lungo termine: «Tutto giusto e condivisibile. Per questo è arrivato il momento di sederci intorno a un tavolo e discutere seriamente tutti insieme – dice Fois –. Un tavolo con tutti gli attori: Comune, Confcommercio, ma anche la Camera di commercio, anche l’Università. Per parlare di centro storico e anche per capire che visione abbiamo: c’è la Sassari città turistica, per esempio, poi la Sassari città universitaria. Tutte cose strettamente legate fra loro. I commercianti, d’altra parte, sono solo l’ultimo anello della catena, gli investimenti si fanno dove c’è terreno fertile. Se il centro storico non viene ripopolato e reso sicuro, nessuno aprirà mai un’attività commerciale. Chi resiste, l’ho già detto, è un eroe». La Confcommercio individua poi dei percorsi chiari per questa sinergia: «Definire un piano di sviluppo a lungo termine per il centro, che includa aspetti urbanistici, di mobilità, di sicurezza, di fiscalità e di promozione commerciale – spiega il presidente –. Creare un calendario di eventi attrattivi che animino il centro non solo nei periodi clou, ma durante tutto l’anno, valorizzando anche le specificità culturali e tradizionali. Aiutare i commercianti a integrare strumenti digitali e a innovare i modelli di business per essere più competitivi. Interventi mirati per migliorare la sicurezza delle vie, la pulizia e l’estetica degli spazi pubblici, rendendo il centro più accogliente. Continuare a lavorare per l’abbattimento delle barriere architettoniche, rendendo il centro fruibile a ogni cittadino».
L’altro argomento è quello del piano del commercio: «Non si possono aprire solo bar e ristoranti, iniziative, intendiamoci, contro le quali non ho nulla perché so in prima persona quanto si fa fatica a tenere i conti in ordine. Però abbiamo contato da piazza Azuni alla caserma dei vigili del fuoco qualcosa come 38 bar, c’è qualcosa che non va – spiega Alberto Fois –. In questo momento in città le nuove aperture sono quasi esclusivamente bar, ristoranti, negozietti etnici. C’è un discorso complessivo da fare anche a livello di Città metropolitana, arriveranno dei fondi, investiamoli nel modo giusto. L’obiettivo finale è l’integrazione delle forze, il rilancio economico e sociale, e la costruzione di una visione strategica che ponga il centro di Sassari nuovamente al centro della vita cittadina e dell’attrattività turistica – conclude –. Siamo pronti a fare la nostra parte, a investire energie e risorse, a fare sintesi tra le istituzioni e le esigenze delle nostre imprese. Questo è il momento per dare una svolta e raggiungere un risultato che la città chiede e non è impossibile raggiungere».
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