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Piazza Affari, parte la cabina di regia in per sviluppare i Pir e il mercato dei capitali




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Ultim’ora news 27 maggio ore 9


Lo scorso 14 maggio è entrato il vigore il decreto legge (numero 25 del 14 marzo, articolo 17-ter) che istituisce una cabina di regia all’interno del Mef dedicata allo sviluppo del mercato dei capitali. Ovvero una cabina in grado di effettuare studi e analisi su come sviluppare il mercato finanziario italiano coinvolgendo, se necessario, diversi enti pubblici, le autorità di vigilanza e che promuova un piano nazionale delle politiche e degli interventi strategici.

Questa cabina di regia sarà composta da un esponente del Mef, da un rappresentante del ministero del Made in Italy, dal ministero per gli Affari europei (per le materie riguardanti il Pnrr e le politiche di coesione), dalla Presidenza del consiglio dei ministri, dalla Banca d’Italia, dall’Ivass (Authority sulle assicurazioni), dalla Consob e dalla Guardia di finanza.

I nomi degli esperti devono ancora essere scelti, ma un tema iniziale di confronto, a quanto pare, è già stato selezionato. Si tratta dei Pir (e di un possibile loro sviluppo), i piani di risparmio che investono nelle pmi di Piazza Affari, collegati ad un bonus fiscale per chi mantiene gli investimenti in portafoglio almeno cinque anni. Nel 2025 sta andando bene la sottoscrizione dei fondi Pir orientata alle obbligazioni emesse dalle pmi, mentre restano in difficoltà i veicoli sul settore azionario. «Questa cabina di regia dimostra l’attenzione dell’esecutivo sui mercati finanziari», spiega Giulio Centemero, membro della commissione Finanze della Camera, esperto di mercato dei capitali. Aggiungendo che «è un esercizio necessario anche alla luce delle tante tematiche da coordinare e osservare nel corso della loro evoluzione. Un punto importante, che necessita di un luogo di discussione è certamente quello dei Pir».

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Mid and small cap a sconto del 53%

Come emerso dalla ricerca di Websim (Intermonte) presentata al convegno annuale di AssoNext a Roma la settimana scorsa (è l’associazione delle pmi quotate), le mid and small cap scambiano oggi a super sconto (arrivato al 53% come rapporto ev/ebitda) rispetto alle società quotate sul mercato principale a causa della scarsità di scambi e flottante.  Di qui la necessità e l’urgenza che il Fnsi (Fondo Nazionale Strategico Indiretto), il progetto di Cdp in collaborazione con banche, sim, sgr e assicurazioni, diventi operativo quanto prima. Si tratta di un umbrella fund con una decina di comparti che dovrebbe cominciare a investire all’inizio dell’estate sulle pmi quotate in borsa.

La regia del Fnsi resta nella sede di Cassa Depositi e Prestiti, non rientra nel progetto della cabina di regia del Mef, ma nelle attese le due anime del governo dovrebbero confrontarsi. Nello spirito della legge, la cabina di regia «esercita funzioni di impulso e coordinamento in materia di promozione e realizzazione degli interventi necessari alla valorizzazione e allo sviluppo del mercato dei capitali» per «sostenere la crescita del Paese», anche attraverso lo «sviluppo di forme alternative di finanziamento per le imprese». (riproduzione riservata)



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