Una riunione intensa e rilevante quella della giunta regionale siciliana che è stata convocata nella giornata di oggi negli uffici della Presidenza della Regione al Palazzo d’Orléans.
Sul tavolo del governo guidato dal presidente Renato Schifani sono arrivati e approvati 16 punti che spaziano dalle grandi partite infrastrutturali ai nodi ancora irrisolti sul piano occupazionale e finanziario.
Dissesto idrogeologico
Al primo punto dell’ordine del giorno c’è l’attuazione del PR FESR 2021-2027, con una proposta che punta a delegare direttamente al Commissario per il Dissesto Idrogeologico l’attuazione di interventi cruciali contro frane ed erosione costiera. Una mossa che segnerebbe un passaggio di consegne operativo.
L’accordo prevede interventi strategici di prevenzione e mitigazione dei principali rischi naturali che minacciano il territorio siciliano. In base alla convenzione, una commissione di valutazione congiunta, costituita ad hoc, selezionerà gli interventi da finanziare tra quelli presenti nel Repertorio nazionale per la difesa del suolo (DB ReNDIS), per un totale di circa 42 milioni di euro. La Struttura commissariale, guidata dal presidente della Regione Renato Schifani e diretta da Sergio Tumminello, avrà poi il compito di adottare i decreti di finanziamento, predisporre il piano operativo e occuparsi di tutte le fasi successive: progettazione, assegnazione, gestione, monitoraggio e controllo delle operazioni.
La copertura finanziaria rimane in capo all’Autorità di bacino, diretta da Leonardo Santoro, che provvederà all’erogazione delle risorse seguendo un cronoprogramma collegato all’avanzamento delle attività.
Piano Sviluppo e Coesione
Sul Piano Sviluppo e Coesione (PSC) viene proposta una nuova programmazione del Dipartimento regionale delle Finanze e del Credito. Attraverso il Piano si riprogrammano così le somme non ancora utilizzate, consentendo così una gestione più flessibile delle risorse.
Liquidazione dell’Ente Fiera di Messina
Il terzo punto riguarda invece il completamento della procedura di liquidazione dell’ Ente Fiera di Messina. Una questione che va avanti da più di dieci anni, anni di silenzi e attese che lasciano spazio a risposte a coloro che le aspettavano. Dall’interlocuzione con l’assessore regionale alle Attività Produttive, è arrivato l’atto formale con la Delibera n. 115 del 14 aprile 2025.
Crisi idrica e Cabina di regia: la Sicilia in emergenza
Non meno strategico è il punto che riguarda la Cabina di regia per l’emergenza idrica, già istituita lo scorso anno e oggi oggetto di un’ulteriore riorganizzazione, proposta dall’assessore regionale per l’agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca mediterranea Barbagallo. Una crisi idrica, ormai strutturale, e la nuova composizione della Cabina sarà l’occasione per misurare la volontà politica di superare divisioni e lentezze, mettendo al centro una gestione unitaria delle risorse idriche, in un contesto di crescente tensione sociale, soprattutto nelle aree agricole delle Sicilia occidentale.
Occupazione e società partecipate
L’attenzione è puntata anche sul fronte del lavoro e delle società partecipate, con due dossier delicati. Da un lato, il Piano assunzionale di Sicilia Digitale S.p.A.,, e la mobilità di sette lavoratori della società AST S.p.a. alla Società SAS S.c.p.a., entrambi lavori su proposta dell’assessore regionale per l’Economia Alessandro Dagnino.
Si tratta di 15 nuovi dipendenti per la prima partecipata, figure specialistiche del settore ICT: sette analisti programmatori, un analista, due security engineer, un cyber security specialist, due sistemisti-amministratori di sistema. Infine, un lavoratore sarà impiegato nella segreteria tecnica e un avvocato nell’area affari generali.
Sempre sul fronte economico-finanziario, la Giunta dovrà affrontare due proposte di legge per il riconoscimento della ‘legittimità dei debiti fuori bilancio ‘, un tema che periodicamente torna a galla e che rappresenta un nervo scoperto della Regione. E in aggiunta a questo un decreto assessoriale attuativo dell’articolo 16 della legge regionale 18 novembre 2024, che riguarda degli interventi a favore delle imprese soggette a misure di prevenzione.
Ammontano a quasi 26 milioni di euro le risorse che, su proposta del dipartimento della Programmazione, il governo regionale impiegherà per rifinanziare l’avviso pubblico del 2022 destinato alle piccole, medie e micro imprese danneggiate dalla pandemia di Covid-19 in Sicilia.
I 25.849.647 euro recuperati consentiranno di concedere le agevolazioni previste dall’avviso a circa 500 nuovi beneficiari. La misura, gestita dall’Irfis-FinSicilia, è rivolta a quelle imprese che avevano presentato domanda e che, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, hanno registrato nel 2020 una riduzione del fatturato di almeno il 30% rispetto al 2019. L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso zero, compreso tra un minimo di 10 mila e un massimo di 100 mila euro. Questo consentirà lo scorrimento della graduatoria, ferma perché a fronte di una dotazione finanziaria pari a 187 milioni di euro erano pervenute istanze per 274 milioni.
“L’emergenza sanitaria – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – ha messo in ginocchio numerose aziende siciliane e sono molte le difficoltà che gli imprenditori sono costretti a fronteggiare ancora oggi. È volontà del mio governo, quindi, impiegare risorse che non sono state utilizzate per fornire liquidità immediata alle imprese che ne hanno bisogno, agevolando l’accesso al credito e incentivando investimenti in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità”.
Invece, per le start-up operanti nel settore dell’agricoltura sociale sarà consentita anche l’erogazione di contributi a fondo perduto. Il governo Schifani dispone di un plafond di 4 milioni di euro.
Allo scopo di favorire il risanamento e il rilancio dell’attività imprenditoriale delle imprese sottoposte a misure di prevenzione, Irfis-FinSicilia potrà concedere finanziamenti a zero interessi di durata compresa tra i tre e i dieci anni, erogabili, fino a un massimo di 100mila euro, per far fronte ad esigenze di liquidità o per investimenti a copertura del 70 per cento delle spese ritenute ammissibili. I contributi a fondo perduto per le imprese operanti nel settore dell’agricoltura sociale, da non più di 5 anni, potranno avere un valore massimo di 10mila euro e dovranno essere comunque pari al 20 per cento del finanziamento concesso.
Alla misura avranno accesso le imprese confiscate ai sensi del Codice Antimafia. Potranno beneficiare degli aiuti anche le attività confiscate la cui gestione sia affidata a cooperative di lavoratori, dipendenti o ex dipendenti.
L’accesso alle risorse dovrà essere richiesto dall’amministratore giudiziario, previa autorizzazione del giudice delegato o dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, dopo l’adozione dei provvedimenti di prosecuzione o di ripresa dell’attività dell’impresa. L’autorizzazione giudiziale dovrà dare atto della necessità del finanziamento ai fini del risanamento e del rilancio dell’impresa e della sostenibilità del relativo rimborso, elementi che dovranno risultare da apposita relazione redatta da professionista indipendente.
Fondi alle famiglie
A questo si aggiunge la richiesta di iscrizione di somme su specifici capitoli di bilancio 2025 e la programmazione del Fondo per le politiche della famiglia per il 2024, misure necessarie ma che rischiano di apparire insufficienti a fronte del crescente disagio sociale.
Infrastrutture e turismo
Si aggiungono al cerchio anche la riprogrammazione della dotazione finanziaria del “Programma Operativo Complementare Sicilia 2014/2020“, asse 3 “Sostenere la connessione regionale attraverso il rafforzamento della mobilità e delle infrastrutture di trasporto”.
Via libera dalla giunta Schifani al decreto di ripartizione dei fondi regionali destinati agli enti pubblici e privati del settore dello spettacolo. Il provvedimento predisposto dall’assessore al Turismo Elvira Amata stabilisce le quote di assegnazione di quasi 9,348 milioni di euro, tra i 6,8 milioni del Furs, il Fondo unico regionale per lo spettacolo, e i 2,46 milioni previsti dalla legge regionale n. 3 del 2016 destinati esclusivamente ai teatri a partecipazione pubblica. Il decreto assegna al settore privato il 69 per cento del Furs, per un importo di 4,76 milioni di euro, secondo una ripartizione che prevede una quota del 68 per cento, pari a 3,23 milioni alle attività teatrali e il restante 32 per cento, pari a 1,52 milioni alle attività musicali. Quasi 69 mila euro lo stanziamento per gli spettacoli viaggianti.
Risultano essere poco più di 4,5 milioni gli stanziamenti per gli enti pubblici dello spettacolo, tra la quota del 30 per cento del Furs (2,067 milioni) e i fondi della legge regionale 3 del 2016 (2,456 milioni). Il 78 per cento di questa somma, pari a 3,5 milioni di euro, sarà assegnato al settore lirico, sinfonico e musicale, mentre 995 mila euro, pari al 22 per cento delle risorse, andranno ai settori di prosa e danza.
“Già con la Finanziaria – dice l’assessore al Turismo, sport e spettacolo, Elvira Amata – abbiamo confermato, per il 2025, le risorse stanziate l’anno scorso con le varie manovre, a conferma dell’impegno del governo Schifani per un settore fondamentale per la crescita culturale e l’attrazione turistica della Sicilia quale quello dello spettacolo, in tutte le sue declinazioni. Un lavoro nel quale le grandi istituzioni pubbliche e quelle private agiscono in maniera complementare. Anche quest’anno, inoltre, è previsto uno stanziamento per il settore degli spettacoli viaggianti e dei circhi“.
I criteri e le modalità di assegnazione dei fondi saranno successivamente stabiliti con un decreto.
Cultura e università
Chiudono l’ordine del giorno alcuni temi simbolicamente rilevanti. Ovvero, da un lato l’approvazione della costituzione di un Polo Formativo SNA all’Università di Catania, e la proposta del Piano di Comunicazione triennale FSE+Sicilia 2021-2027, che segnerebbe un passo avanti nell’autonomia formativa regionale, e il rinnovo dell’incarico del Direttore del Parco della Valle dei Templi, che coinvolge uno dei luoghi identitari più significativi dell’Isola.
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