Un’ondata di preoccupazione sta investendo la provincia di Cuneo a seguito della drastica riduzione dei fondi statali destinati alla manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale. Un taglio che, secondo ANCE Cuneo e Confindustria Cuneo, mette a rischio non solo la sicurezza stradale, ma anche la stabilità economica delle imprese del settore edile, già alle prese con i maggiori costi imposti dai Criteri Ambientali Minimi (CAM).
La questione è stata al centro di una conferenza stampa tenutasi lunedì 26 aprile presso la sede di Confindustria Cuneo. Il presidente di ANCE Cuneo, Gabriele Gazzano, ha illustrato una lettera congiunta inviata al presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, per esprimere la profonda apprensione del comparto.
Un taglio “senza precedenti” e le sue ripercussioni
“Un taglio così drastico delle manutenzioni stradali, comunicato peraltro in maniera improvvisa, non ha precedenti e crea una situazione di grande apprensione tra gli operatori di un settore che vive prevalentemente di commesse pubbliche“, ha sottolineato Gazzano. I dati presentati sono allarmanti: per il biennio 2025-2026, Cuneo ha subito un taglio di 6.936.283 euro su un assegnato di 9.908.976 euro, pari a una riduzione del 70%. Se si estende il periodo al quadriennio 2025-2028, la diminuzione si attesta al 40%.
Questi tagli arrivano in un momento cruciale per le imprese edili cuneesi. Il settore è alle prese con un investimento di circa 50 milioni di euro per adeguare gli impianti alle nuove normative ambientali e prestazionali, come i CAM, orientandosi verso una transizione ecologica. “Non è davvero sostenibile il taglio delle manutenzioni stradali“, ha ribadito Gazzano, evidenziando come l’azzeramento della programmazione possa compromettere attività, investimenti e piani industriali.
La risposta della Provincia e le trattative con il Governo
Il presidente della Provincia, Luca Robaldo, ha espresso gratitudine per la presa di posizione di ANCE e Confindustria, definendola “fondamentale” per rafforzare la voce delle province nei confronti del Governo e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Robaldo ha rivelato che il taglio è giunto inaspettatamente, dopo che in ottobre 2024 era stato scongiurato un taglio simile al DM Strade, con l’ipotesi di un incremento per il 2026. “Quello che ci ha lasciato francamente costernati è che invece all’atto di conversione in legge del Milleproroghe e del decreto sulla pubblica amministrazione queste risorse sono state tagliate“, ha dichiarato Robaldo, sottolineando la difficoltà di gestire tagli in fase di programmazione già avviata. La provincia aveva infatti già firmato i decreti con le fattibilità delle bitumature per i quattro reparti, pari a circa 1.700.000 euro.
Il presidente Robaldo ha annunciato che l’Unione Province Italiane ha incontrato il Presidente del Consiglio, Giorgio Meloni, per discutere delle difficoltà generali delle province e, in particolare, dei tagli alla manutenzione stradale. Si confida che un decreto legge Infrastrutture, in fase di conversione, possa reintegrare, almeno in parte, le risorse tagliate.
Sicurezza stradale e un territorio unico
La provincia di Cuneo, con i suoi 3.119 km di rete stradale di competenza su un totale di 7.540 km provinciali, è un territorio vasto e complesso. Robaldo ha ricordato che Cuneo è la prima provincia piemontese per motorizzazione, con un’elevata incidentalità, spesso legata anche alla condizione delle strade. La necessità di investire sulla sicurezza stradale è quindi impellente.
Un altro aspetto sottolineato da Robaldo è l’importanza economica degli investimenti stradali: circa l’80% dei bandi vinti per le bitumature in provincia di Cuneo sono aggiudicati da imprese locali, generando un significativo indotto per il territorio. Dal gennaio 2023, la provincia ha investito circa 21 milioni di euro in bitumature, asfaltando tra i 140 e i 150 km di strada.
Verso un futuro incerto: CAM, rendicontazione e PPP
La situazione è ulteriormente complicata dall’applicazione dei CAM, che rendono più onerose le procedure di appalto. Sul tema dei fondi non spesi, Robaldo ha ribattuto che, per la provincia di Cuneo, l’utilizzo delle risorse è elevato, con oltre il 90% rendicontato fino a fine 2023. Per farsi trovare pronti, la Provincia sta trasformando i progetti di fattibilità in progetti esecutivi, prevedendo che il Governo possa condizionare l’erogazione dei fondi alla presenza di progetti pronti.
Tra le possibili soluzioni, è stata sollevata la questione del Partenariato Pubblico Privato (PPP). Robaldo si è mostrato aperto all’idea, riconoscendone la trasparenza e la possibilità di suddividere gli interventi su più anni. Tuttavia, Gazzano ha espresso delle perplessità sulla sua applicabilità alla manutenzione stradale, data la rapida deteriorabilità dell’asfalto e la necessità di garantire la manutenzione nel tempo.
Intanto, la tanto attesa Vuelta, che a fine agosto attraverserà buona parte della provincia, potrebbe risentire dei tagli: i tratti interessati erano infatti inclusi nel programma di bitumatura con le risorse ora negate.
La speranza è che la voce congiunta di ANCE Cuneo, Confindustria Cuneo e la Provincia di Cuneo possa sensibilizzare il Governo sulla gravità della situazione, consentendo il ripristino dei fondi per garantire strade sicure e sostenere un settore vitale per l’economia locale.
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