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Come far fruttare i tuoi risparmi aiutando il Pianeta: perché l’impact investing è in forte crescita


Il mercato dell’impact investing europeo cresce a ritmo sostenuto. In Italia boom del 60% in due anni. Ecco come la finanza può porsi al servizio dell’ambiente e della società

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C’è una nuova frontiera nella finanza che non si accontenta più dei soli ritorni economici: l’impact investing. Un approccio agli investimenti che mira a generare un impatto positivo, misurabile e intenzionale su questioni ambientali e sociali, accanto al rendimento finanziario. In altre parole, una finanza che non chiude gli occhi davanti alle sfide globali, ma che le affronta mettendo in campo capitali e competenze per creare valore condiviso.

Nel 2023 il mercato europeo dell’impact investing ha raggiunto i 230 miliardi di euro, con un balzo di 150 miliardi rispetto al 2021. Un dato che testimonia quanto stia diventando strategica questa modalità di investimento, come sottolinea il recente studio Ricerca e analisi sul mercato degli investimenti a impatto, a cura di Fondo Italiano d’Investimento Sgr e Human Foundation.

Un modello di investimento intenzionale e misurabile

A differenza di altre forme di investimento sostenibile, come la selezione negativa che esclude i settori controversi (armi, tabacco, combustibili fossili), o quella positiva che privilegia aziende ESG-compliant, l’impact investing si distingue per il suo carattere intenzionale. L’obiettivo sociale o ambientale non è un effetto collaterale, ma il cuore stesso dell’investimento. E non basta l’intenzione: l’impatto deve essere anche misurabile, con metriche trasparenti e verificabili.

L’Italia accelera: +60% in due anni

Anche in Italia la finanza a impatto sta conquistando spazio. Secondo lo studio, il mercato nazionale è passato dai 5,8 miliardi di euro del 2020 ai 9,3 miliardi del 2022, con un incremento del 60% in soli due anni. Un’espansione che riflette una crescente sensibilità, sia da parte degli investitori istituzionali che dei privati, verso forme di impiego del capitale capaci di conciliare rendimento e responsabilità.

Il ruolo del Fondo Italiano d’Investimento

A sostenere questa evoluzione è anche l’azione del Fondo Italiano d’Investimento, protagonista attraverso il FOF Impact Investing, primo fondo di fondi dedicato all’impact investing lanciato in Italia nel 2022. Con una dotazione di 84 milioni di euro a fine 2024, già per l’85% allocata, il fondo ha attratto capitali da soggetti pubblici e privati, tra cui Cassa Depositi e Prestiti. Il capitale mobilitato dai fondi sottostanti supera i 702 milioni di euro, con un potenziale che oltrepassa il miliardo.

“Il settore degli investimenti a impatto sta evolvendo rapidamente grazie all’introduzione di nuovi strumenti finanziari e alla crescente attenzione delle imprese verso modelli di business sostenibili”, ha dichiarato Luigi Tommasini, senior partner di Fondo Italiano d’Investimento SGR. “Il portafoglio costruito da Fondo Italiano nel FOF Impact Investing è una tangibile dimostrazione di come questa addizionalità sia perseguibile in scala”.

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Nuovi strumenti, nuove metriche

Lo studio evidenzia anche come la maturazione del settore sia legata all’adozione di strumenti innovativi e alla crescente attenzione verso la misurazione dell’impatto. “I risultati dello studio confermano la crescente maturità del mercato dell’Impact Investing”, ha affermato Mauro Bux di Human Foundation. “Fondo Italiano si posiziona come attore strategico nel canalizzare capitali verso attività capaci di coniugare rendimento finanziario e impatto”.

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