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Cosmesi, l’ex università come quartier generale


CREMA – «A giorni attendiamo il riconoscimento ufficiale di Cluster della cosmesi. A quel punto potremo attivarci per ottenere i finanziamenti necessari ad allestire la sede e i laboratori di ricerca e sviluppo nell’ex università».

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Marco Bressanelli (nella foto sotto), presidente di Reindustria, nonché della Libera associazione artigiani cremaschi, dà il via al conto alla rovescia del grande progetto che è destinato a dare un ulteriore impulso a uno dei settori trainanti dell’economia cremasca e lombarda. «Il riconoscimento di Cluster — prosegue — arriverà dalla Regione attraverso il ministero del Made in Italy. Come Reindustria fungeremo da segreteria lombarda della cosmesi. Ringraziamo per l’importante supporto l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi». 

Il Cluster, insieme di realtà con caratteristiche omogenee organizzate in base a criteri specifici, avrà dunque sede in via Bramante, dove avrà anche i laboratori di ricerca e sviluppo. A una condizione: «Dopo il riconoscimento — spiega il presidente — noi di Reindustria dovremo preparare un progetto da presentare per poter partecipare a un bando specifico, che ci consenta di allestire i laboratori. Le aziende della cosmesi sono pronte». I finanziamenti ricevuti dal Comune, infatti, coprono soltanto i costi della ristrutturazione dell’immobile di via Bramante e dell’allestimento della sede dell’Its Academy.

Per vedere qualcosa di concreto occorrerà attendere il 2026, quando verrà consegnato l’edificio ristrutturato, ma la strada è ormai tracciata e a giorni verrà compiuto il primo passo. Nel mega progetto potrebbe essere ricompreso anche l’istituto superiore Galilei, che ha al suo interno un corso di chimica a curvatura cosmeceutica e che già ospita nei suoi laboratori il corso Its sulla cosmesi. «La nuova sede sarà di 10mila metri quadrati — conclude Bressanelli — ragion per cui lo spazio ci sarebbe. La presenza anche del Galilei potrebbe creare delle sinergie».

La collaborazione tra mondo della ricerca e quello imprenditoriale, ma anche quello dell’istruzione e della formazione, bene si coniugano nel concetto di Cluster, che si pone diversi obiettivi. Il primo è stimolare l’innovazione nel settore attraverso lo sviluppo di competenze specifiche; il secondo è diventare catalizzatore di investimenti e promotore di una transizione verde e digitale, anche per le piccole e medie imprese.

Il Cluster si rivolge alle aziende della filiera, agli istituti di ricerca, alla formazione e a tutte le entità connesse e con interessi nel settore cosmetico. Il Cluster lombardo e la cosmesi italiana hanno un fatturato annuo superiore ai 16 miliardi di euro, pari all’1,5% del Pil nazionale, di cui 7 miliardi generati dall’export.

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La sola filiera lombarda vale oltre 10 miliardi di euro, pari al 2% dei cosmetici mondiali. La filiera occupa 390mila addetti e i tassi di investimento in ricerca e sviluppo rappresentano circa il 6% del fatturato, segnale questo di un settore che vuole essere sempre più innovativo. La filiera, pronta a diventare Cluster, rappresenta un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, un motore economico che contribuisce alla competitività del Made in Italy. Made in Italy che, è bene ricordarlo, costituisce il terzo brand al mondo per notorietà.





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