In Sicilia piove denaro per imprese e spettacolo, ma non cade una goccia per l’agricoltura. E quando piove davvero, come accaduto il 15, 16 e 17 maggio, la situazione nei campi si aggrava: la peronospora attacca, i grappoli si ammalano, e i viticoltori restano soli a fronteggiare un’emergenza che nessuno sembra voler vedere.
La Regione Siciliana ha appena annunciato due importanti stanziamenti: 26 milioni di euro destinati a micro, piccole e medie imprese colpite dagli effetti del Covid-19 e altri 9,3 milioni per sostenere il settore dello spettacolo. Entrambe le misure sono lodevoli, ma una domanda si fa sempre più pressante tra le campagne dell’isola: che fine hanno fatto i fondi promessi per l’agricoltura e per i viticoltori messi in ginocchio dalla siccità e dalle malattie fungine?
Le rassicurazioni dei mesi scorsi sembrano essersi dissolte nel nulla. Nessun nuovo decreto, nessuna misura concreta, nessuna risposta. Eppure l’agricoltura rappresenta una delle colonne portanti dell’economia siciliana, e la viticoltura in particolare è un simbolo identitario del territorio.
Oggi i vigneti trapanesi sono sotto assedio. La peronospora della vite, favorita dalle piogge di metà maggio e dalle successive notti umide, ha già fatto i suoi danni e minaccia nuove infezioni. Le condizioni meteo attuali, con temperature elevate e buona ventilazione, ne rallentano la diffusione, ma non la fermano. Serve un intervento tempestivo e capillare, ma trattamenti e prodotti costano, e senza aiuti concreti da parte delle istituzioni, molti produttori rischiano di non farcela.
Le indicazioni tecniche parlano chiaro: bisogna intervenire subito, con trattamenti mirati su ogni singola fila di vite, con una copertura omogenea. Ma chi non ha più liquidità cosa fa? Si indebita ulteriormente o lascia i grappoli in balia del patogeno?
Anche l’oidio fa la sua parte, spingendo al limite la resistenza delle piante e degli agricoltori. Le strategie di difesa esistono, sia in agricoltura biologica che convenzionale, ma non bastano le buone pratiche: serve sostegno economico e istituzionale, adesso.
Nel silenzio delle campagne e tra le viti colpite, il malcontento cresce. “Abbiamo sentito parlare di aiuti contro la siccità, ma sono solo parole”, dicono i viticoltori di Marsala e Mazara. “Intanto dobbiamo fronteggiare la peronospora da soli, senza certezze, senza risorse.”
Il governo regionale, guidato da Renato Schifani, ha dimostrato prontezza nel riassegnare fondi inutilizzati per le imprese e per la cultura, ma non può continuare a ignorare chi produce il vino, l’olio, il grano della nostra terra.
La campagna 2025 rischia di diventare un disastro annunciato. I soldi per lo spettacolo sono importanti, certo, ma anche i viticoltori meritano il loro palcoscenico – quello del riconoscimento, del rispetto, e soprattutto, del supporto concreto.
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