Il ruolo delle piattaforme digitali rappresenta un’importate punto di discussione tra i ricercatori, anche alla luce della complessità degli effetti sociali, manageriali ed economici che derivano dalla loro diffusione.
Uno studio portato avanti nell’ambito dell’EIC – Entrepreneurship and Innovation Center del Politecnico si inserisce nel panorama della ricerca in questo campo ed è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica “Strategic Entrepreneurship Journal” (Financial Times 50) della Strategic Management Society. Lo studio è stato elaborato dai docenti Francesco Luigi Milone del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST, Emilio Paolucci ed Elisabetta Raguseo del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP, e rappresenta uno dei primi lavori sul ruolo che le piattaforme digitali hanno nello sviluppo imprenditoriale in aree marginali, sostenendo che, di fronte a condizioni economiche avverse, tali piattaforme stimolano efficacemente l’imprenditorialità.
Il team di ricerca ha studiato gli effetti derivanti dall’ingresso di Airbnb sull’offerta turistica di 270 borghi italiani, riscontrando che, in seguito all’ingresso della piattaforma, l’attività imprenditoriale nel borgo aumenti significativamente. Tra i risultati più significativi del lavoro, emerge che la penetrazione di Airbnb è associata a una crescita di circa il 6% dei redditi da attività imprenditoriale. Inoltre, l’analisi del team di ricerca del Politecnico ha riscontrato che solamente i borghi “accessibili” (ovvero, vicini a principali infrastrutture di trasporto) beneficiano pienamente dell’ingresso della piattaforma (+6.4%) e, soprattutto, l’effetto della piattaforma sull’imprenditoria locale è significativo nei borghi ‘a basso reddito’ (+8.7%). Questo sottolinea l’importanza delle piattaforme digitali come abilitatori dell’attività imprenditoriale in contesti svantaggiati. Infine, tale effetto è stato prevalentemente riscontrato tra i settori legati all’attività principale di Airbnb (per citare alcuni dati dello studio, il comparto trasporti cresce dell’8% circa, quello dell’intrattenimento del 8.5%, la piccola manifattura del 3.8% e l’ospitalità in senso ampio del 4.2%). Queste ricadute positive si materializzano in assenza di evidenze significative di concentrazione di ricchezza o di effetti misurabili sul mercato immobiliare.
Questo studio fornisce importanti implicazioni sia per gli imprenditori sia per i policy-maker che intendono incentivare la creazione di nuove imprese in aree marginali e rurali. In primo luogo, si evidenzia che, nelle località marginali, le piattaforme digitali fungono da abilitatori per gli imprenditori che devono affrontare una complessa e rischiosa decisione di intraprendere nuove attività commerciali. Questo accade perché le piattaforme creano domanda e riducono i costi di ingresso e di gestione. In secondo luogo, lo studio dimostra che le piattaforme digitali rappresentano un modo indiretto ed efficace di perseguire lo sviluppo imprenditoriale – ed economico – nelle aree marginali, fornendo una valida alternativa agli approcci diretti (come i sussidi alla formazione di piccole imprese) che la ricerca ha dimostrato non essere sempre efficaci.
“Misurare quantitativamente l’impatto di innovazioni tecnologiche è un compito importante per comprendere gli effetti socio-economici che si scaturiscono dalla loro diffusione – spiega il dottor Francesco Luigi Milone – Il Politecnico ha un ruolo importante nella ricerca sull’innovazione e le conseguenze che da essa ne scaturiscono. Siamo contenti di aver contribuito, in particolare, al recente dibattito sugli affitti brevi con un nuovo punto di vista che ne mette in luce gli effetti beneficiali per le aree marginali.”
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