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L’Italia fa del Kenya un hub per l’intelligenza artificiale :: MalindiKenya.net


L’Italia è pronta a fare del Kenya il primo hub in Africa per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ai fini dello sviluppo sostenibile del Paese, nell’ottica del Piano Mattei.

Nei giorni scorsi la visita a Nairobi della sottosegretaria del ministero per le Imprese e il Made in Italy (Mimit), Fausta Bergamotto, ha concretizzato l’ingresso del Kenya nella governance del progetto Hub per l’Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Sostenibile AI HUB, creato dall’Italia insieme con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).

“L’idea di questa iniziativa è stata lanciata durante l’incontro dei Paesi del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, sotto la presidenza italiana – ha spiegato a Malindikenya.net la sottosegretaria – a quell’incontro, oltre a Papa Francesco, partecipò anche il presidente keniano William Ruto, con l’inviato speciale del governo per la tecnologia alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Philip Thigo”.

Thigo era presente anche lunedì, durante la visita alla Fondazione italiana E4 Impact, un incubatore di aziende e start-up locali che sta lanciando molte nuove realtà keniane, specialmente nel campo dell’agricoltura, dell’energia e della sostenibilità ambientale. Poco prima, alla presenza anche dell’ambasciatore d’Italia in Kenya, Roberto Natali, aveva firmato un importante documento, che sancisce l’ingresso del Kenya, come prima nazione africana, nella governance del progetto di intelligenza artificiale per accelerare la crescita economica guidata dal settore privato in collaborazione con i governi, il mondo accademico e le organizzazioni internazionali.

“AI HUB sarà lanciato il prossimo 20 giugno dal ministro del Mimit, Adolfo Urso, si inserisce nel Piano Mattei per l’Africa del governo italiano, Il Kenya, una delle nazioni pilota di questa nuovo modello di cooperazione ed una delle più pronte, ha accettato di partecipare attivamente al suo sviluppo, come primo paese del continente africano” ha spiegato la sottosegretaria.

“Per il Kenya non si tratta solo di sfruttare l’intelligenza artificiale, ma di garantire che essa sia alla base della green economy e dell’agenda di trasformazione economica dal basso”, ha affermato Thigo. La giornata di lunedì si è conclusa con un ricevimento nella residenza dell’ambasciatore.

“Il Piano Mattei e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può aiutare non solo lo sviluppo del Kenya, ma anche il nostro Made In Italy a consolidare la sua importanza in Africa, ad esempio per quanto riguarda lo spiacevole fenomeno del cosiddetto “Italian Sounding”, che crea non pochi problemi alla nostra economia e all’esportazione delle nostre aziende. Perché è ben diverso dire “parmesan” da Parmigiano Reggiano, e di conseguenza produrlo, pubblicizzarlo e venderlo”.

Come ha ricordato la sottosegretaria Bergamotto, il Made In Italy, che non è un prodotto ma un concetto, è il terzo “brand” più conosciuto del mondo, dopo le carte VISA e la Coca Cola.

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