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Ecco quando non si paga l’Imu: la montagna salva dal fisco


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Non tutti i campi sono uguali agli occhi dell’Agenzia delle Entrate. Ecco dove e perché l’IMU non si paga.

Ogni anno, l’arrivo di giugno riporta alla ribalta una scadenza fiscale ben nota ai proprietari di immobili e terreni: il versamento dell’acconto IMU. Nel 2025, il primo appuntamento è fissato per il 16 giugno, mentre il saldo arriverà il 16 dicembre. Ma attenzione: non tutti devono pagare. In particolare, chi possiede terreni agricoli in zone montane può trovarsi in una situazione molto più leggera sul piano fiscale.

L’eccezione che premia l’altitudine

L’IMU, in linea generale, si applica anche ai terreni agricoli. Tuttavia, una norma chiave contenuta nella legge di Bilancio 2020, stabilisce che alcuni appezzamenti di terra sono esenti, tra cui:

  • Quelli gestiti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola;
  • I terreni agricoli delle isole minori;
  • I terreni situati nei Comuni montani;
  • I fondi destinati ad attività agro-silvo-pastorali e non produttivi.

L’agevolazione più conosciuta e diffusa è quella che riguarda i Comuni montani.

L’elenco dei Comuni montani e quali sono i casi esclusi

L’elenco dei Comuni esonerati dal pagamento dell’IMU sui terreni agricoli è contenuto nella Circolare n. 9 del 14 giugno 1993 del Ministero delle Finanze. Anche se datata, questa circolare resta ancora oggi il punto di riferimento normativo per individuare le località “di montagna”.

In particolare, un Comune è considerato montano se soddisfa almeno una di queste condizioni:

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  • L’80% del territorio si trova sopra i 600 metri di altitudine;
  • Se c’è un dislivello di almeno 600 metri tra il punto più alto e quello più basso del territorio comunale.

La classificazione si suddivide poi in:

  • Comuni totalmente montani (esenzione piena);
  • Terreni parzialmente montani (l’esenzione può essere applicata solo ad alcune zone),
  • Non montani (nessuna agevolazione).

Non basta che un terreno sia fisicamente in una zona montana per evitarne la tassazione. Ecco quando l’IMU si paga comunque:

  • Terreni edificabili: se il fondo ha potenzialità urbanistiche (anche se non costruito), è tassato come area fabbricabile, a meno che non sia usato da coltivatori diretti o IAP per attività agricole;
  • Terreni incolti o non utilizzati per fini agricoli: se il terreno non è coltivato o destinato all’allevamento, l’IMU è dovuta;
  • Utilizzo hobbistico o privato: ad esempio, un orto domestico gestito senza finalità imprenditoriale, anche se in montagna, è soggetto a imposta.

IMU 2025: scadenze da ricordare

Chi non rientra nei casi di esenzione, dovrà tenere bene a mente due date chiave per il 2025:

  • 16 giugno: termine per il versamento dell’acconto IMU;
  • 16 dicembre: scadenza per il saldo.

Il pagamento è dovuto su immobili, aree edificabili e terreni agricoli, con modalità che variano da Comune a Comune. Per questo, è sempre consigliabile consultare il portale ufficiale del proprio Comune o rivolgersi a un CAF.

In conclusione: quando la montagna conviene davvero

Possedere un terreno agricolo in un Comune di montagna può significare un risparmio fiscale non indifferente. Ma bisogna conoscere bene i requisiti e le eccezioni per evitare brutte sorprese. Insomma, la montagna non fa solo bene alla salute, ma anche al portafoglio.



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