L’innovazione logistica e le filiere corte possono potenziare il ruolo degli agricoltori in Europa: tecnologie, modelli collaborativi e azioni strategiche
L’agricoltura europea, pur rappresentando un pilastro economico e culturale, affronta sfide significative legate alla globalizzazione, alla pressione sui prezzi e allo squilibrio di potere negoziale all’interno della filiera agroalimentare.
Sfsc (“Short Food Supply Chains”, ossia “filiere agroalimentari corte”) è il paradigma oggetto del workshop promosso da Eu Cap Network dal titolo “Innovation in logistics to improve the position of farmers in a supply chain”, tenutosi a Rouen (Francia) il 20 e 21 Maggio 2025, con oltre 70 partecipanti provenienti dai 27 Stati membri europei.
Diverse innovazioni nel campo della logistica possono offrire soluzioni concrete. Infatti, con le tecnologie emergenti, i nuovi modelli di business e gli approcci collaborativi si possono:
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Aumentare l’efficienza.
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Ridurre i costi.
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Migliorare l’accesso al mercato.
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Incrementare la trasparenza.
Di conseguenza, gli agricoltori acquisiscono un ruolo più centrale e redditizio (“bottom up”).
Il contesto europeo e le sfide logistiche
Gli agricoltori europei operano in un mercato complesso, caratterizzato da:
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Forte concorrenza globale.
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Prezzi instabili.
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Richieste crescenti su qualità, tracciabilità e sostenibilità.
Inoltre, la filiera agroalimentare è spesso lunga e frammentata. Pertanto, i margini dei produttori si riducono a causa dei numerosi intermediari. In questo quadro, la logistica tradizionale presenta varie criticità:
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Costi elevati: trasporto, stoccaggio (specialmente refrigerato) e gestione delle scorte gravano sui bilanci.
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Inefficienze: le rotte non sono ottimizzate, le spedizioni sono frammentate e i carichi non consolidati, soprattutto per i piccoli produttori.
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Deperibilità dei prodotti: la gestione della catena del freddo è cruciale, ma spesso complessa e costosa.
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Mancanza di trasparenza: non sempre è possibile tracciare il prodotto lungo tutta la filiera.
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Debole potere contrattuale: molti agricoltori dipendono da pochi grandi acquirenti, diventando “price taker” e subendo i prezzi di mercato.
Di conseguenza, oggi l’innovazione logistica non è solo un’opportunità, ma una vera e propria necessità strategica per ridare valore ai produttori.
Innovazioni tecnologiche
Diverse tecnologie stanno trasformando radicalmente il settore logistico, offrendo potenzialità significative per l’agricoltura.
Digitalizzazione e piattaforme online
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- Sistemi di gestione della catena di approvvigionamento (SCM – Supply Chain Management): software avanzati consentono una pianificazione integrata, monitoraggio in tempo reale e ottimizzazione dei flussi logistici. Per gli agricoltori, questo può tradursi in una migliore programmazione delle raccolte in funzione della domanda e delle capacità logistiche;
- piattaforme logistiche collaborative: piattaforme digitali che mettono in contatto diretto agricoltori con trasportatori, magazzini (canale “B2B”) o persino clienti/consumatori finali (canale “B2C”). Queste, possono agevolare il consolidamento dei carichi, la condivisione di risorse logistiche (es. spazi in magazzini refrigerati, mezzi di trasporto) e l’accesso a una più ampia platea di operatori logistici, riducendo i costi e aumentando la flessibilità;
- marketplace digitali e app per la vendita diretta: strumenti che permettono agli agricoltori di bypassare intermediari e vendere direttamente a consumatori, ristoranti o piccoli rivenditori, gestendo ordini e consegne in modo più autonomo
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Internet of Things (IoT) e sensoristica:
- Monitoraggio della catena del freddo: sensori IoT applicati ai prodotti o ai mezzi di trasporto monitorano costantemente parametri critici come temperatura, umidità e urti. I dati raccolti in tempo reale permettono interventi tempestivi in caso di anomalie, riducendo il deterioramento dei prodotti deperibili e garantendo la qualità;
- Tracciabilità avanzata: impiego di tag Rfid (Radio-Frequency Identification) e sensori GPS consentono di seguire ogni lotto di prodotto dal campo alla tavola, fornendo informazioni dettagliate sull’origine, sui processi produttivi e sul percorso logistico. Questo può contribuire ad incrementare la fiducia del consumatore e permette agli agricoltori di valorizzare le specificità dei propri prodotti (es. biologico, Igp, Dop, Sqnpi, Pat ecc.).
Il supporto dell’intelligenza artificiale
Anche l’Intelligenza artificiale (Ia), in particolare le tecniche di machine learning (ML) possono essere di supporto nella:
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- ottimizzazione delle rotte/spedizioni e dei carichi: algoritmi di AI analizzano grandi quantità di dati (traffico, condizioni meteorologiche, scadenze dei prodotti, localizzazione dei punti di consegna, tra cui i Ce.DI (centri di distribuzione)) per pianificare i percorsi più efficienti, minimizzando i tempi di trasporto e i consumi di carburante;
- previsione della domanda: l’Ia può analizzare dati storici di vendita, trend di mercato e fattori esterni (es. eventi, meteo) per prevedere con maggiore accuratezza la domanda dei consumatori, aiutando gli agricoltori a pianificare la produzione e a ridurre le eccedenze o le rotture di stock;
- gestione intelligente delle scorte/stock: sistemi basati su Ia possono ottimizzare i livelli di inventario nei magazzini, riducendo i costi di stoccaggio e il rischio di deperimento dei prodotti.
Blockchain per la trasparenza e la sicurezza
La tecnologia blockchain può creare registri, immutabili e trasparenti di tutte le transazioni e i passaggi di un prodotto lungo la filiera. Ogni attore (agricoltore, trasformatore, trasportatore, distributore, consumatore) può accedere alle informazioni certificate, consolidando la fiducia, contrastando le frodi alimentari e semplificando le procedure di audit e certificazione. Per l’agricoltore, questo significa poter dimostrare in modo inequivocabile l’origine e la qualità del proprio lavoro.
Robotica e automazione
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- magazzini automatizzati: robot per il picking, lo stoccaggio e la movimentazione delle merci possono aumentare significativamente l’efficienza e ridurre i costi di manodopera nei centri di distribuzione e negli hub logistici.
- droni e veicoli a guida autonoma (Agv): sebbene ancora in fase di sviluppo per applicazioni su larga scala, droni per le consegne in aree rurali o Agv per il trasporto interno in grandi aziende agricole o hub logistici rappresentano prospettive interessanti per il futuro.
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Nuovi modelli operativi e approcci collaborativi
Oltre alla tecnologia, l’innovazione logistica passa anche attraverso la ridefinizione dei modelli organizzativi.
Logistica collaborativa e condivisa: Piccoli e medi agricoltori possono superare i limiti dimensionali unendo le forze. La creazione di cooperative o consorzi logistici permette di:
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- Condividere mezzi di trasporto e magazzini.
- Consolidare i carichi per ottenere tariffe di trasporto più vantaggiose.
- Accedere a infrastrutture logistiche specializzate (es. piattaforme refrigerate).
- Aumentare il potere negoziale nei confronti dei fornitori di servizi logistici e dei grandi acquirenti.
- “Hub logistici rurali” e poli agroalimentari: la creazione di infrastrutture logistiche localizzate in aree rurali, vicine ai centri di produzione, può fungere da punto di aggregazione, stoccaggio, prima trasformazione (es. confezionamento) e smistamento dei prodotti agricoli. Questi hub possono integrare diverse tecnologie innovative e offrire servizi logistici avanzati a una pluralità di agricoltori.
- Potenziamento della “filiera corta” e della vendita diretta: le innovazioni logistiche, specialmente quelle digitali (e-commerce, app di consegna), rendono più accessibile e gestibile la vendita diretta o tramite un numero limitato di intermediari. Questo può consentire agli agricoltori di catturare una quota maggiore del valore finale del prodotto, stabilire un rapporto diretto con il consumatore, costruendo fiducia e fedeltà, ricevere feedback immediati per migliorare l’offerta.
- “Logistica inversa” e sostenibilità: l’innovazione logistica deve anche affrontare la gestione dei resi, degli imballaggi e la riduzione degli sprechi alimentari. Sistemi efficienti di “logistica inversa” possono facilitare il recupero e il riciclo degli imballaggi, mentre una migliore pianificazione e gestione della catena del freddo, supportate da tecnologie come l’IoT e l’Ai, possono contribuire significativamente a ridurre le perdite di prodotto.
Benefici attesi
L’adozione di innovazioni logistiche può portare a vantaggi tangibili e strategici:
- miglioramento dei margini di profitto: riduzione dei costi di trasporto e stoccaggio, minori perdite di prodotto e accesso a canali di vendita più remunerativi (es. vendita diretta)
- aumento del potere contrattuale: maggiore autonomia nella gestione logistica e possibilità di aggregazione dell’offerta conferiscono più forza nelle negoziazioni con la Gdo e altri grandi acquirenti;
- accesso a nuovi mercati: piattaforme digitali e logistica efficiente aprono le porte a mercati più ampi, sia a livello locale che nazionale o internazionale;
- maggiore trasparenza e valorizzazione del prodotto: tecnologie come blockchain e IoT permettono di certificare e comunicare l’origine, la qualità e la sostenibilità delle produzioni, rispondendo alle esigenze dei consumatori consapevoli e giustificando un premium price.
- riduzione degli sprechi alimentari: una logistica più efficiente, soprattutto nella gestione della catena del freddo e nella previsione della domanda, minimizza il deterioramento e l’invenduto, quindi le perdite (dovute a segnalazioni e resi);
- miglioramento della sostenibilità: ottimizzazione delle rotte e uso di mezzi più efficienti possono ridurre l’impatto ambientale. La riduzione degli sprechi contribuisce anch’essa a un sistema alimentare più sostenibile.
- maggiore resilienza: Sistemi logistici flessibili e diversificati rendono le aziende agricole meno vulnerabili a shock esterni o a interruzioni della catena di approvvigionamento.
Gli ostacoli all’adozione…
Nonostante i chiari benefici, l’adozione di innovazioni logistiche da parte degli agricoltori europei può incontrare anche alcuni ostacoli tra i quali:
- costi iniziali levati: l’investimento in tecnologie e infrastrutture può essere proibitivo, specialmente per le piccole aziende;
- “digital divide” e competenze: la mancanza di accesso a banda larga in alcune aree rurali e la carenza di competenze digitali tra gli agricoltori possono frenare l’adozione;
- frammentazione del settore: ‘elevato numero di piccole aziende agricole rende difficile l’implementazione di soluzioni logistiche standardizzate e collaborative su larga scala;
- resistenza al cambiamento: abitudini consolidate e una certa diffidenza verso le nuove tecnologie possono rappresentare una barriera culturale;
- mancanza di standardizzazione (e armonizzazione) dei sistemi: l’interoperabilità tra diverse piattaforme e sistemi tecnologici è cruciale ma non sempre garantita.
… e le azioni per superarli
Per superare questi ostacoli, sono necessarie azioni coordinate tra cui:
- supporto politico e finanziario: incentivi da parte dell’Ue e dei singoli Stati membri per l’adozione di tecnologie logistiche, per la formazione e per la creazione di infrastrutture collaborative (es. fondi del Psr – Piano di Sviluppo Rurale);
- formazione e sensibilizzazione: programmi per migliorare le competenze digitali e gestionali degli agricoltori in ambito logistico;
- promozione della collaborazione: favorire la nascita di cooperative, consorzi e reti di imprese per aggregare l’offerta e condividere i costi logistici;
- sviluppo di standard comuni: lavorare per la standardizzazione dei dati e l’interoperabilità delle piattaforme per facilitare lo scambio di informazioni lungo la filiera;
- avvio di progetti pilota e diffusione delle “best practices”: finanziare e promuovere progetti che mostrino i benefici concreti delle innovazioni logistiche;
L’innovazione logistica rappresenta una frontiera cruciale per il futuro dell’agricoltura europea. Tecnologie come l’IoT, l’AI, la blockchain e le piattaforme digitali, combinate con nuovi modelli organizzativi collaborativi, offrono strumenti potenti per trasformare le sfide attuali in opportunità.
Migliorare l’efficienza logistica non significa solo ridurre i costi, ma anche aumentare la trasparenza, valorizzare la qualità, accedere a nuovi mercati e, in ultima analisi, rafforzare significativamente la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare. Un impegno congiunto da parte di agricoltori, istituzioni, settore tecnologico e attori della filiera è indispensabile per sbloccare questo potenziale e garantire un settore agricolo europeo più competitivo, equo e sostenibile. La logistica, da semplice funzione operativa, deve evolvere in una leva strategica per l’empowerment degli agricoltori.
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