Per il Fondo monetario internazionale dazi e declino demografico minano le prospettive di crescita economica dell’Italia, urgono correttivi come l’aumento dell’età pensionabile e la riforma dei valori catastali
Dazi e declino demografico minano le prospettive di crescita dell’economia italiana. Che, secondo il Fondo monetario internazionale, «restano altamente incerte». Le «persistenti tensioni nel commercio globale. La produttività costantemente bassa e i fattori demografici sfavorevoli incidono negativamente sulle prospettive economiche di lungo periodo», si legge nell’«Article IV» sull’Italia. Sulla politica di bilancio, «un risultato migliore del previsto nel 2024 ha consentito il ritorno a un avanzo primario. Mantenere questa performance positiva sarà essenziale» per far calare il debito. E, visto il «limitato spazio fiscale, ogni nuova spesa, anche per la difesa, deve essere pienamente compensata da risparmi», avverte il Fondo.
Fattori di debolezza
Nonostante «l’elevata incertezza», prosegue il report, «l’attività economica ha tenuto bene nel primo trimestre del 2025, con una crescita del Pil dello 0,3% su base trimestrale e un livello di occupazione che ha raggiunto un massimo storico. Il credito alle famiglie è tornato positivo e la contrazione del credito alle imprese si è attenuata». Tuttavia «il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro resta ben al di sotto della media Ue, la crescita della produttività è debole e persistono ampie disparità regionali,
con tassi di inattività lavorativa significativamente più alti nel Mezzogiorno rispetto al Nord». A queste debolezze strutturali si sommano quelle congiunturali: «L’aumento dell’incertezza ha attenuato le prospettive
economiche a breve termine, mentre la crescita contenuta della produttività e il rapido invecchiamento della popolazione continueranno probabilmente a pesare sulle prospettive di crescita».
La spinta del Pnrr
Sollievo potrebbe venire da «un’attuazione tempestiva ed efficace dei progetti del Pnrr», che «dovrebbe sostenere l’attività economica nel breve periodo, mentre le tensioni commerciali rischiano di rappresentare un
freno rilevante», prosegue il Fondo. Per l’Italia quindi «i rischi al ribasso restano significativi». Inoltre «gli eventi meteorologici estremi potrebbero frenare la crescita e ridurre ulteriormente i margini di manovra fiscali», e «ritardi o inefficienze nell’attuazione del Pnrr potrebbero compromettere la crescita».
Raccomandazioni: via la flat tax e la detrazione sulle mogli a carico
Il Fondo passa poi alle raccomandazioni. Tra queste, eliminare «la flat tax di favore» (15%) sui redditi degli autonomi, una misura che migliorerebbe «l’equità e eviterebbe perdite di gettito fiscale». Inoltre, nel rapporto stilato dagli ispettori del Fmi al termine della missione annuale in Italia, si raccomanda ancora una volta di aggiornare i valori catastali degli immobili, anche qui per motivi di equità e di gettito. Consueta anche la raccomandazione di «evitare i costosi meccanismi di pensionamento anticipato», aumentando l’età effettiva di pensionamento.
Sul fronte del fisco e del mercato del lavoro, si chiede di «rimuovere disincentivi come le detrazioni fiscali per le mogli a carico» per favorire l’aumento del tasso di occupazione femminile. Sul fronte del sistema produttivo, si raccomanda l’eliminazione degli «incentivi che favoriscono le piccole imprese, facilitando l’uscita (dal mercato) delle aziende non produttive, anche tramite la tempestiva attuazione delle nuove regole sui fallimenti». Infine, il Fondo chiede di proseguire gli sforzi contro l’evasione fiscale e per razionalizzare le spese.
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