Costruire una filiera nazionale dell’innovazione energetica, integrata e competitiva a livello europeo, è uno degli obiettivi chiave della Fondazione NEST, il partenariato pubblico-privato istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca per guidare lo sviluppo di tecnologie sostenibili attraverso la gestione di 144 milioni di euro di fondi PNRR.
Con sede a Bari, la Fondazione si è ormai affermata come piattaforma operativa per attivare strumenti concreti di supporto alla transizione: dai bandi a cascata ai programmi di alta formazione, dalle iniziative per la creazione di impresa alla promozione di sinergie tra mondo accademico, industriale e istituzionale.
Uno degli snodi di questo percorso è stato il recente Nest Connect 2025, appuntamento che ha visto la partecipazione di attori strategici dell’ecosistema energetico nazionale – istituzioni, imprese, enti di ricerca, startup – per confrontarsi su investimenti, innovazione tecnologica e sicurezza delle infrastrutture.
Durante l’evento, moderato dal giornalista RAI Francesco Giorgino, si è discusso di intelligenza artificiale applicata al settore energetico, geopolitica e indipendenza strategica, mobilità sostenibile e decarbonizzazione.
Tecnologie emergenti e filiere industriali
Tra i temi affrontati, quello della finanza per il deep tech, con l’apertura dedicata al panel “Come si finanzia una venture deep tech” e la presentazione dei bandi a cascata destinati a startup, PMI innovative e centri di ricerca.
Hanno presentato soluzioni operative per la produzione di idrogeno verde, l’efficienza dei processi industriali e l’elettrificazione dei porti startup come BIOCOMETH, PYROLIQH2, SOLARBIT, HyPott, DIGITAL_MED, oltre ai progetti di E-MOD, HexErgy, Be.Me e altri team supportati dalla Fondazione.
Alta formazione e trasferimento tecnologico
Oltre all’attività di finanziamento, Fondazione NEST punta a intervenire sul capitale umano, oggi uno dei fattori più critici della transizione. Secondo Unioncamere, oltre l’85% delle imprese italiane ha difficoltà a reperire competenze green, con picchi del 42,1% in Puglia, dove il mismatch tra domanda e offerta è accentuato da un sistema formativo ancora in fase di trasformazione.
Per rispondere a questa esigenza, NEST ha creato NEST Academy, un ecosistema formativo multilivello che coinvolge oltre 700 ricercatori, scuole superiori e università, accompagnando i profili scientifici verso percorsi di imprenditorialità e innovazione applicata. Tra le iniziative in corso figurano il programma Excellentia – Energia per il domani, che porta la sostenibilità nelle scuole secondarie attraverso attività laboratoriali e simulazioni di comunità energetiche; Tech4Transfer2 e PhD4Entrepreneurship, in collaborazione con BINP – Boosting Innovation in Poliba, che guidano i dottorandi nel trasformare i risultati della ricerca in progetti di impresa; e la Bioenergy School, organizzata con ENEA, focalizzata su tecnologie per la valorizzazione del carbonio rinnovabile e i carburanti sintetici.
Verso una governance della transizione
“La transizione energetica non si realizza solo con impianti e infrastrutture. Servono nuove competenze, un ecosistema industriale pronto e una visione condivisa tra ricerca, imprese e istituzioni”, ha dichiarato Francesco Cupertino, presidente della Fondazione.
“Con NEST lavoriamo per trasformare questo scenario in una strategia operativa, creando connessioni tra chi progetta, chi finanzia e chi produce.”
La giornata ha visto la partecipazione di soggetti come Enel X, ISPRA, Green Arrow Capital, Assiterminal, e rappresentanti del Parlamento e del Ministero, a conferma del ruolo crescente della Fondazione NEST come punto di snodo della governance energetica nazionale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link