A Torino, una parte significativa dei rifiuti differenziati, pari a circa il 25%, è costituita dai materiali organici. Per affrontare in modo efficace il problema dello spreco alimentare, è necessario modificare le nostre abitudini quotidiane, i consumi e i meccanismi di produzione, puntando sulla valorizzazione degli avanzi alimentari. Questo è stato il tema principale dell’incontro Re-Taste, tenutosi presso Palazzo Civico durante la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti.
Chiara Foglietta, assessora alla Transizione ecologica del Comune di Torino, ha dichiarato che la città parteciperà anche alla prossima edizione della SERR, dedicata ai rifiuti elettronici (RAEE), ambito su cui sono già attivi diversi progetti. L’assessora ha inoltre ricordato come, grazie alla piattaforma Torino City Lab, nel 2023 sia stata lanciata l’iniziativa “Cibo Circolare”, una call che ha permesso di individuare sette progetti locali meritevoli di un contributo economico per portare avanti attività legate al recupero alimentare. Queste realtà hanno poi partecipato anche a Re-Taste, presentando le proprie iniziative.
Tra i protagonisti c’è Biova Project, una start-up fondata nel 2019 con sede in via Valperga Caluso, che crea prodotti utilizzando ingredienti provenienti da eccedenze alimentari. Una delle fondatrici, Emanuela Barbano, ha spiegato che grazie ai fondi ricevuti è stato possibile avviare un laboratorio per la produzione di birre che sostituiscono fino al 30% del malto con pane invenduto, risotto o pasta non più commercializzabili. Inoltre, anche i residui del processo di birrificazione vengono riutilizzati per la produzione di snack.
Un altro esempio virtuoso è Mercato Circolare srl, una società benefit fondata nel 2018 che ha scelto la via digitale per promuovere la lotta allo spreco. Ha sviluppato un’app gratuita chiamata proprio Mercato Circolare, illustrata da Carlotta Cicconetti, referente del progetto. L’app permette agli utenti di entrare in contatto con organizzazioni che praticano economia circolare in ambito alimentare. Attualmente sono state mappate circa 100 realtà, tra cui aziende agricole e ristoranti, e l’app consente anche di effettuare acquisti online.
Infine, c’è We.Co srl, un’impresa sociale impegnata sia nella riduzione dello spreco che nell’inclusione sociale. Alessio Follini, responsabile del progetto Food Reborn, ha descritto l’iniziativa che consiste nel recuperare alimenti ancora buoni dal Centro Agroalimentare di Torino (Caat) e nel distribuirli gratuitamente a realtà solidali, come la Casa del Quartiere di San Salvario. A ciascun alimento viene attribuito un valore economico, calcolato secondo i listini del Caat, e convertito in una valuta digitale utilizzata da persone in condizioni di disagio, identificate da alcuni ristoranti solidali, per ricevere pasti del valore corrispondente.
Il complesso sistema alimentare urbano, le sue dinamiche di trasformazione e le politiche pubbliche finalizzate a migliorare sostenibilità, equità e competitività vengono monitorati e analizzati nel Food Metrics Report, un rapporto redatto annualmente dal Comune in collaborazione con l’Università di Torino. L’edizione aggiornata sarà diffusa a giugno.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link