Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

UniCredit su Alpha Bank. Tajani apre a modifiche sul Golden Power per Bpm


UniCredit accelera sull’integrazione europea e rilancia la sua presenza nel mercato bancario greco. Il gruppo guidato da Andrea Orcel ha sottoscritto strumenti finanziari legati a una partecipazione del 9,7% in Alpha Services and Holdings (Alpha), uno dei principali istituti ellenici, a un prezzo scontato rispetto al valore di mercato.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

A questa nuova quota si somma il 9,6% già detenuto, portando la partecipazione complessiva intorno al 20%. L’obiettivo dichiarato è salire fino al 29,9%, condizione che consentirebbe a UniCredit di rafforzare ulteriormente il proprio ruolo strategico nel capitale di Alpha. L’operazione, soggetta alle necessarie autorizzazioni, dovrebbe essere completata entro la fine del 2025.

L’acquisto è stato reso possibile dalla cessione da parte di Reggeborgh Invest di una quota del 9,75% in Alpha e ha ricevuto ampi consensi in Grecia. Il governatore della Banca centrale, Yannis Stournaras, ha parlato di «uno sviluppo molto positivo per le due banche», sottolineando come questa mossa rappresenti «il percorso che l’Unione europea dovrebbe seguire nel settore bancario», auspicando maggiore cooperazione transfrontaliera, il completamento dell’unione bancaria e la semplificazione delle procedure.

Anche il ceo di Alpha Bank, Vassilios Psaltis, ha accolto l’operazione come «un forte voto di fiducia». «Questo passo rafforza la nostra partnership di successo con Alpha, che ha già fornito un valore ben superiore alle aspettative. E c’è ancora molto da fare», ha aggiunto il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel.

Se in Grecia l’operazione è vista come un esempio virtuoso di integrazione bancaria europea, in Italia UniCredit deve fare i conti con un ostacolo ben più complesso: il Golden Power, ovvero lo strumento con cui il governo italiano ha imposto una serie di paletti all’Ops di UniCredit su Banco Bpm. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato che «il monitoraggio è stato avviato» e che «UniCredit e Banco Bpm hanno fatto le loro osservazioni».

Il clima, però, si è subito fatto teso: «Noi dovremo dare una risposta a queste osservazioni nell’ambito del monitoraggio. Nel frattempo – è un loro diritto – hanno deciso di andare in tribunale. Vanno tutti in tribunale in questo Paese, la causa non si nega a nessuno. E la cosa si incasina».

Contabilità

Buste paga

 

Giorgetti ha voluto chiarire anche i rapporti istituzionali: «Dal primo giorno c’è coordinamento tra Palazzo Chigi e Mef, tra Giorgetti e Meloni. Se ci fosse un minimo di disallineamento, non troverete l’annuncio delle dimissioni, troverete le dimissioni, perché le dimissioni non si annunciano ma si fanno».

Il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, è stato ieri molto diretto affermando di essere «assolutamente favorevole» a rivedere le prescrizioni legate alla Russia nell’ambito del golden power su UniCredit-BPM. Secondo Tajani, i nove mesi previsti per la valutazione dell’operazione «devono essere effettivi»: «Già si è perso tempo, vediamo quali sono i tempi. Non è che se si decide fra otto mesi».

Il vicepremier ha chiarito che la sua posizione non cambia: «Io difendo le imprese. La nostra priorità è la difesa delle imprese. Qualsiasi cosa che va nella direzione di fare un danno alle imprese troverà la nostra opposizione fermissima». E ha aggiunto: «Non ho impuntature a favore né dell’uno né dell’altro. Nessuna novità: io dico quello che era e quello che è».

Secondo Tajani, il nodo è rappresentato dalla continuità dei servizi bancari alle imprese italiane presenti in Russia: «Nessun’altra banca è in grado di dare servizi alle imprese italiane. Intesa Sanpaolo se ne sta andando. A me interessa difendere 270 imprese che lavorano in Russia nel rispetto delle sanzioni».

In parallelo, prende corpo un possibile sbocco per risolvere il nodo Russia. Secondo indiscrezioni confermate da Bloomberg e Reuters, tre società con sede negli Emirati Arabi – Mada Capital, Asas Capital e Inweasta – hanno presentato al ministero dell’Economia un piano per rilevare gli asset russi del gruppo bancario. Il progetto prevede la creazione di un veicolo dedicato, una tempistica di 6-8 mesi e un’offerta che coprirebbe circa il 60% del valore di carico degli asset, includendo anche la tassa imposta da Mosca per l’uscita delle aziende straniere. Se il piano andasse in porto, potrebbe rappresentare una soluzione per rimuovere uno degli ostacoli principali all’autorizzazione dell’operazione UniCredit-Bpm da parte del governo italiano.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito personale

Delibera veloce

 

Source link

Conto e carta

difficile da pignorare