l passaggio dalla semplice gestione della catena di fornitura (supply chain) alla costruzione di una vera e propria catena del valore (value chain), in cui la blockchain non è solo uno strumento di tracciamento, ma un vero e proprio abilitatore di nuovi modelli di business e creazione di valore. In altri termini, la blockchain diventa la piattaforma che permette e veicola un nuovo modello di business.
Supply chain e value chain: comprendere la differenza
Prima di esplorare il ruolo della blockchain, è fondamentale chiarire la distinzione concettuale tra supply chain e value chain.
La supply chain rappresenta la rete di organizzazioni, persone, attività, informazioni e risorse coinvolte nella consegna di un prodotto o servizio al consumatore finale. È focalizzata principalmente su aspetti operativi come l’approvvigionamento, la produzione, la distribuzione e la logistica, con l’obiettivo primario di soddisfare la domanda del cliente in modo efficiente ed economico.
La value chain, concetto introdotto da Michael Porter nel 1985, adotta invece una prospettiva strategica più ampia. Analizza come ogni attività dell’impresa, dalla ricerca e sviluppo al servizio post-vendita, contribuisca ad aggiungere valore al prodotto finale e a costruire un vantaggio competitivo. La value chain non si limita a considerare l’efficienza operativa ma pone l’accento sul valore percepito dal cliente e sulla differenziazione rispetto ai concorrenti.
In particolare, Porter introdusse la value chain come uno strumento analitico per scomporre le attività di un’impresa in attività primarie e di supporto, al fine di individuare le fonti di vantaggio competitivo. La value chain rappresenta, da altro punto di vista, l’insieme delle attività svolte da un’impresa per creare valore per il cliente. Le attività primarie incidono direttamente sulla produzione e vendita, mentre quelle di supporto abilitano o migliorano le primarie. Analizzarla aiuta a identificare aree di efficienza, vantaggi competitivi e margini di profitto (“The Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance”, Michael Porter, NY: Free Press, 1985. Republished with a new introduction, 1998).
A cosa serve la value chain
In sintesi, mentre la supply chain risponde alla domanda “come possiamo consegnare il prodotto in modo efficiente?” la value chain si chiede “come possiamo massimizzare il valore creato in ogni fase del processo?”.
Aspetto | Supply Chain | Value Chain |
Focus principale | Operativo ed efficienza | Strategico e differenziazione |
Obiettivo | Soddisfazione del cliente | Vantaggio competitivo |
Prospettiva | Esterna (flusso di beni) | Interna ed esterna (creazione di valore) |
Metriche chiave | Costi, tempi, qualità | Valore aggiunto, margini, innovazione |
Responsabilità | Operations e logistica | Tutta l’organizzazione |
Passaggio da supply chain a value chain, il ruolo della blockchain
La blockchain, con le sue caratteristiche di immutabilità, trasparenza, affidabilità, resilienza e automazione (grazie agli script automatici meglio noti come “smart contract”), rappresenta un potente catalizzatore per la trasformazione della tradizionale supply chain in una value chain integrata e orientata alla creazione di valore.
Costruire fiducia come asset strategico
Nei modelli tradizionali, la fiducia tra partner commerciali è costruita lentamente nel tempo, attraverso la costanza del flusso del lavoro, relazioni personali e verifiche costose. La blockchain trasforma radicalmente questo paradigma, creando un ambiente in cui la fiducia è “incorporata” nel sistema stesso.
La possibilità di:
- registrare in modo inalterabile, accessibile e trasparente i dati e le informazioni sul prodotto
- verificare in modo indipendente e oggettivo la provenienza, la qualità e la conformità dei prodotti non è solo un miglioramento operativo, ma diventa una fonte di vantaggio competitivo. Le aziende possono costruire relazioni più solide con fornitori, clienti e partner, espandere i propri mercati e ridurre significativamente i costi legati alla costruzione e al mantenimento della fiducia (come audit, certificazioni, assicurazioni).
Monetizzazione dei dati e informazioni
Una delle maggiori opportunità offerte dalla blockchain è la possibilità di trasformare i dati da “sottoprodotto” della supply chain in un vero e proprio asset strategico.
I dati sulla provenienza dei prodotti, sulle condizioni di produzione, sugli impatti ambientali e sociali, sulla conformità normativa acquistano un valore intrinseco una volta registrati in modo immutabile sulla blockchain. Questi dati in blockchain:
- costituiscono un asset di valore e sono più facilmente gestibili e utilizzabili internamente all’azienda;
- possono essere condivisi selettivamente con clienti disposti a pagare un premium per prodotti con determinate caratteristiche, con regolatori per dimostrare la compliance o con altri stakeholder interessati; e
- possono essere ceduti a pagamento a terzi (società di marketing, ricerche, analisi, etc.) per i loro scopi commerciali.
Le aziende possono quindi sviluppare nuovi flussi di ricavi basati sulla monetizzazione delle informazioni verificabili generate lungo la value chain in una logica di economia dei dati che va ben oltre la semplice ottimizzazione logistica.
Automatizzazione strategica attraverso gli smart contract
Gli smart contract permettono di andare oltre l’automazione tattica (come la gestione dell’inventario) per implementare strategie di business complesse in modo algoritmico e affidabile.
Ad esempio, meccanismi di revenue sharing automatici possono essere implementati tra membri della value chain, incentivando comportamenti virtuosi e allineando gli interessi economici dei vari attori. Modelli di prezzo dinamici possono adattarsi in tempo reale alle condizioni di mercato, alle performance di sostenibilità o alla qualità certificata dei prodotti.
Questa automazione strategica non solo riduce i costi di transazione ma abilita modelli di business completamente nuovi basati su collaborazioni più profonde e integrate tra aziende diverse.
Nuovi modelli di business abilitati dalla blockchain
La blockchain non si limita a migliorare modelli esistenti, ma abilita approcci completamente nuovi alla creazione e alla distribuzione del valore.
Ecosistemi di valore distribuito
La blockchain permette di creare ecosistemi in cui il valore è generato e distribuito in modo più equo tra tutti i partecipanti. Questi ecosistemi possono includere:
- marketplace decentralizzati: piattaforme in cui produttori, fornitori e clienti possono interagire direttamente eliminando intermediari e distribuendo maggior valore ai creatori;
- cooperative digitali: organizzazioni in cui fornitori, produttori e clienti collaborano come co-proprietari condividendo rischi e benefici in modo trasparente; e
- supply chain circolari: sistemi in cui il valore dei materiali e dei prodotti è preservato attraverso cicli multipli di utilizzo supportati da tracciabilità end-to-end.
Tokenizzazione degli asset e nuove forme di liquidità
La rappresentazione digitale di asset fisici o intangibili attraverso token sulla blockchain crea nuove opportunità per la gestione del valore:
- asset fisici tokenizzati: macchinari, impianti o altri asset produttivi possono essere rappresentati come token e condivisi tra diverse aziende ottimizzandone l’utilizzo;
- finanziamento della supply chain: il factoring, il reverse factoring e altre forme di finanziamento della supply chain possono essere resi più efficienti e accessibili anche alle PMI grazie alla maggiore trasparenza e verificabilità dei dati; e
- crediti di sostenibilità: certificazioni di riduzione dell’impatto ambientale o sociale possono essere tokenizzate e scambiate creando incentivi economici diretti per pratiche sostenibili.
Co-creazione e innovazione aperta
La blockchain facilita modelli di collaborazione più aperti e distribuiti:
- innovazione collaborativa: diverse aziende possono contribuire a progetti comuni mantenendo la proprietà intellettuale protetta e tracciabile;
- crowdsourcing della value chain: le aziende possono aprire parti della loro value chain alla partecipazione di attori esterni raccogliendo idee, risorse e competenze in modo più ampio; e
- design distribuito: processi di design e sviluppo prodotto possono coinvolgere fornitori, clienti e persino concorrenti in modo sicuro e verificabile. Pensiamo ad esempio alle piattaforme di progettazione dei veicoli dei c.d. “original manufacturer” che coinvolgono già dal momento iniziale del concept e design i fornitori di livello 1 e 2.
Casi studio: dalla teoria alla pratica
Il settore agroalimentare: da commodity a prodotti ad alto valore aggiunto
Nel settore agroalimentare la blockchain ha permesso ad alcuni produttori di trasformare prodotti commodity in specialità ad alto valore aggiunto.
Ad esempio, cooperative di piccoli produttori di caffè hanno implementato sistemi blockchain che non solo tracciano la provenienza dei chicchi ma documentano in modo verificabile le pratiche agricole sostenibili, le condizioni di lavoro eque e le condizioni naturali, fisiche e chimiche della superficie coltivata. Queste informazioni, accessibili ai consumatori finali attraverso QR code, hanno permesso di aumentare significativamente i prezzi di vendita con una distribuzione più equa del valore lungo tutta la filiera.
Il valore non deriva più solo dal prodotto fisico ma dall’intero “pacchetto” di prodotto e informazioni verificabili che lo accompagnano.
Il settore manifatturiero: “maintenance-as-a-service” e modelli predittivi
Aziende manifatturiere stanno utilizzando la blockchain per passare dalla semplice vendita di macchinari a modelli di business basati sul valore come il “maintenance-as-a-service” o il “performance-based pricing”.
La blockchain registra in modo sicuro e verificabile i dati operativi dei macchinari, permettendo di implementare contratti basati sulle performance effettive. I produttori possono quindi essere remunerati non per la vendita dell’asset fisico ma per il valore creato attraverso il suo utilizzo ottimale nel tempo.
Questo cambiamento allinea gli incentivi tra produttore e cliente promuovendo qualità, durabilità e ottimizzazione continua invece dell’obsolescenza programmata.
Il settore della moda e del lusso: autenticità e second life dei prodotti
Nel settore della moda e del lusso la blockchain sta trasformando i modelli di business introducendo il concetto di “passaporto digitale” dei prodotti.
Il Passaporto Digitale Europeo dei Prodotti, introdotto dal Regolamento Ecodesign (ESPR), è uno strumento chiave per la transizione verso un’economia circolare. Esso permette di tracciare e fornire informazioni sulla sostenibilità, durabilità e impatto ambientale dei prodotti, facilitando il riuso e il riciclo. Applicato a diverse categorie merceologiche, moda e tessile in primis, aiuta consumatori e imprese a fare scelte più consapevoli, contribuendo all’obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni e migliorare la gestione delle risorse.
Marchi noti utilizzano la blockchain non solo per combattere la contraffazione ma per creare un ecosistema di valore attorno al ciclo di vita completo dei loro prodotti. Il passaporto digitale accompagna il prodotto dalla produzione al primo acquisto e continua a seguirlo anche nel mercato secondario garantendone l’autenticità e registrando la sua storia.
Questo ha permesso di creare nuovi flussi di ricavi attraverso servizi di autenticazione, commissioni sul mercato secondario e valorizzazione della longevità dei prodotti, in una logica di economia circolare di lusso.
Implementazione strategica: dalla visione alla realtà
Trasformare la supply chain in value chain attraverso la blockchain richiede un approccio strategico, a livello di azienda, filiera o distretto, che va ben oltre l’implementazione tecnologica.
Analisi della value chain e identificazione delle opportunità di valore
Il primo passo è un’analisi approfondita della propria value chain identificando:
- inefficienze attuali: punti dove il valore è perso a causa di mancanza di fiducia, informazioni incomplete o processi manuali;
- potenziali fonti di valore inutilizzate: dati, competenze o asset sottoutilizzati che potrebbero essere valorizzati; e
- opportunità di differenziazione: caratteristiche uniche che potrebbero essere verificate e comunicate attraverso la blockchain.
Design della soluzione blockchain orientata al valore
La soluzione blockchain deve essere progettata con un focus chiaro sulla creazione di valore:
- coinvolgimento degli stakeholder: includere fornitori, clienti e altri partner nella progettazione per garantire un allineamento degli incentivi;
- interoperabilità e standard: adottare standard aperti che permettano di connettere la propria blockchain con altri ecosistemi massimizzando gli effetti di network; e
- scalabilità incrementale: iniziare con progetti pilota in aree ad alto potenziale di valore per poi espandere progressivamente l’implementazione.
Governance dell’ecosistema blockchain
La governance dell’ecosistema blockchain è fondamentale per garantire la creazione e la distribuzione sostenibile del valore:
- modelli di governance distribuita: creare strutture decisionali che bilancino gli interessi dei diversi partecipanti;
- incentivi allineati: progettare meccanismi che premino comportamenti che creano valore per l’intero ecosistema non solo per singoli attori; e
- evoluzione continua: implementare processi per l’aggiornamento e l’adattamento del sistema in risposta a nuove opportunità o sfide.
Misurare il valore creato: oltre i KPI tradizionali
La trasformazione dalla supply chain alla value chain richiede anche nuovi approcci alla misurazione del valore creato.
Metriche orientate al valore
Oltre ai tradizionali KPI operativi è importante sviluppare metriche che catturino il valore strategico creato:
- premium di prezzo abilitato dalla blockchain: differenziale di prezzo ottenibile grazie alla verifica blockchain delle caratteristiche del prodotto;
- valore dei dati generati: valutazione economica dei dati e delle informazioni raccolte e verificate attraverso la blockchain; e
- customer loyalty e engagement: misurazione dell’impatto della trasparenza blockchain sulla fedeltà e sul coinvolgimento dei clienti.
Valore esponenziale del network
Il valore di un ecosistema blockchain cresce esponenzialmente con il numero dei partecipanti seguendo la legge di Metcalfe[1]. È quindi importante monitorare:
- tasso di adozione: velocità con cui nuovi partner si uniscono all’ecosistema;
- diversità dei partecipanti: varietà di attori coinvolti (fornitori, clienti, certificatori, etc.); e
- volume e valore delle transazioni: non solo numero ma anche tipologia e valore aggiunto delle interazioni.
Valore sociale e ambientale
La blockchain permette di misurare e valorizzare anche impatti precedentemente difficili da quantificare:
Value chain, sfide e considerazioni critiche
La trasformazione dalla supply chain alla value chain attraverso la blockchain presenta anche sfide significative che devono essere affrontate strategicamente.
Barriere all’adozione e gestione del cambiamento
La creazione di value chain basate su blockchain richiede cambiamenti significativi non solo nei processi ma anche nella cultura aziendale:
- resistenza al cambiamento: superare le resistenze interne ed esterne all’adozione di nuovi modelli di business, in primis quelle interne all’azienda stessa;
- competenze e formazione: sviluppare le competenze necessarie per gestire e valorizzare l’ecosistema blockchain; e
- gestione della transizione: mantenere operativi i sistemi esistenti mentre si implementano le nuove soluzioni.
Sostenibilità economica e ambientale
L’implementazione deve essere sostenibile sia economicamente che ambientalmente:
- total cost of ownership: considerare non solo i costi di implementazione ma anche quelli di manutenzione e aggiornamento nel lungo periodo;
- impatto ambientale: valutare e minimizzare il consumo energetico delle soluzioni blockchain preferendo protocolli a basso impatto; e
- distribuzione equa dei costi: progettare meccanismi che distribuiscano i costi di implementazione in modo proporzionale ai benefici ottenuti.
Equilibrio tra apertura e protezione
Un ecosistema di value chain basato su blockchain deve bilanciare la condivisione di informazioni con la protezione di dati sensibili:
- privacy by design: implementare meccanismi che permettano di verificare informazioni senza esporre dati sensibili (es. crittografia omomorfa[2] e zero-knowledge proofs[3]);
- proprietà intellettuale: chiarire chi possiede e come sono protetti i dati e le innovazioni sviluppate nell’ecosistema; e
- accesso selettivo: definire politiche di accesso granulari che permettano di condividere solo le informazioni necessarie con ciascun stakeholder.
Il futuro della value chain potenziata dalla blockchain
Guardando al futuro possiamo intravedere ulteriori evoluzioni nel concetto di value chain potenziata dalla blockchain.
Value chain autonome e adattive
L’integrazione di blockchain, IoT e intelligenza artificiale porterà a value chain sempre più autonome e adattive:
- self-healing supply networks: catene di approvvigionamento capaci di riconfigurarsi automaticamente in risposta a interruzioni o opportunità;
- pricing dinamico basato sul valore: modelli di prezzo che si adattano in tempo reale al valore effettivamente generato; e
- collaborazione algoritmica: nuove forme di collaborazione tra aziende mediate da algoritmi e smart contract.
Tokenomics e nuovi modelli economici
La tokenizzazione permetterà di creare sistemi economici complessi all’interno delle value chain:
- token di governance: rappresentanti diritti decisionali nell’ecosistema della value chain;
- token di utilità: abilitanti specifiche funzionalità o servizi all’interno dell’ecosistema; e
- modelli ibridi: combinazioni di token economici, di governance e di utilità che creano ecosistemi economici complessi e autosostenibili.
Value chain cross-industry
Superando i confini tradizionali dei settori industriali:
- ecosistemi intersettoriali: value chain che collegano in modo fluido settori tradizionalmente separati;
- economia circolare integrata: sistemi in cui i sottoprodotti di un’industria diventano input preziosi per un’altra con tracciabilità completa; e
- infrastrutture di valore condivise: piattaforme blockchain che fungono da infrastruttura comune per la creazione e lo scambio di valore tra settori diversi.
Value chain, trasformare la visione in realtà
La trasformazione dalla supply chain alla value chain rappresenta molto più di un cambiamento tecnologico: è un ripensamento strategico di come le aziende creano, distribuiscono e catturano valore nel contesto di ecosistemi sempre più interconnessi e digitalizzati.
La blockchain, con le sue caratteristiche uniche di immutabilità, trasparenza e automazione, si pone come catalizzatore ideale per questa trasformazione, abilitando nuovi modelli di business, relazioni basate sulla fiducia e forme innovative di collaborazione. Le aziende che sapranno cogliere questa opportunità non si limiteranno a ottimizzare i processi esistenti, ma potranno ridefinire le regole del gioco nei loro settori creando e catturando valore in modi precedentemente impossibili.
Il percorso non è privo di sfide, ma i pionieri che stanno già implementando questi modelli dimostrano che i benefici potenziali sono sostanziali e trasformativi. La chiave del successo risiede in un approccio olistico che integri visione strategica, innovazione tecnologica e ridefinizione culturale, ponendo al centro la creazione di valore per tutti gli stakeholder dell’ecosistema.
In un mondo in cui la competizione si sposta sempre più dalla singola azienda all’ecosistema, la capacità di orchestrare value chain basate su blockchain rappresenterà una competenza distintiva fondamentale per il successo sostenibile nel lungo periodo.
Note
[1] La legge di Metcalfe afferma che “L’utilità e il valore di una rete sono proporzionali al quadrato del numero degli utenti”.
[2] La crittografia omomorfa è una tecnica crittografica che consente di eseguire operazioni matematiche su dati cifrati senza doverli decifrare. Questo permette di elaborare informazioni sensibili mantenendole protette, con applicazioni in settori come il cloud computing e la sicurezza dei dati. Esistono diverse varianti, tra cui la crittografia completamente omomorfa (FHE), che supporta qualsiasi operazione, e la crittografia parzialmente omomorfa (PHE), che consente solo alcune operazioni.
[3] Le Zero-Knowledge Proof sono una famiglia di tecnologie crittografiche che permettono di dimostrare la veridicità di un’affermazione senza dover rivelare le informazioni che la riguardano.
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