Contabilità

Buste paga

 

Bankitalia, Panetta: «I dazi costano un punto alla crescita mondiale. Ora introdurre un titolo pubblico europeo»


di
Enrico Marro

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il governatore della Banca d’Italia Panetta: «L’Europa è indietro rispetto agli Stati Uniti nell’innovazione tecnologica e viene incalzata dalla Cina e dai Paesi emergenti»

Il quadro geopolitico mondiale è cambiato. Il ruolo centrale del dollaro «è messo in dubbio». L’Europa è indietro rispetto agli Stati Uniti nell’innovazione tecnologica e viene incalzata dalla Cina e dai Paesi emergenti. L’Italia ha migliorato i saldi di finanza pubblica, come riconosciuto anche dalle agenzie di rating, e ha mostrato segni di ripresa dell’economia che poggiano sulla vitalità del sistema produttivo, ma resta indietro sulla capacità di innovare e sulla qualità del capitale umano, con una forza lavoro poco istruita, che invecchia mentre parte dei giovani laureati emigrano, non compensati da immigrati di qualità. È un governatore della Banca d’Italia insieme preoccupato e fiducioso quello che emerge dalle Considerazioni finaliFabio Panetta è preoccupato per la guerra commerciale scatenata dall’amministrazione Trump: «Potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio». Ma «il rischio più profondo è un altro: che il commercio, da motore di integrazione e dialogo, si trasformi in una fonte di divisione, alimentando l’instabilità politica e mettendo a repentaglio la pace».

Investire nella difesa

In questo nuovo scenario, l’Europa, secondo Panetta, deve investire nella difesa, ma non con «fondi nazionali e prestiti» come propone la commissione Ue bensì con «un programma unitario sostenuto da debito europeo», e deve colmare il gap con gli Stati Uniti, in particolare sugli investimenti in ricerca e innovazione. In una prospettiva di globalizzazione dei servizi l’Europa deve recuperare posizioni. Oggi «rischi insidiosi derivano dalla concentrazione di potere in poche grandi imprese globali», rendendo «imprescindibile un’efficace regolamentazione che tuteli i diritti dei consumatori, la pluralità dell’informazione e la concorrenza»: il valore complessivo «delle sette principali aziende statunitensi supera oggi i 15mila miliardi di dollari», sottolinea il governatore.




















































Modelli di sviluppo e produzione in Europa

Ma è la sferzata all’Europa, che «deve ripensare il modello di sviluppo», il cuore della relazione di Panetta. «Negli ultimi trent’anni, la produttività del lavoro nell’Unione europea è cresciuta del 40%, oltre 25 punti percentuali in meno degli Stai Uniti. Dal 2019 il divario si è ampliato» ed è dovuto alla «difficoltà di innovare. In rapporto al Pil le imprese europee investono in ricerca e sviluppo la metà di quelle statunitensi». Nell’intelligenza artificiale «i brevetti europei sono meno di un quinto di quelli statunitensi». È più che mai necessario, secondo il governatore, un mercato unico dei capitali: «È cruciale introdurre un titolo pubblico europeo». Si attiverebbero così «investimenti aggiuntivi per 150 miliardi di euro all’anno» e il Pil potrebbe salire dell’1,5%, addirittura di tre volte tanto in caso di investimenti ad alto contenuto tecnologico, dice Panetta. Sul fronte della politica monetaria, «lo spazio per ulteriori riduzioni dei tassi di interesse si è naturalmente assottigliato a seguito dei tagli già effettuati».

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

La salute dell’industria in Italia

Anche la situazione italiana presenta luci e ombre, dice Panetta. Negli ultimi cinque anni, «il Pil è aumentato di circa il 6%» e gli occupati «sono aumentati di un milione di unità raggiungendo il massimo storico di oltre 24 milioni». Si è ampliata «in misura significativa la quota di occupati presso realtà medio grandi e il numero di aziende con almeno 250 addetti è aumentato di un terzo». Dati che fanno «ben sperare», dice Panetta. «L’industria italiana non è destinata al declino». Ma è «urgente intervenire sul costo dell’energia» mentre «il problema centrale rimane la produttività» e, con esso, il «basso livello dei salari». Sulla crescita influisce l’attuazione del Pnrr: «L’Italia ha finora ricevuto 122 miliardi e ne ha utilizzati oltre la metà», ma i dati «suggeriscono l’esistenza di ritardi». Gli interventi previsti per il 2025-26 «potrebbero innalzare il prodotto dello 0,5%». In prospettiva la maggiore preoccupazione riguarda l’invecchiamento della popolazione: entro il 2040 il numero di persone in età lavorativa si ridurrà di 5 milioni, con la conseguenza che il Pil si contrarrebbe dell’11% e il Pil pro-capite dell’8%, sottolinea il governatore. Sul versante dei conti pubblici, invece, dopo i miglioramenti degli ultimi anni, bisogna «mantenere una politica di bilancio prudente» per via dell’alto debito.

Il sistema bancario

Bene anche il sistema bancario: «I dati di bilancio e le valutazioni di mercato confermano la forza del sistema». La patrimonializzazione «è solida, superiore alla media europea» e una certa contrazione dei prestiti «riflette principalmente la debolezza della domanda, più che un inasprimento delle condizioni di offerta». Sulle operazioni di concentrazione lanciate negli ultimi mesi, Panetta dice che sono anche la conseguenza di «tre anni di forti profitti che hanno messo a disposizione delle banche risorse significative, oggi impiegate per avviare iniziative che ridurrebbero la frammentazione del mercato creditizio», ma ammonisce che esse devono essere «concepite e volte unicamente alla creazione di valore», offrendo a imprese e famiglie «finanziamenti adeguati per quantità e costi».

Criptovalute

Infine, il governatore lancia un avvertimento sui rischi del proliferare di criptoattività, come i Bitcoin, privi di un sottostante e scambiati in «contesti non regolamentati, opachi» e spinge l’Europa a proseguire sul progetto di euro digitale. «Più volte – conclude Panetta – ho sostenuto che una risposta europea comune può consentirci di superare le difficoltà attuali» e «anche l’Italia trarrà beneficio da una incisiva risposta comune». Dell’Europa. Un’Europa più moderna, meno burocratica, più innovativa.


La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

30 maggio 2025 ( modifica il 30 maggio 2025 | 11:03)

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese