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corsi fantasma per ottenere fondi pubblici, denunciate 8 società – Nordest24


UDINE – La Guardia di Finanza ha scoperto un sistema fraudolento finalizzato all’indebita fruizione di crediti d’imposta inesistenti per un valore complessivo di circa 1,8 milioni di euro, legati a corsi di formazione aziendale mai effettivamente svolti. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Udine, hanno portato al sequestro preventivo di 660.000 euro e alla denuncia di 16 persone fisiche e 8 società coinvolte.

Indagine “Fake School”: il meccanismo del raggiro

L’operazione, denominata “Fake School”, ha preso il via alla fine del 2023 dopo l’individuazione di alcune aziende beneficiarie del Credito d’imposta formazione 4.0, previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e finanziato dal PNRR. Le società, con sede nella provincia di Udine, avrebbero dichiarato falsamente di aver organizzato corsi di formazione per i propri dipendenti tra il 2019 e il 2021.

Attraverso l’analisi dei dati fiscali e documentali, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Udine hanno ricostruito un sistema di compensazione fittizia dei crediti, supportato da documentazione simulata: slide, registri presenze, calendari, relazioni tecniche e attestati di partecipazione. A produrre il materiale due imprese romane, che avrebbero inoltre goduto della complicità di un professionista, anch’egli romano, incaricato di certificare in modo fraudolento l’avvenuto sostenimento delle spese necessarie per accedere al beneficio fiscale.

Le conseguenze investigative e i sequestri

A seguito delle indagini, condotte anche con perquisizioni mirate autorizzate dalla magistratura, è stato possibile raccogliere prove determinanti che hanno portato alla denuncia formale di numerosi soggetti coinvolti, sia fisici che giuridici. L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità economiche, fino a coprire la cifra complessiva di circa 1,8 milioni di euro.

Tre delle aziende coinvolte hanno scelto di regolarizzare volontariamente la propria posizione fiscale, versando all’Erario quanto indebitamente ottenuto, comprensivo di interessi e sanzioni. Per le restanti cinque imprese, è scattato il sequestro immediato di conti e beni mobili per un importo complessivo di 660.000 euro.

L’impegno della finanza nella tutela dell’economia legale

Il servizio della Guardia di Finanza si inserisce nell’ambito delle attività di contrasto alle frodi fiscali più complesse, in particolare quelle che si fondano su meccanismi fraudolenti legati ai fondi pubblici. L’obiettivo è garantire che le risorse destinate alla ripresa economica, come quelle del PNRR, siano utilizzate in modo legittimo e non disperse a causa di comportamenti illeciti.

L’azione delle Fiamme Gialle di Udine, in stretta sinergia con la Procura, testimonia la ferma volontà delle istituzioni di colpire l’impresa criminale attraverso la leva patrimoniale, impedendo che chi agisce nell’illegalità continui a operare indisturbato, a danno degli operatori economici onesti e della collettività.



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