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presentati i lavori PNRR tra realtà aumentata e sentieri smart


Una dotazione di visori per attraversare secoli di storia senza muovere un passo, un sentiero che torna a fendere il bosco guidato dal CAI e l’anteprima teatrale di “Voci di Sant’Erasmo” firmata Stefano De Majo. È il panorama, reale e virtuale insieme, che stamattina ha accolto cittadini e istituzioni all’ex tiro a volo di Cesi, trasformato in rifugio hi-tech grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Qui sono stati presentati i lavori ultimati che ridisegnano il borgo: torri medievali consolidate con tecniche di edilizia acrobatica, mura liberate dall’edera e, soprattutto, un’esperienza immersiva che rende quel patrimonio accessibile a tutti.

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Restauro acrobatico e digitale: le torri tornano a parlare al territorio

L’intervento da quasi 790 mila euro ha salvato le strutture difensive che dominano la valle ternana: vegetazione infestante rimossa a mano, malte storiche ristilate, creste murarie protette contro le infiltrazioni. Un cantiere spettacolare, con elicotteri calati fra le cime per trasportare materiali, che ha restituito solidità e dignità a un pezzo identitario di Cesi.

Ora il complesso fortificato non è più un rudere inaccessibile – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Maggima un presidio culturale che coniuga tutela e innovazione. Lo abbiamo fatto senza tradire la materia antica, applicando il principio del minimo intervento“.

Accanto al restauro fisico, l’altra metà dell’opera è digitale: un tour virtuale a 360° integrato nell’app ‘Cesi Porta dell’Umbriae fruibile con tre visori Oculus Quest 3 posizionati nel nuovo corner multimediale del rifugio. Il viaggio immersivo, costato poco più di 40 mila euro, ricostruisce in 3D l’intero sistema difensivo, stratificazioni comprese, e ne spiega l’evoluzione con due video storici.

Così garantiamo l’accessibilità a chi non può affrontare i dislivelli – sottolinea Maggie nello stesso tempo offriamo un’attrazione in più per il turismo esperienziale che vogliamo intercettare“.

Dal rifugio alle vette: sentieri, outdoor e nuovo volano economico

L’ex tiro a volo di Sant’Erasmo, 328 mila euro di lavori, è il cuore logistico del rilancio: bar, rastrelliere con ricarica per e-bike, piccola officina, servizi accessibili e collegamenti navetta con il campo sportivo dove sorgerà la pump track e le pareti d’arrampicata. Da qui parte – o, per i meno allenati, si “vede” in realtà aumentata – il ripristinato sentiero 674, il “percorso delle torri”, uno dei tratti più spettacolari dei Monti Martani.

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Il CAI di Terni ha presentato la nuova segnaletica orizzontale già completata e quella verticale in fase di installazione, insieme a una mappa dedicata agli escursionisti. Dopo la cerimonia, i volontari hanno accompagnato i presenti fino alle torri, svelando i lavori di consolidamento a quota oltre 700 metri.

Questo sentiero – spiega il presidente della sezione ternana intitolata a Stefano Zavka – mette in rete natura, storia e sport. È il tassello che mancava per attrarre un turismo outdoor maturo e sostenibile“.

Maggi insiste sul valore economico dell’operazione: “Parliamo di un investimento complessivo di 20 milioni per 44 interventi: un cantiere diffuso che crea occupazione, rafforza le imprese locali e, soprattutto, dà ai giovani di Cesi un motivo per restare. Oggi diamo un segnale concreto: la montagna torna vivibile, il borgo torna ad avere futuro“.

Cultura viva: le “Voci di Sant’Erasmo” aprono il palcoscenico naturale

A chiudere la mattinata è stata l’anteprima di “Voci di Sant’Erasmo”, performance di Stefano De Majo che debutterà il 20 giugno proprio al rifugio. Tra parole, musica e suoni campionati, l’attore ha intrecciato le storie dei viandanti medievali alle testimonianze di chi quei muri li ha salvati oggi. Un assaggio di una stagione culturale che mira a fare del rifugio un palcoscenico permanente, con rassegne e laboratori.

L’identità si rafforza quando diventa racconto condiviso – osserva Maggi -. La tecnologia ci permette di farlo in chiave contemporanea, ma senza la partecipazione di cittadini, guide e operatori economici resterebbe un guscio vuoto. Per questo il Comune sosterrà le iniziative che animeranno il nuovo rifugio lungo tutto l’anno“.

Con la consegna ufficiale dei lavori il borgo di Cesi entra, di fatto, in una nuova fase: patrimonio recuperato, infrastrutture pronte, strumenti digitali al servizio di inclusione e promozione. Il Pnrr, qui, esce dai documenti di programmazione e diventa sentieri segnalati, pietre pulite, visori accesi. E l’Umbria ritrova, sul versante ternano, un presidio di bellezza – reale e virtuale – pronto a proiettarsi nel mercato del turismo lento e dei cammini, fulcro di un’economia che mette al centro la qualità della vita e la cura dei luoghi.

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