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Roberta Metsola al Kilometro Rosso: «Meno burocrazia». L’allarme di chi fa ricerca: «Ignorati dal Pnrr»


di
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La presidente del Parlamento europeo con Antonio Tajani al parco scientifico. Il vicepremier: «Europa e Italia hanno bisogno di una politica industriale»

È una roadmap in tre punti quella illustrata dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola al Kilometro Rosso, ultima tappa della tre giorni di visita istituzionale nel Nord Italia. Il primo: «Dobbiamo rendere i capitali motore per le imprese. Quelle europee si muovono ancora fra 27 politiche fiscali e industriali diverse, è ora di completare l’unione di risparmio e investimenti», nota Metsola, prima di toccare un argomento più volte affrontato nel corso della mattinata. La troppa burocrazia: «La semplificazione non è un dettaglio, ma condizione per la competitività. Il Parlamento europeo — è l’impegno della presidente — è in prima linea per ridurre gli ostacoli e aprire spazi alla creatività imprenditoriale». In estrema sintesi, è ciò che chiedono gli imprenditori: «Dobbiamo aiutare i giovani a diventare imprenditori. Ridurre le troppe regole», sollecita il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, definendo la presenza di Metsola un «segnale forte», di vicinanza.

«L’Europa e l’Italia hanno bisogno di una vera politica industriale», rilancia Tajani, evidenziando il posizionamento internazionale dell’Italia: «Siamo la seconda potenza industriale d’Europa e la quinta potenza commerciale mondiale». Quanto ai dazi USA, Tajani è ottimista: «Credo che alla fine gli accordi si troveranno». Nell’illustrare la volontà di modificare il concorso di accesso alla carriera diplomatica, aprendolo ai laureati di tutte le facoltà, il vicepremier annuncia: «Ho trasformato il ministero, con un segretario generale che coordina la guida di tutta la macchina amministrativa, un segretario generale aggiunto politico e un segretario generale aggiunto economico, che si occuperà di coordinare l’attività di internazionalizzazione e sostegno al made in Italy nel mondo».




















































Terzo punto toccato da Metsola, gli investimenti: «Ogni euro investito deve produrre risultati. Abbiamo appena approvato il bilancio pluriennale dell’Unione — specifica —. Ogni risorsa deve servire a rafforzare la nostra sicurezza economica e la competitività investendo in settori chiave come l’intelligenza artificiale, le clean tech, i trasporti, i semiconduttori e la farmaceutica».

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A Tajani e Metsola, accolti dal presidente emerito di Brembo Alberto Bombassei, si è rivolto Salvatore Majorana, il direttore del Kilometro Rosso, illustrando le caratteristiche di un distretto dell’innovazione che conta 80 aziende e 3 mila lavoratori con una età media di 30 anni. Un parco scientifico impegnato anche nella formazione: «Circa 1.600 profili professionali vengono formati e inseriti nel mercato ogni anno all’interno del Kilometro Rosso — spiega Majorana —. Abbiamo un’attività di ricerca intensa; nel tempo siamo riusciti ad aggregare progetti che hanno portato più di 750 milioni d’investimenti in innovazione e quasi 200 di questi sono stati finanziati da programmi europei. E abbiamo un campus che brevetta tanto: 940 sono i brevetti che abbiamo contato». Tuttavia, citando il Pnrr, Majorana chiede maggiore attenzione del sistema europeo alla ricerca: «Nelle sue migliaia di pagine non menziona mai un parco scientifico, un incubatore d’impresa o un acceleratore per start-up. Non avendo un riconoscimento delle istituzioni non è possibile per i parchi scientifici fare più di quanto già fanno oggi».

Roberto Vavassori, nel cda di Brembo, lancia l’idea di un «piano decennale per rinnovare interamente il parco auto europeo (250 milioni di veicoli con un’età media 12,5 anni, ndr) in modo che le aziende possano continuare a produrre così come i componentisti, che valgono l’80% del contenuto di valore di un veicolo».

Altra «emergenza strutturale», citata dalla presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati, è la difficoltà a trovare manodopera: «La nostra disoccupazione è a livelli frizionali, non si trovano i lavoratori e le competenze necessarie».

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