Il Sindacato Cobas ha partecipato alla riunione al Mimit nel pomeriggio di Giovedì 29 Maggio 2025 sul tema della decarbonizzazione della centrale Enel a carbone di Cerano .
L’intervento del Cobas può essere riassunto in questo modo:
Prima di parlare sul nuovo che avanza , che riteniamo assolutamente da non perdere,chiediamo ufficialmente un incontro da tenersi a breve in Prefettura a Brindisi.
Le motivazioni della richiesta d’incontro sono i prossimi licenziamenti al 18 Luglio dei lavoratori della SIR a cui finisce l’attività proposta dall’Enel e di quelli rimasti in cassa integrazione.
Proponiamo inoltre di discutere in quell’incontro sull’impegno preso in assemblea con i lavoratori delle ditte appaltatrici di Cerano .
L’impegno è quello di formalizzare con l’Enel una platea storica di quelli che ci hanno lavorato in centrale per tanti anni;oggi ci troviamo di fronte ad una situazione che per non essere licenziati accettano trasferte , cassa integrazione , ferie , sospensioni, etc..etc.
Per non parlare di lavoratori che sono precari da 20 anni ed oltre.
Insomma sono centinaia i lavoratori storici dispersi per mille rivoli, di cui si è gia persa la traccia.
Adesso passiamo sulle 46 aziende che hanno avanzato proposte di interesse ad investire sul nostro territorio.
Il Ministero parla che nominato il Commissario , nella figura del Prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, si possa passare alla costruzione di un accordo di programma con un piano industriale costruito da Invitalia.
Bisogna:
1) Trovare le aree già disponibili dove le aziende possono realizzare l’investimento .
2) Bonificare centinaia e centinaia di ettari mai bonificati ,obbligati a farlo fin dal 1996 .
3) Le aziende devono condividere con Autorità Portuale , Comune , Provincia , Regione , i relativi permessi ed una burocrazia che ad oggi è a dir poco asfissiante .
Siamo attrezzati ad affrontare una situazione del genere, di una complessità che prevede nuove strade , ponti, cambiamenti urbanistici ?
Inoltre la Regione Puglia deve provvedere per corsi di formazione professionale , legate ai nuovi investimenti, anche per migliaia di disoccupati ;le promesse di nuova occupazione riguardano 5.500 lavoratori.
Inoltre ci sono aziende che attraverso l’Agenzia Governativa Invitalia chiedono finanziamenti a fondo perduto.
Le aziende avranno ciò che chiedono?
Inoltre dall’ottobre 2020 il Cobas chiede al governo nazionale di adottare un provvedimento di cassa integrazione lunga che funzioni da ponte tra il vecchio lavoro ed il nuovo.
Il Ministero ha comunque smentito che le variazioni di data della chiusura della centrale di Cerano possa influire su questo percorso, che rimane tutto in piedi.
La cosa che ci preoccupa sono le dichiarazioni dei vari Ministri che legano il mantenimento in vita della centrale di Cerano alla possibilità di ricevere sabotaggi.
La cosa da dire è che i sabotaggi avvenuti fino ad oggi dei gasdotti sono da ascrivere probabilmente a servizi segreti occidentali.
La nostra battuta finale è quella stessa che abbiamo detto alla riunione di Settembre in Prefettura a Brindisi……
Sono 50 anni che aspettavamo questo giorno, non vogliamo perdere un posto di lavoro promesso.
Difenderemo queste possibilità per le migliaia dei lavoratori occupati adesso, per i tanti disoccupati, cassa integrati, precari…
Per il Cobas Roberto Aprile
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