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Altro che assegno di inclusione, “Regaliamo 650 euro al mese a chi vive in Piemonte”: non guardano neanche l’ISEE


Il Piemonte si posiziona all’avanguardia nell’adozione di misure concrete per l’inclusione sociale e lavorativa, in particolare per le donne

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Mentre il dibattito nazionale si concentra sull’efficacia e le modalità dell’Assegno di Inclusione, la Regione Piemonte si distingue per un’iniziativa che va oltre il classico supporto economico basato sull’ISEE, offrendo un “Bonus Donne” da 650 euro al mese.

Questa misura, concepita per fornire un aiuto concreto e immediato, sta generando interesse e discussioni, presentandosi come un modello potenzialmente replicabile per l’empowerment femminile e il sostegno alle famiglie.

Sebbene la notizia circoli con enfasi sulla mancanza di vincoli ISEE, è fondamentale precisare che il Bonus Donne è mirato a categorie specifiche, spesso in situazioni di vulnerabilità.

Pur non essendo legato all’ISEE in senso stretto, i criteri di accesso sono definiti per indirizzare il sostegno verso chi ne ha realmente bisogno, come donne in situazioni di disagio socio-economico che rientrano in programmi specifici della Regione.

Come funziona il Bonus Donne?

Il fulcro di questo bonus risiede nell’incentivo diretto al datore di lavoro. La Regione Piemonte, in linea con le disposizioni nazionali, promuove l’applicazione di questo esonero contributivo. È il datore di lavoro che deve presentare la domanda all’INPS (tramite il “Portale delle Agevolazioni”), e l’assunzione deve avvenire entro 10 giorni dall’accoglimento della domanda.

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Non si tratta quindi di un bonus erogato direttamente alle lavoratrici come un assegno mensile puro, ma piuttosto di un esonero contributivo del 100% per i datori di lavoro privati che assumono donne rientranti nelle categorie svantaggiate. Questo esonero può raggiungere un massimo di 650 euro al mese per 24 mesi (o 12 mesi per alcune categorie specifiche).

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A chi si rivolge il “Bonus Donna” e perché rappresenta un’opportunità

Le categorie di lavoratrici che rendono l’assunzione agevolabile per il datore di lavoro includono:
– Donne disoccupate da almeno 24 mesi.
– Donne disoccupate da almeno 6 mesi residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale (ZES) per il Mezzogiorno.
– Lavoratrici impiegate in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere, e prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

L’introduzione di un incentivo così mirato e con una gestione semplificata (dal punto di vista dell’ISEE per la lavoratrice) rappresenta un passo significativo per il Piemonte nella lotta alla disoccupazione femminile e nella promozione dell’inclusione sociale. L’obiettivo è duplice: da un lato, offrire un sostegno concreto alle donne che cercano un’occupazione dignitosa e stabile; dall’altro, stimolare le imprese ad investire nel capitale umano femminile, contribuendo a ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro.



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