Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

La scossa delle crisi e l’Italia che cresce senza accorgersene: l’editoriale del direttore Napoletano


Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Tutte le principali agenzie di rating hanno migliorato il giudizio sull’Italia nelle ultime due sessioni di esame. La Commissione europea ha certificato che il prodotto interno lordo pro capite italiano, a parità di potere d’acquisto, ha raggiunto quello francese e superato Inghilterra e Giappone. La delegazione del Fondo Monetario internazionale dice che l’Italia ha fatto progressi notevoli tornando con un bilancio pubblico in avanzo primario prima di tutti e gli ultimi dati Istat certificano che a fine marzo la crescita già acquisita per il 2025 è dello 0,5% contro un bilancio fermo a zero della Francia negli ultimi sei mesi. Ovviamente qualche funzionario solerte del Fondo monetario, fuori dalla storia, invita a raddoppiare gli sforzi italiani di finanza pubblica che significherebbero il ritorno “all’austerità del suicidio” degli anni che furono, ma l’esperienza insegna che non si può avere tutto dalla vita. Nelle sue Considerazioni Finali di ieri il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha detto in sostanza che l’Italia è uscita dalla scossa delle crisi finanziaria globale e dei debiti sovrani molto più forte.

Ha rischiato di sparire e invece è ripartita facendo una ristrutturazione significativa del sistema produttivo e della stessa pubblica amministrazione quasi senza accorgersene. Per la verità, a nostro avviso, è andato anche un po’ oltre e ci permettiamo di interpretare che è voluto proprio uscire dalla lettura catastrofista dominante. Ha inteso sottolineare che se la smettiamo di piangerci addosso, anche questo lo ha fatto capire senza dirlo, e capitalizziamo il valore della scossa, consolidando i segnali di cambiamento nella manifattura e nei servizi, nel settore finanziario, nel funzionamento delle amministrazioni pubbliche e nella capacità di fare ricerca, allora rischiamo di tornare a crescere stabilmente alla grande come è successo dal post Covid a oggi anche nel caos globale. Magari un’altra volta senza neppure accorgercene. Perché, questo è testuale: “creare valore significa, innanzitutto, offrire a imprese e famiglie finanziamenti adeguati per quantità e costi; strumenti di impiego del risparmio efficaci, trasparenti e a condizioni eque; servizi qualificati e innovativi, coerenti con le esigenze di sviluppo del Paese”.

La nuova geoeconomia mette l’Italia al centro: l’editoriale del direttore Roberto Napoletano

Che è lo stesso Paese, l’Italia, la ripetizione è voluta, che “negli ultimi cinque anni, nonostante le crisi pandemica ed energetica, ha mostrato segni di una ritrovata vitalità economica. La crescita ha superato quella dell’area dell’euro. Il Prodotto interno lordo (Pil) è aumentato di circa il 6 per cento, trainato da un incremento di quasi il 10 nel settore privato (…) gli occupati sono aumentati di un milione di unità, raggiungendo il massimo storico di oltre 24 milioni; il tasso di disoccupazione è sceso dal 10 al 6 per cento. Il Mezzogiorno ha registrato uno sviluppo leggermente superiore alla media nazionale”. Spulciando il librone che accompagna la relazione si legge che tra il 2019 e il 2023 il Pil del Mezzogiorno è aumentato del 5,9% contro il 3,4% del Centro Nord e che nel 2024 “l’espansione occupazionale” è proseguita a tassi più elevati nel Sud e nelle isole che nel resto del Paese con una crescita del 2,2% a fronte dell’1,2%. Fenomeno analogo per le esportazioni dove l’aumento è sempre pari a più del doppio rispetto al resto del Paese. Fermiamoci qui.

Chi si aiuta, l’Italia, viene aiutato e l’Europa deve diventare adulta. L’irrazionalità senza precedenti dell’America di Trump di oggi, non solo daziaria, obbliga il Vecchio Continente a fare il salto da soggetto commerciale a soggetto politico dotandosi di uno strumento annuale di debito comune per finanziare gli investimenti in difesa e futuro. Il mondo ha bisogno di una nuova Bretton Woods che tenga conto degli indici demografici e di ricchezza reali della popolazione mondiale. Anche qui l’Italia con Piano Mattei e nuova diplomazia commerciale internazionale fa da battistrada. La prova del nove per l’Europa è diventare adulta e la trincea italiana sul debito comune europeo, a partire dalla spesa per la difesa ma con un titolo annuale a tempo indeterminato, dimostra che ancora una volta il nostro Paese si propone un passo avanti rispetto a una Europa che resta, purtroppo, riluttante nonostante tutto.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!