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Dal Gcap (Leonardo) a Magnaghi, il volo di Maviglia


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di Gianni Dragoni

Un manager di Leonardo è in arrivo al vertice di  Magroup (Magnaghi Aerospace), una delle più dinamiche medie imprese italiane dell’aerospazio e difesa, impegnata in numerosi programmi industriali internazionali. L’ingegner Guglielmo Maviglia arriva in Magroup come “chief operating officer” (Coo), ovvero direttore generale. L’incarico deve ancora essere ufficializzato, ma è già deciso, secondo fonti autorevoli.

Direttore generale. Guglielmo Maviglia

L’incarico nel Gcap

Maviglia lascia una posizione importante nell’ex Finmeccanica, quella di responsabile del Gcap, il programma per il nuovo cacciabombardiere di sesta generazione che dovrà sostituire l’Eurofighter, sta per cominciare la fase di sviluppo. Il primo velivolo dovrebbe essere operativo tra dieci anni. Un programma fra tre paesi, Gran Bretagna, Italia e Giappone, con un costo previsto di almeno 45 miliardi di euro solo per realizzare l’aereo madre, inoltre sono previsti sciami di droni e altre tecnologie, per questo è definito sistema di sistemi. Il programma è stato lanciato nel luglio 2018 a Farnborough, presso Londra, da Bae Systems, Rolls-Royce, Mbda Uk e Leonbardo Uk con il nome di Tempest. Leonardo era presente all’inizio solo con le attività britanniche (Leonardo Uk), perché l’Italia non faceva parte del programma, ha aderito solo in seguito, con il secondo governo Conte. Da gennaio 2022 Maviglia era responsabile del Gcap per Leonardo, prima come “director”, da giugno 2023 “Chief Gcap officer”.

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Giro di poltrone in Leonardo: Zoff al Gcap

La scelta di passare in un’altra azienda, con un incarico di rilievo, è spiegabile anche con un giro di poltrone in Leonardo. Per il Gcap sta per diventare operativa la joint venture paritetica fra le industrie nazionali di riferimento dei tre paesi, Bae Systems, Leonardo e Mitsubishi, ciascuna con il 33,3% del capitale. Nel primo triennio l’amministratore delegato della jv sarà italiano, un incarico a rotazione. Per guidare la jv l’a.d. di Leonardo, Roberto Cingolani, ha scelto Marco Zoff, il quale di recente ha lasciato la guida della direzione velivoli, nella quale sono state riportate le aerostrutture, che sono in forte sofferenza, tutto affidato a Stefano Bortoli. Il manager prescelto, ma non ancora nominato uficialmente, è figlio di Dino Zoff, leggenda del calcio italiano, è stato portiere di Mantova, Napoli, Juventus e della nazionale, campione del mondo nel 1982. Zoff jr. andrà a Reading, a ovest di Londra, dove c’è il quartier generale della jv.

 Imprenditore. Paolo Graziano

La strategia di Magnaghi

Maviglia ha fatto una scelta coraggiosa, passare da un grande gruppo industriale dalle spalle robuste, che gode dell’appoggio pubblico, il Mef ha il 30,2% del capitale e la società ha rapporti preferenziali con le forze armate, a una pur dinamica impresa privata di dimensioni molto più piccole, più esposta ai rischi di un settore in cui si fanno investimenti con un ritorno dopo molti anni. E per le pmi di questo settore, che hanno bisogno di capitale per crescere, in Italia non c’è uno strumento finanziario di sostegno alla crescita, che sarebbe opportuno anche per accompagnare i passaggi generazionali. Qualcuno ha invocato l’intervento della Cdp, ma la “Cassa” non ha preso impegni. C’è il rischio quindi che le aziende finiscano in mano a gruppi stranieri o a fondi che cercano un guadagno nel breve periodo 3-5 anni, sacrificando così strategie di investimento. Con questa nomina Magroup si rafforza, non cambia la guida dell’azienda che è affidata a Paolo Graziano, l’imprenditore che ne possiede il 94% (il 6% è dei dipendenti chiave), è presidente e amministratore delegato. La società è presente in Italia, Stati Uniti, Canada, Brasile, Gran Bretagna e Turchia. Nel luglio 2022 Graziano ha annunciato l’acquisto di un’azienda britannica, Five Valleys Aerospace, 180 dipendenti, per partecipare al Gcap.

Caccia del futuro. Il Gcap

Sistemi di atterraggio

Il Gcap sarà centrale nelle strategie industriali di Magnaghi, che ha il punto di forza nella realizzazione di sistemi di atterraggio, ha realizzato oltre 30mila carrelli per più di 9.000 velivoli. Ha sviluppato in Turchia l’intero sistema di atterraggio dell’addestratore avanzato Hurjet e del Tf-X, il caccia di quinta generazione che è considerato un “piccolo Tempest”, in sostanza la copia del progetto di quello che è diventato il Gcap. “In virtù di questa esperienza Magnaghi è oggi tra i candidati più qualificati per il carrello del Gcap“, ha affermato Paolo Graziano in un profilo dell’azienda su AirPress di maggio.

Accordi con Lockheed e Airbus

L’azienda con base a Napoli partecipa inoltre a tutti i principali programmi per il futuro elicottero americano e per l’Ngrc, per i paesi Nato al di fuori degli Stati Uniti. Per quest’ultimo progetto competono tre operatori, Magroup è presente con tutti e tre: è stata scelta da Sikorsky (Lockheed Martin) e Airbus per fare i carrelli e da Leonardo-Bell per l’ala del Tiltrotor. Sei mesi fa Magnaghi ha inoltre stipulato un accordo con la start up americana Radia per il progetto del futuro aereo merci più grande del mondo, il WindRunner, per costruire il carrello. A capo delle attività italiane di Radia è stato nominato nelle scorse settimane Giuseppe Giordo, un manager con una vasta esperienza internazionale, già a capo dell’aeronautica di Finmeccanica fino a marzo 2015.

Le cifre

“Con circa 1.400 dipendenti a livello globale, il gruppo ha registrato nel 2024 ricavi superiori a 200 milioni e un Ebitda superiore ai 30 milioni, con una quota export pari all’85%“, ha detto Graziano a AirPress. “Il piano industriale _ ha affermato il presidente e a.d. di Magroup _ prevede una crescita organica rafforzata da acquisizioni mirate, ed è in corso la valutazione di un’apertura del capitale a investitori finanziari per supportare l’espansione, mantenendo la guida attuale”.

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