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Veneto, moda e automotive in crisi. Il piano della Regione


02.06.2025 – 10:03 – In un momento segnato da profonde trasformazioni economiche e industriali, la Regione Veneto intensifica il dialogo con le parti sociali per affrontare le sfide dei settori strategici della moda e dell’automotive. Un nuovo incontro si è tenuto nei giorni scorsi a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, dove istituzioni, sindacati e associazioni imprenditoriali hanno discusso prospettive e strumenti di sostegno per due comparti in sofferenza. Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, i rappresentanti di Veneto Lavoro, le principali sigle sindacali (CGIL, CISL, UIL, CISAL, UGL, CONFSAL) e un ampio fronte di organizzazioni di categoria, da Confindustria a CNA, passando per Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e le centrali cooperative. Il tavolo, guidato dagli assessori regionali allo sviluppo economico Roberto Marcato e al lavoro Valeria Mantovan, è stato coordinato da Santo Romano, direttore dell’Area politiche economiche della Regione.

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Al centro del confronto, le fragilità e le opportunità che attraversano l’industria veneta, con particolare attenzione agli investimenti in innovazione tecnologica, transizione ecologica, internazionalizzazione e nuove competenze. Le discussioni hanno incluso anche settori adiacenti come aerospazio e idrogeno verde, visti come aree di sviluppo complementari in grado di rafforzare l’intero ecosistema produttivo regionale.

La Regione ha presentato una serie di misure già operative, oltre ad aggiornamenti tecnici a strumenti esistenti per rispondere più efficacemente ai bisogni di imprese e lavoratori. I presenti hanno accolto favorevolmente l’approccio, riconoscendone l’impatto potenziale, pur sottolineando la necessità di continuità e monitoraggio.

“Moda e automotive stanno affrontando una fase molto delicata, con una domanda in calo e l’urgenza di innovare per restare competitivi”, ha spiegato l’assessore Marcato. “Il Veneto ha attivato oltre 240 milioni di euro per le PMI attraverso il PR Veneto FESR 2021-2027, gestiti tramite un Fondo di Partecipazione dedicato. Ma ciò che manca è un interlocutore bancario realmente vicino alle piccole imprese: servirebbe una banca veneta focalizzata su questo segmento”.

Sul fronte occupazionale, l’assessore Mantovan ha posto l’accento sulla necessità di aggiornare le competenze dei lavoratori. “Le trasformazioni in corso impongono una revisione profonda dei profili professionali. Stiamo lavorando per accompagnare queste transizioni non solo con fondi, ma con una strategia che metta al centro la formazione e la riqualificazione. La perdita di posti di lavoro e il ricorso crescente agli ammortizzatori sociali richiedono un intervento strutturato e condiviso”.

L’incontro si inserisce in un più ampio percorso di confronto che la Regione sta conducendo per garantire un futuro sostenibile alle filiere produttive locali. Se da un lato le difficoltà non mancano, dall’altro emergono anche spunti per una ripartenza fondata su innovazione, collaborazione e visione strategica di lungo termine.

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Il Veneto, tra le regioni più industrializzate d’Italia, punta dunque a non subire passivamente le transizioni in atto, ma a gestirle con una governance condivisa, capace di coniugare coesione sociale e competitività.

[c.v.]





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