Conto e carta

difficile da pignorare

 

Referendum, approfondimento sul secondo quesito: ecco cosa cambia se vince il Sì


Prosegue l’approfondimento di Telenord sui cinque quesiti del referendum sul lavoro in programma domenica 8 e lunedì 9 giugno. Dopo l’analisi del primo quesito (LEGGI QUI), oggi si affronta il secondo, dedicato alla tutela dei lavoratori licenziati nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Il tema è tecnico ma riguarda una platea molto ampia: secondo le stime più recenti, oltre il 40% dei dipendenti privati italiani lavora in aziende di piccole dimensioni.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Quesito e contenuto – Il secondo quesito chiede agli elettori se intendano abrogare parzialmente l’articolo 8 della Legge 15 luglio 1966, n. 604, che regola i risarcimenti in caso di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese. In pratica, si tratta di decidere se eliminare i tetti massimi oggi previsti per le indennità riconosciute ai lavoratori che vengono allontanati senza una causa legittima.

Normativa attuale – La norma vigente, modificata nel corso degli anni e consolidata con il Jobs Act del 2015, prevede che il lavoratore illegittimamente licenziato da un’impresa con meno di 15 dipendenti possa ricevere:

  • al massimo 6 mensilità di stipendio come risarcimento

  • 10 mensilità se ha tra 2 e 5 anni di anzianità

  • Contributi e agevolazioni

    per le imprese

     

  • 14 mensilità se ha oltre 5 anni di anzianità

Non è previsto il reintegro sul posto di lavoro. Il sistema è concepito per garantire alle imprese minori una maggiore stabilità economica e per contenere i costi legati ai contenziosi giudiziari.

Situazione precedente – Prima dell’introduzione di questi limiti, la normativa lasciava maggiore discrezionalità ai giudici nella valutazione del danno e nell’entità dell’indennizzo. La giurisprudenza, sulla base del testo originario della Legge 604, interpretava caso per caso, tenendo conto dell’effettivo pregiudizio economico e professionale subito dal lavoratore.

Effetti dell’abrogazione – Se vincesse il , i limiti attualmente previsti verrebbero cancellati. In assenza di nuovi interventi legislativi, tornerebbe a valere la vecchia impostazione giurisprudenziale, con il giudice chiamato a decidere liberamente l’indennità spettante. Non si tratterebbe dunque dell’introduzione automatica di nuovi diritti, ma del ripristino di un quadro più flessibile, che i promotori del Sì giudicano potenzialmente più favorevole per i lavoratori (anche se in realtà, essendo garantita la libertà del giudice di determinarlo, l’indennizzo potrebbe teoricamente anche essere inferiore rispetto a quanto stabilito in automatico dal Jobs Act). 

Comitato per il Sì – Promosso da Cgil, giuristi del lavoro e varie associazioni civiche, sostiene che l’attuale sistema penalizza i lavoratori delle piccole imprese, trattati in modo meno tutelante rispetto ai colleghi delle aziende più grandi. “Il tetto massimo è troppo basso per scoraggiare davvero i licenziamenti illegittimi” sostengono i promotori, che chiedono “parità di diritti per tutti i lavoratori a prescindere dalla dimensione dell’azienda”.

Comitato per il No – Sostenuto da Confindustria, Confartigianato e organizzazioni del mondo imprenditoriale, il fronte del No difende la norma in vigore, considerandola “un compromesso ragionevole per tutelare l’equilibrio economico delle piccole imprese”. Secondo questa posizione, reintrodurre l’incertezza giudiziaria aumenterebbe il rischio di contenziosi costosi e imprevedibili, con effetti disincentivanti sull’occupazione.

Tessuto produttivo e impatto – L’Italia è caratterizzata da un’elevata frammentazione del sistema produttivo, con una maggioranza di aziende al di sotto della soglia dei 15 dipendenti. Questo significa che la questione coinvolge potenzialmente centinaia di migliaia di lavoratori e di datori di lavoro, rendendo il quesito uno dei più rilevanti dal punto di vista socio-economico.

Serie di approfondimenti – L’articolo fa parte di una serie di analisi curate da Telenord per offrire un’informazione completa e imparziale sui referendum in programma. Nei prossimi giorni verranno pubblicati gli approfondimenti relativi ai quesiti 3, 4 e 5, con l’obiettivo di fornire ai lettori gli strumenti per un voto consapevole.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio