Il MASE starebbe lavorando all’aggiornamento delle istruzioni per la compilazione dei nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulari di identificazione dei rifiuti. La deadline, apprende Ricicla.tv, è fissata al prossimo giugno, in vista dei nuovi scaglioni di iscrizione e (soprattutto) dell’avvio del formulario digitale. Ma il tempo potrebbe non bastare
Il Ministero dell’Ambiente sta lavorando alla revisione del decreto direttoriale con le istruzioni per la compilazione dei nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulari di identificazione dei rifiuti. È quanto ha appreso la redazione di Ricicla.tv in occasione di un talk sul nuovo sistema informatico RENTRI nell’ambito del Green Med 2025. Secondo quanto riferito nel corso dell’evento, la direzione generale per l’economia circolare del MASE, di concerto con l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, punterebbe a pubblicare entro giugno una nuova versione delle istruzioni tecniche, con l’obiettivo di sanare incongruenze e criticità applicative emerse nei primi mesi di vigenza dei nuovi modelli, partiti ufficialmente lo scorso 13 febbraio. “Lo confermo, l’obiettivo del MASE c’è”, ha spiegato il presidente dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali Daniele Gizzi.
Un intervento più volte sollecitato dagli operatori, “per chiarire tutti quegli aspetti che oggi restano un po’ oscuri – ha osservato Tiziana Cefis, consulente ambientale di TeA Consulting – ma soprattutto per recepire le indicazioni fornite in questi mesi sul portale di supporto RENTRI che non hanno trovato spazio nel decreto direttoriale. Uno strumento corretto e coerente, fondamentale sia per le imprese che per gli enti di controllo”. L’auspicio degli operatori è che, al pari della primo decreto con le istruzioni, anche la versione rivista possa essere messa in consultazione prima della pubblicazione definitiva. Su questo, tuttavia, almeno per il momento il MASE non ha fornito indicazioni. “Siamo attenti osservatori delle richieste delle parti interessate” si è limitato a garantire il direttore generale per l’economia circolare Luca Proietti, specificando che “stiamo monitorando e recependo consigli e osservazioni sul funzionamento della piattaforma”.
Oltre a sanare eventuali criticità operative in vista dei prossimi scaglioni di iscrizione al RENTRI – dal 15 giugno i produttori iniziali tra 50 e 10 dipendenti e dal 15 dicembre i produttori di rifiuti pericolosi con meno di 10 dipendenti – nelle intenzioni del MASE la revisione delle istruzioni di compilazione dovrà essere funzionale al debutto del nuovo formulario digitale, che partirà per tutti gli iscritti al RENTRI dal 13 febbraio 2026. Ecco perché, secondo il cronoprogramma presentato al Green Med, la pubblicazione del nuovo decreto sarà preceduta da un gruppo di lavoro tecnico ristretto con software house e sviluppatori di gestionali interni e da un incontro con i livelli nazionali di tutte le associazioni di categoria. “Sin dal 2024 l’Albo ha rilasciato in area demo tutti i dispositivi e pacchetti di interoperabilità per sperimentare il FIR digitale – ha ricordato il presidente Daniele Gizzi – è normale che in questi mesi le imprese si siano concentrate su iscrizioni e registri, ma è giusto che comincino a prendere dimestichezza quanto prima con il nuovo formulario: cos’è, come si vidima, come si compila. Da parte nostra puntiamo a far partire l’attività di formazione per associazioni e imprese già dal prossimo giugno”.
Come già per i registri, anche nel caso del formulario digitale gli sviluppatori di software gestionali interoperabili con RENTRI saranno tra i soggetti coinvolti in prima linea sia sul piano tecnologico che sul piano del supporto alle imprese. Non mancano le preoccupazioni per un processo che nei prossimi mesi coinvolgerà decine di migliaia di operatori. “Piccole e piccolissime imprese dovranno cimentarsi con uno strumento le cui logiche cambieranno profondamente con la digitalizzazione – ha chiarito Giovanni Paone, amministratore unico di Nica Zucchetti – perché ci sarà l’interlocuzione diretta dei produttori, ma anche perché occorrerà misurarsi obbligatoriamente con strumenti digitali come i sistemi di firma o di conservazione obbligatoria. Il poco tempo a disposizione, soprattutto per le imprese dell’ultimo scaglione, ci preoccupa. A nostro avviso sarebbe auspicabile prolungare il periodo in cui sarà possibile adottare il FIR digitale. Ci auguriamo che il MASE possa accogliere i nostri suggerimenti, o corriamo il rischio di paralizzare il mercato”.
Sempre in vista dell’arrivo del FIR digitale, si aprirà già dal prossimo 1 luglio la finestra per l’adeguamento all’obbligo di installazione di sistemi di geolocalizzazione. Fino al 31 dicembre di quest’anno le imprese che trasportano rifiuti pericolosi iscritte in categoria 5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali dovranno cominciare ad attestare la presenza sui propri autoveicoli di sistemi basati sulle tecnologie disponibili sul mercato , cosa che già dal 15 dicembre dello scorso anno rappresenta per i veicoli in questione requisito di idoneità tecnica per l’ottenimento e il rinnovo dell’iscrizione all’Albo. “Quindi pena la possibilità di poter continuare a effettuare trasporti – ha spiegato Lorenzo Vaccarino di GuardOne Zucchetti – un vincolo davvero stringente, che a mio avviso però deve essere letto anche come una opportunità. Installando un sistema che mi adegua alla normativa RENTRI posso infatti ottenere anche una serie di vantaggi competitivi, come la possibilità di monitorare l’efficienza della mia flotta o di semplificare il download dei dati del cronotachigrafo”.
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