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se voti SÌ, il committente torna responsabile


Questo articolo fa parte di un ciclo dedicato al referendum 2025, che ha l’obiettivo di illustrare in modo chiaro e documentato le posizioni a favore e contro i quesiti, nonché gli scenari in caso di raggiungimento del quorum. QuiFinanza mantiene una linea editoriale imparziale e si impegna a fornire un’informazione completa e obiettiva, senza sostenere alcuna posizione politica o ideologica.

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Il quarto quesito del referendum, quello riportato sulla scheda rosa, è stato promosso dalla Cgil e riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro in caso di subappalti. In particolare si richiede di modificare il Testo unico del 2008 e altre norme successive.

Cosa si chiede con il quarto quesito

Secondo il sindacato, a causare circa 1.000 morti sul lavoro ogni anno, oltre al mezzo milione di denunce di infortuni di varia gravità, contribuisce in maniera determinante una logica del subappalto che esclude adeguati standard di sicurezza.

Il quarto quesito chiede che vengano modificate le attuali norme, secondo le quali le responsabilità in caso di infortunio sul lavoro non vengono estese all’impresa appaltante, ma ricadono unicamente su chi ha preso il subappalto. Estendere la responsabilità, sostiene la Cgil, garantirebbe maggiore sicurezza sul lavoro.

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Il testo completo del quarto quesito

Di seguito il quarto quesito del referendum, per come verrà riportato sulla scheda rosa:

Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, in tema di “Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione”, di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici?”.

Come funziona oggi

Oggi il committente è escluso dalla responsabilità solidale per gli infortuni causati da rischi specifici dell’attività appaltata. In pratica, in caso di subappalto, tutta la responsabilità ricade sull’ultimo miglio.

Si chiede di ampliare la responsabilità cosiddetta “solidale” del committente di un lavoro rispetto a infortuni subiti dai dipendenti delle imprese in subappalto. L’attuale normativa, infatti, non lo obbliga a rispondere dei cosiddetti “danni differenziali“. I danni differenziali riguardano quella parte di risarcimento che spetta al lavoratore per un infortunio sul lavoro o una malattia professionale, oltre a quanto già indennizzato dall’Inail. Il danno risarcibile al lavoratore, dunque, è ottenuto dalla differenza tra quanto versato dall’Inail e quanto è possibile richiedere al datore di lavoro, a titolo di risarcimento del danno in sede civile.

Oggi in tutta Italia ci sono 2.108 Tecnici della prevenzione (Tpall) che si occupano della funzione ispettiva, praticamente 1 ispettore ogni 1.500 aziende. Troppo pochi, sostengono i teorici del SÌ, per garantire la sicurezza.

Cosa cambierebbe con il SÌ

Se vincesse il SÌ, negli appalti e nei subappalti in caso di incidente sul lavoro la responsabilità civile e risarcitoria verrebbe estesa al committente, oltre alla quota già risarcita dall’Inail. La logica alla base del quarto quesito è quella di imporre al committente di vigilare su tutta la catena dell’appalto, così da fare in modo che chi si presenta alle gare non sia mosso da una spinta al massimo ribasso, a scapito della sicurezza. Oggi al committente si applica la responsabilità in solido riguardo ai crediti. Il quarto quesito punta a estendere la responsabilità anche sul fronte della sicurezza.

Vantaggi per il lavoratore

La vittoria del SÌ aumenterebbe le tutele, anche economiche, ai lavoratori in caso di infortunio. I committenti, da parte loro, sarebbero obbligati ad essere più oculati nella scelta delle aziende partner. Di conseguenza, si sostiene, il numero degli incidenti sul lavoro sarebbe destinato a diminuire.

La posizione dei partiti in sintesi

I partiti di governo spingono per l’astensione in modo da far saltare il quorum.

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Il Partito democratico di Elly Schlein ha annunciato cinque sì. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte vota SÌ. Vota SÌ anche Avs+Europa dice SÌ al quarto quesito. Italia Viva dice NO; un NO arriva anche da Azione.

PARTITO NO ASTENSIONE
Centro-destra X
Pd X
M5S X
Avs X
Azione X
Italia Viva X
+Europa X

 





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