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Taglio alle detrazioni sopra i 75mila euro, quali spese si salvano dal nuovo tetto: tutte le regole


Pubblicato: 03/06/2025 13:31

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, cambiano le regole per le detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi elevati. L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 6/2025, ha chiarito le modalità operative per applicare i nuovi limiti imposti dal legislatore. La novità più rilevante è l’introduzione di un tetto massimo complessivo alle spese detraibili, calcolato in base al reddito complessivo e al numero di figli a carico.
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Nuovo tetto massimo alle detrazioni

Con l’introduzione dell’articolo 16-ter nel Testo unico delle imposte sui redditi, la Legge di Bilancio 2025 ha fissato un limite complessivo alle spese detraibili per i contribuenti che superano determinate soglie reddituali.
Il tetto massimo è così strutturato:



  • 14.000 euro per chi ha un reddito complessivo superiore a 75.000 euro ma non oltre 100.000 euro;
  • 8.000 euro per chi ha redditi superiori a 100.000 euro.

A questo limite si applicano dei coefficienti familiari, determinati in base ai figli fiscalmente a carico:

  • 0,50 per chi non ha figli a carico;
  • 0,70 con un figlio a carico;
  • 0,85 con due figli;
  • 1 se i figli a carico sono più di due oppure se c’è almeno un figlio con disabilità.

Ne consegue che, ad esempio, chi ha un reddito di 80.000 euro e nessun figlio a carico potrà portare in detrazione al massimo 7.000 euro (14.000 x 0,50). Se il reddito è oltre i 100.000 euro, lo stesso contribuente avrà un massimo di 4.000 euro detraibili.



Per i redditi sopra i 120.000 euro, si applicano ulteriori restrizioni secondo le regole già in vigore negli anni precedenti.

Le spese escluse dal massimale

La circolare specifica che alcune tipologie di spesa restano escluse dal conteggio del tetto massimo. Tra queste:

  • Spese sanitarie;
  • Investimenti in start-up innovative o PMI innovative;
  • Interessi su mutui o prestiti contratti entro il 31 dicembre 2024;
  • Premi assicurativi per contratti stipulati entro il 31 dicembre 2024;
  • Rate per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, comprese le spese edilizie;
  • Oneri con detrazione forfetaria.

Per gli oneri detraibili in rate annuali, entra nel tetto solo la singola quota annuale. Ad esempio, se si spendono 50.000 euro per la ristrutturazione edilizia, rientrano nel limite solo 5.000 euro annui, che rappresentano il 10% per ciascuna rata annuale.

Libertà di scelta sulle spese da detrarre

Un elemento importante chiarito dalla circolare è la libertà di scelta del contribuente su quali spese inserire nel limite complessivo. La scelta va indicata nel quadro RP della dichiarazione.
È quindi possibile privilegiare le spese per la casa, che danno diritto alla detrazione del 50%, nel caso in cui siano stati eseguiti lavori edilizi.

In assenza di indicazioni esplicite, l’amministrazione finanziaria presumerà che siano state detratte per prime le spese con aliquota più alta, procedendo in ordine decrescente. Il calcolo del limite sarà effettuato automaticamente nei modelli precompilati 730 e Redditi.

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Le altre novità introdotte

Oltre al nuovo massimale, la circolare interviene su modifiche agli articoli 15 e 15-bis del Tuir. In particolare:

  • Le spese scolastiche detraibili al 19% sono aumentate da 800 a 1.000 euro per ciascun figlio iscritto alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.
  • Per i non vedenti, la detrazione forfetaria per il cane guida passa da 1.000 a 1.100 euro.

Il precedente della franchigia 2024

La nuova stretta sulle detrazioni 2025 non è la prima misura di contenimento delle agevolazioni. Già per il 2024, era in vigore una franchigia di 260 euro per i contribuenti con redditi superiori a 50.000 euro.

Nel 730 del 2025, chi ha superato tale soglia vedrà quindi una riduzione automatica di 260 euro sulla detrazione spettante per le spese detraibili al 19%. Le spese sanitarie, le donazioni ai partiti politici e le assicurazioni per eventi calamitosi erano escluse da questo taglio.

Il meccanismo ha avuto un impatto concreto. Un contribuente che ha pagato 1.500 euro di interessi sul mutuo prima casa, teoricamente avrebbe avuto diritto a una detrazione di 285 euro (il 19%), ma ne ha ottenuti solo 25 euro, a causa della franchigia. Questa modalità, però, è stata limitata al solo anno 2024.


La nuova disciplina sulle detrazioni fiscali 2025 rappresenta un cambio di passo significativo per i contribuenti con redditi alti. I criteri più restrittivi mirano a razionalizzare il sistema delle agevolazioni fiscali, con l’obiettivo di contenere la spesa pubblica e redistribuire in modo più equo il carico fiscale.

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