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Via libera definitivo al ddl pnrr con nuovi incentivi per ricercatori e studenti fuori sede


La Camera dei deputati ha dato l’ok definitivo al ddl di conversione in legge del decreto Pnrr con un voto di 155 favorevoli, 78 contrari e 4 astenuti. Il provvedimento, varato dal Senato senza modifiche, diventa legge dopo l’approvazione finale in seconda lettura. Le misure contenute puntano a rafforzare il sostegno alle imprese che assumono ricercatori, migliorare le condizioni degli studenti fuori sede e contrastare i diplomifici nella scuola.

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Approvazione del ddl pnrr e iter parlamentare

Il decreto Pnrr, che sarebbe scaduto il 6 giugno, ha seguito un iter rapido e deciso in parlamento. Dopo l’ok del Senato, la Camera ha confermato il testo senza introdurre modifiche, ratificando così il provvedimento che si inserisce nel più ampio quadro degli interventi per sostenere ricerca e innovazione. Sul ddl, durante la giornata, il governo aveva posto la questione di fiducia per accelerare l’approvazione.

Gli interlocutori parlamentari hanno approfondito gli aspetti legati agli incentivi fiscali per le assunzioni di ricercatori e alle risorse destinate agli studenti che vivono fuori sede, temi che hanno concentrato l’attenzione soprattutto nelle commissioni competenti. Le misure sono pensate per accompagnare la ripresa economica e favorire l’ingresso di giovani qualificati nel mondo del lavoro nelle imprese.

Incentivi per l’assunzione stabile di ricercatori in imprese private

Una delle novità più rilevanti contenute nella nuova legge riguarda il credito d’imposta rivolto alle imprese per favorire l’assunzione stabile di ricercatori e dottori di ricerca. Il beneficio fiscale è stato potenziato con un incremento di 10.000 euro per ogni assunzione, senza limiti al numero di lavoratori che ogni azienda può assumere.

Il Fondo Pnrr ha stanziato 150 milioni di euro per finanziare questa misura, con lo scopo di creare fino a 15.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato. L’intervento vuole supportare la crescita di imprese innovative e rafforzare il legame tra ricerca e sviluppo tecnologico, favorendo l’occupazione qualificata.

Il credito d’imposta si applica a tutte le imprese, quindi non solo alle realtà di ricerca ma anche alle aziende di altri settori interessate a sviluppare nuove competenze attraverso l’inserimento di figure altamente specializzate. Questa misura rappresenta un incentivo concreto per aumentare la partecipazione dei giovani laureati con titolo di dottorato nei processi produttivi.

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Potenziamento del fondo affitti per studenti fuori sede

Il ddl prevede un aumento di 9,5 milioni di euro per il Fondo affitti destinato agli studenti che vivono fuori sede. Le risorse aggiuntive mirano a sostenere in particolare coloro che hanno un ISEE inferiore a 20.000 euro e che non ricevono altri tipi di contributi pubblici per l’alloggio.

Sono stati rivisti anche i criteri per accedere a questi fondi con una stretta sui requisiti: per ottenere il beneficio lo studente non deve aver accumulato più di un anno fuori corso. Questa modifica serve a premiare il merito e a evitare che il sostegno finisca con l’aiutare situazioni di ritardi negli studi.

L’incremento del Fondo aiuta a coprire una parte delle spese abitative degli studenti che si trasferiscono per motivi universitari, un segmento con spesso difficoltà economiche, soprattutto nei grandi centri. Le nuove regole ampliano la platea dei beneficiari in condizioni di disagio, garantendo un aiuto più mirato.

Interventi per contrastare i diplomifici nella scuola

Un altro punto trattato nel decreto interessa il sistema scolastico, con iniziative volte a combattere il fenomeno dei cosiddetti diplomifici, ovvero scuole che rilasciano titoli senza adeguati requisiti di qualità. Su impulso del ministro Giuseppe Valditara sono stati fissati limiti più rigidi per l’attivazione delle classi terminali collaterali.

Il decreto vieta lo stesso anno scolastico di sostenere due diversi esami finali anche in istituti di tipologie differenti, per evitare abusi e frodi. Inoltre, obbliga tutte le scuole statali e paritarie ad adottare strumenti digitali come la pagella elettronica, il registro online e il protocollo informatico per garantire tracciabilità e trasparenza.

Questi provvedimenti cercano di stroncare meccanismi illegali che falsano il diritto allo studio e la credibilità dei titoli. L’attenzione si concentra soprattutto sulle scuole private di dubbia affidabilità e sulla necessità di modernizzare gli strumenti di gestione e controllo degli istituti scolastici.

Il decreto approvato rappresenta quindi una risposta articolata per mettere ordine in un settore da tempo sotto osservazione. Le nuove regole dovrebbero aiutare a tutelare studenti e famiglie, riducendo fenomeni di abuso che danneggiano la reputazione complessiva del sistema educativo.



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