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Detrazioni 730, come ottimizzare le spese per ridurre i tagli


La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto importanti novità per quanto riguarda le detrazioni di cui i contribuenti possono fruire in sede di dichiarazione dei redditi. Da una parte è stato aumentato il tetto massimo su cui applicare lo sconto Irpef per le spese scolastiche dei figli (da 800 a 1.000 euro), ma dall’altro interviene un taglio sulla spesa massima detraibile su cui poter contare per i redditi più elevati.

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Gli effetti delle modifiche si vedranno solo con la dichiarazione dei redditi 2026, ma riguardando le spese effettuate nel 2025, è bene essere consapevoli dei diritti spettanti. Per le spese di istruzione il limite massimo aumentato per ogni figlio permette di fruire di una detrazione che da 152 euro al massimo (19% di 800 euro) arriva a 190 euro (19% di 1.000 euro), con un aumento del beneficio di 38 euro per figlio studente.

Per quanto riguarda il taglio delle spese detraibili questo si applica sul totale e riguarda coloro che hanno redditi superiori a 75.000 euro.

Come funziona il taglio delle detrazioni?

La Legge di Bilancio 2025 prevede che solo chi ha redditi fino a 75.000 euro può continuare a fruire delle detrazioni del 19%, del 36% e del 50% sull’intero onere sostenuto. Per redditi superiori a quello limite, invece, si applica un tetto massimo alla spesa detraibile da poter indicare in dichiarazione dei redditi.

I tetti massimi previsti per le detrazioni sono illustrati nella seguente tabella:

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Saldo e stralcio

 

FASCE DI REDDITO SENZA FIGLI CON 1 FIGLIO CON 2 FIGLI CON PIU’ DI DUE FIGLI
fino a 75.000 senza limiti senza limiti senza limiti senza limiti
da 75.001 a 100.000 euro 7.000 euro 9.800 euro 11.900 euro 14.000 euro
da 100.001 a 120.000 euro 4.000 euro 5.600 euro 6.800 euro 8.000 euro

Al raggiungimento dei 75.000 euro di reddito, quindi, non tutte le spese detraibili potrebbero essere inserite nella dichiarazione. I contribuenti, però, hanno la possibilità di scegliere le spese che danno diritto a una detrazione più alta rispetto al 19% per cercare di limitare il taglio. Da ricordare, inoltre, che la disposizione di legge non si applica sulle spese sanitarie e sulle somme investite in start up o Pmi innovative. Sono, inoltre, esclusi dal taglio gli interessi dei mutui sottoscritti prima della fine del 2024, le spese per i bonus edilizi sostenute entro la fine dello scorso anno e i premi di assicurazioni vita e infortuni sottoscritti entro il 31 dicembre scorso.

Ottimizzare le spese per un beneficio maggiore

Il limite rappresenta l’ammontare massimo degli oneri e delle spese sul quale il contribuente deve calcolare l’importo della detrazione spettante. Si tratta di un taglio posto sulla spesa effettuata su cui applicare la detrazione e non sul beneficio fiscale realmente spettante: ottimizzare le spese da indicare nella dichiarazione dei redditi potrebbe comportare una perdita minore.

A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate nella circolare 6/E, pubblicata il 29 maggio 2025, nella quale si spiega che:

nel caso in cui gli oneri e le spese sostenute dal contribuente nel periodo di riferimento siano superiori all’ammontare massimo così determinato, in assenza di specifiche disposizioni, il contribuente individua, in sede di dichiarazione dei redditi o tramite indicazione al sostituto d’imposta, gli oneri e le spese da imputare nel conteggio ai fini del calcolo della detrazione sulla base delle singole disposizioni agevolative.

Scegliere di inserire nel 730 le spese con aliquota più alta permette di ottenere una detrazione maggiore.

Facciamo un esempio per comprendere.

Supponiamo che un lavoratore con reddito di 80.000 euro e con due figli a carico, abbia spese da portare in detrazione pari a 15.000 euro riferite a:

  • ristrutturazione edilizia di 90.000 euro per le quali spetta, nel 2026, una spesa detraibile di 9.000 euro con detrazione al 50%;
  • spese di istruzione per i figli pari a 2.000 euro con detrazione al 19%;
  • erogazioni liberali pari a 4.000 euro con detrazione del 26%.

In base alla nuova normativa il lavoratore potrà inserire nel 730 un tetto massimo di spese detraibili di 11.900 euro. In questo caso gli converrebbe indicare nel 730 i 9.000 euro della ristrutturazione e i restanti 2.900 euro dell’erogazione liberale. Andrebbe a perdere parte della detrazione spettante per le erogazioni liberali e totalmente quella riferita alle spese di istruzione, ma ottimizzerebbe il beneficio fiscale spettante ottenendo una detrazione complessiva di 5.254 euro: 4.500 per la ristrutturazione (50% di 9.000 euro) e 754 euro per l’erogazione liberale (26% di 2.900 euro).



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