La ripresa del turismo si riflette positivamente sul commercio e sulla percezione delle imprese in vista della stagione estiva 2025. Dopo un periodo di flessione, la fiducia delle aziende cresce, soprattutto per effetto dell’incremento del turismo straniero. Al contrario, il settore della distribuzione tradizionale continua a mostrare segnali di difficoltà, con un calo delle attività commerciali di vicinato che incide negativamente sulla vivibilità delle città e l’accesso ai servizi locali.
L’aumento dell’indice di fiducia legato al turismo: un segnale per l’estate 2025
Negli ultimi mesi l’indice di fiducia delle imprese italiane ha segnato un’inversione di tendenza dopo un trimestre di calo. Alla base di questo cambiamento c’è prima di tutto il settore del turismo, che ha visto un aumento di 18 punti nell’indice di fiducia in un solo mese. Questo dato riflette le attese positive per la stagione estiva, che si prevede caratterizzata da un incremento delle presenze turistiche rispetto all’anno scorso. In particolare, il contributo maggiore arriva dai flussi di visitatori stranieri che scelgono l’Italia come meta. Gli operatori del comparto vedono quindi un’opportunità di crescita legata anche all’effetto moltiplicatore sulle attività commerciali collegate al turismo, come ristorazione, trasporti e servizi culturali.
Un barometro per le imprese in un quadro incerto
Confesercenti sottolinea come questa crescita dell’indice rappresenti un barometro fondamentale per le imprese, in un quadro economico segnato da sfide globali e incertezze. La favorevole evoluzione del turismo potrebbe sostenere i consumi interni, rendendo più stabile la domanda e rafforzando la fiducia degli investitori e degli imprenditori. C’è ancora attenzione verso la necessità di continue riforme che liberino risorse per le famiglie e migliorino le condizioni di questo settore chiave.
La crisi della distribuzione tradizionale e la perdita di attività commerciali di vicinato
Non tutte le componenti del commercio mostrano un andamento positivo. La distribuzione tradizionale, ovvero i negozi fisici di quartiere, registra invece un calo dell’indice di fiducia di 4,3 punti nel mese, segnando una tendenza in controtendenza rispetto al miglioramento generale. Questo riflette le difficoltà strutturali di molte attività di vicinato, che negli ultimi cinque anni hanno subito una riduzione significativa.
Perdita di imprese e desertificazione urbana
Tra il 2019 e il 2024 sono scomparse oltre 90 mila imprese del commercio, di cui circa 79 mila imprese individuali e più di 20 mila società di persone. Al contrario, il numero delle società di capitali è cresciuto. Questo fenomeno indica una progressiva concentrazione del commercio e una desertificazione delle aree urbane tradizionalmente presidiate dalle piccole realtà commerciali. La perdita di queste imprese contribuisce a ridurre l’accesso quotidiano ai servizi per milioni di cittadini, con impatti non solo economici ma anche sociali.
Gli osservatori evidenziano come questa crisi del commercio tradizionale peggiori la vivibilità urbana e penalizzi soprattutto i quartieri più periferici o meno attrattivi. La confederazione segnala l’urgenza di politiche pubbliche e iniziative private in grado di sostenere il piccolo commercio, tutelando il tessuto sociale e l’identità dei territori.
Il ruolo strategico del turismo e i consumi interni nell’economia italiana
Il quadro macroeconomico attuale vede difficoltà sul fronte internazionale e nelle esportazioni, su cui pesa la congiuntura economica globale. In tale contesto, il rimbalzo dei consumi interni rappresenta un punto di forza essenziale per la crescita. E il turismo, elemento trainante dei consumi, assume un rilievo centrale per l’economia nazionale.
Turismo straniero e sviluppo economico locale
Confesercenti evidenzia che la tenuta e l’espansione del turismo, non solo italiano ma soprattutto straniero, possono sostenere in modo determinante il commercio e le attività collegate nelle aree urbane e nelle destinazioni turistiche. La ripresa della domanda turistica crea occasioni di lavoro e stimola gli investimenti nelle strutture ricettive, nella ristorazione, nel trasporto e nell’intrattenimento.
Parallelamente, si auspica che prosegua con decisione un percorso di riforma fiscale, finalizzato a lasciare più risorse nelle mani delle famiglie italiane. Questo contribuirebbe a rilanciare la domanda interna e a consolidare la fiducia delle imprese. In vista dei mesi estivi e del periodo successivo, le prospettive rimangono legate alla capacità di combinare crescita del turismo e sostegno all’economia locale, con un occhio a innovazioni e politiche di sviluppo.
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