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EY-SWG: il 96% degli imprenditori investirà nel prossimo biennio in innovazione e sostenibilità – Economia e Finanza


(Teleborsa) – Resilienza, innovazione e competitività sono le parole chiave che emergono dall’indagine condotta da EY Private, in collaborazione con SWG, realizzata in occasione del lancio della XXVIII edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno ideato e promosso da EY. Dal 1997, il riconoscimento celebra gli imprenditori capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo italiano da un punto di vista economico, ambientale e sociale. Rientrano nel perimetro dell’iniziativa le aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato pari o superiore a 200 milioni di euro.

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“Il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno – commenta Enrico Lenzi, responsabile Italia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno – continua a riconoscere e celebrare l’eccellenza imprenditoriale in Italia da quasi 30 anni. Nonostante la situazione economica globale e nazionale incerta, il 68% degli imprenditori è ottimista riguardo alla capacità delle imprese italiane di innovare, infatti, secondo l’indagine EY-SWG, il 96% degli imprenditori ha dichiarato di voler investire in innovazione e sostenibilità nei prossimi due anni. Questo dimostra la capacità delle nostre imprese di adattarsi e prosperare anche in contesti di incertezza economica”.

L’indagine EY-SWG,
condotta tra aprile e maggio 2025, ha coinvolto un campione di 60 aziende italiane di medio-grandi dimensioni approfondendo sfide, strategie e prospettive future dell’imprenditoria italiana, ma anche la loro visione sulla situazione geopolitica attuale, con i recenti dazi, e l’impatto sulle imprese delle nuove tecnologie come l’IA.

“Lo scenario geopolitico attuale – commenta Massimo Meloni, EY Italy private leader and Italy audit & assurance market leader – richiede alle aziende interventi ad ampio spettro: investimenti, tecnologia, ricerca e sviluppo, sostenibilità, supply chain e approvvigionamento sono i temi chiave emersi dall’indagine EY-SWG. Il 56% delle imprese ha già implementato progetti legati all’Intelligenza Artificiale, e oltre la metà di queste ne valuta positivamente l’impatto, mentre la restante parte non è ancora in grado di valutarne per ora effetti tangibili. Inoltre, il 56% degli imprenditori ritiene che i dazi imposti dagli Stati Uniti avranno un effetto negativo sulla propria azienda, costringendo a riorganizzare la strategia aziendale e il rapporto con il mercato USA. Questi risultati sottolineano l’importanza di un approccio strategico e flessibile per affrontare le sfide future e garantire la competitività delle imprese italiane”.

Le imprese italiane tra resilienza e competitività, nonostante lo scenario geopolitico ed economico globale

Quasi la metà degli imprenditori intervistati valuta negativamente la situazione economica attuale globale e poco meno, il 44%, valuta negativamente la situazione economica del nostro Paese. Nonostante ciò, quasi il 68% degli imprenditori è positivo rispetto alla capacità delle imprese italiane di creare innovazione. Dall’indagine EY-SWG emerge, quindi, come le imprese italiane stiano rispondendo con resilienza e capacità di innovazione alle sfide poste dallo scenario geopolitico attuale. Infatti, il 96% degli imprenditori intende investire nel prossimo biennio, con investimenti mirati all’innovazione e alla sostenibilità. Tra gli investimenti previsti, in particolare: ricerca e sviluppo (60%); rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (58%); sostenibilità ambientale, economica e sociale (56%); implementazioni di tecnologie basate sull’IA (48%); personale (assunzioni, incentivi, premialità) (44%). Lo scenario geopolitico attuale richiede alle aziende interventi ad ampio spettro: questo scenario ha portato le aziende italiane a fare alcuni cambiamenti relativi alla strategia di investimento intecnologia (59%), ma anche di approvvigionamento delle materie prime (57%) o nell’energetico (56%), o di strategia di import/export (49%). Rispetto ai dazi imposti dagli Stati Uniti ad aprile, il 56% del campione intervistato crede che questiimpatteranno negativamente sulla propria azienda, portando a modificare completamente la strategia aziendale, e riorganizzando il rapporto con il mercato USA (37%). Tuttavia, se l’Unione Europea applicasse dei dazi di ritorsione sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti, il 55% degli imprenditori non crede che questi dazi impatterebbero sulla propria azienda, portando un impatto solo indiretto.

Innovazione tecnologica: sfide e opportunità dell’IA

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Secondo gli imprenditori, tra le principali opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo troviamo le analisi predittive (64%), l’aumento dell’efficienza (62%), l’ottimizzazione delle risorse (54%) e il miglioramento dei servizi al cliente (38%). Le principali sfide poste dall’Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo sono, per quasi la metà del campione, le questioni etiche (48%), seguite dai problemi di privacy (42%) e dalla perdita dei posti di lavoro (38%). Il 56% delle aziende ha già implementato progetti legati all’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Chi non l’ha fatto pianifica di farlo a breve (40%). Chi ha implementato l’IA in azienda lo ha fatto nei seguenti ambiti: analisi dei dati (55%), attività di marketing e automazione dei processi amministrativi (36%), cybersecurity e protezione dei dati (32%), ottimizzazione dei processi produttivi (28%). L’integrazione dell’IA in azienda ha visto l’implementazione di progetti legati soprattutto alla formazione dei dipendenti (54%) e sull’inserimento di personale con nuove competenze in azienda (32%). Il 53% delle aziende valuta positivamente l’impatto dei progetti legati all’Intelligenza Artificiale. Per circa la metà di chi utilizza l’IA gli impatti sono positivi, per 2 su 5 invece bisogna ancora attendere. L’approccio verso gli effetti dell’IA è cauto; tra chi l’ha implementata in azienda, infatti, solo il 25% ritiene che l’utilizzo dell’IA abbia portato a risparmi o generato profitti. Guardando al futuro, un’azienda su 4 pianifica di investire nell’IA oltre 500mila euro nei prossimi 5 anni, mentre oltre la metà del campione investirà meno di 500mila euro. Il 94% degli imprenditori esprime un ampio consenso sulla necessità di avere una formazione continua sulle nuove tecnologie emergenti. Inoltre, il 77% del campione ritiene che l’utilizzo dell’IA porterà le aziende ad avere un aumento della produttività in futuro, ma allo stesso tempo, il 71% degli imprenditori ritiene che l’IA porterà le aziende ad avere una forte dipendenza da tecnologie esterne.

La XXVIII edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno

Primo e unico riconoscimento globale del suo genere, il Premio celebra coloro che creano e sviluppano business di successo dinamici e in crescita attraverso riconoscimenti nazionali e globali in oltre 65 Paesi. L’obiettivo è quello di individuare e premiare peculiarità, modelli e valori concreti che permettono alle imprese di portare il proprio contributo allo sviluppo nazionale e globale. La Giuria del Premio, esterna e indipendente da EY, è composta da membri appartenenti al mondo dell’economia e, soprattutto, dell’imprenditoria, provenienti da diverse aree geografiche del Paese, riunendo aziende familiari, quotate e medie imprese, per rappresentare al meglio l’eterogeneità dei giurati e delle giurate. Autorevolezza, trasparenza e indipendenza sono le parole chiave che caratterizzano il Premio e sono gli stessi valori che per tutte le edizioni hanno guidato i giurati nel loro operato. I vincitori saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano il 25 novembre 2025. Tra i vincitori delle ultime edizioni, il Premio vanta imprenditrici e imprenditori come Giovanna Vitelli, Presidente di Azimut-Benetti S.p.A., Marina Nissim, Chairwoman di Bolton Group, e Matteo Bruno Lunelli, Ceo del Gruppo Lunelli (2022).
Come di consueto, il vincitore nazionale dell’edizione avrà anche l’opportunità di competere per il titolo di “World Entrepreneur Of The Year”, sfidando i vincitori nazionali dei paesi in cui il Premio e` attivo.



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