Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il Green Deal presenta il conto alle imprese: rischio di riduzione degli utili fino al 25% per chi non è pronto – Lo studio


Secondo uno studio realizzato dagli analisti finanziari Antonio Guglielmi e Giuseppe Amitrano per Wieldmore dal 2026 i regolamenti Ue potrebbero condizionare fino al 30% del Pil

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Dal 2026 i regolamenti del Green Deal potrebbero condizionare fino al 30% del Pil dell’Unione europea. È quanto emerge da uno studio realizzato dagli analisti finanziari Antonio Guglielmi e Giuseppe Amitrano per Wieldmore, una società di consulenza finanziaria con sede a Londra e Milano. L’impatto, si legge nel report anticipato dall’Adnkronos, rischierebbe di essere particolarmente gravoso per l’Italia, dove le aziende meno capaci di adeguarsi alla transizione rischierebbero una riduzione degli utili fino al 25% nel giro di cinque anni.

I quattro provvedimenti del Green Deal che più pesano sulle imprese

Lo studio dei due analisti italiani si concentra sui quattro provvedimenti del Green Deal che riguardano più direttamente il mondo delle imprese. Il primo è l’Ets 2, ossia il nuovo sistema di scambio delle emissioni che entrerà in vigore nella sua forma definitiva dal 2026. Il secondo è il Cbam, ovvero la tassa sulle emissioni dei prodotti importati dall’estero e che applicano standard ambientali meno rigorosi rispetto a quelli europei. Poi c’è lo Eudr, il regolamento anti-deforestazione, la cui entrata in vigore era prevista per il 1° gennaio 2025 ma è stata posticipata di un anno. Infine, c’è la direttiva Csrd, che rende il bilancio di sostenibilità obbligatorio per 50mila aziende europee.

Il ruolo delle banche

Il mondo delle imprese, insomma, dovrà darsi da fare per rispettare i nuovi regolamenti e le nuove direttive del Green Deal. Per esempio, garantendo più trasparenza sulle materie prime che importano, ma anche limitando gli acquisti spot sul breve periodo. In tutto questo processo, anche le banche saranno chiamate a fare la propria parte. Gli istituti di credito si troveranno a dover rivedere i propri modelli di rischio, e la possibilità di distribuire dividendi o attuare buyback potrebbe essere ridotta. Nel frattempo, autorità come la Banca d’Italia e la Bundesbank stanno studiando come i nuovi scenari ambientali e normativi impatteranno la stabilità finanziaria.

Le conseguenze del clima che cambia

Alle conseguenze regolatorie del Green Deal si sommano poi quelle direttamente causate dai cambiamenti climatici. L’Italia, in particolare, si trova in un cosiddetto hotspot, che la rende più vulnerabile all’aumento delle temperature e a tutto ciò che ne consegue. L’incremento dei giorni con punte massime oltre i 40°C, si legge ancora nello studio, costringeranno molte imprese a fermare temporaneamente la produzione. In altre parole, ondate di calore, alluvioni e siccità diventeranno fattori economici a tutti gli effetti. Il che significa che le imprese non dovranno solo adattarsi alle nuove regole, ma anche a un clima sempre più imprevedibile. Un primo passo per affrontare questa situazione è già stato compiuto dall’Italia, che è diventata tra i primi paesi europei ad approvare una legge che impone l’obbligo assicurativo delle imprese contro gli eventi meteo estremi.

Gli studi sull’impatto economico del Green Deal

Quello firmato da Antonio Guglielmi e Giuseppe Amitrano non è certo il primo studio che indaga gli impatti dei regolamenti del Green Deal sul mondo delle aziende. E a guardare bene, non tutti arrivano alle stesse conclusioni del report anticipato dall’Adnkronos. Secondo un’indagine di Italy for Climate e CNA, per esempio, il 75% delle piccole e medie imprese italiane guardano alle norme sulla sostenibilità come un’opportunità di sviluppo. Il rapport Greenitaly di Symbiola e Unioncamere ha accertato poi come le imprese che investono nella transizione sono più propense all’innovazione. Tra i provvedimenti del Green Deal va ricordati poi la spinta verso le fonti di energia pulita. Nei mesi scorsi, per esempio, la Commissione europea ha presentato un Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili che prevede risparmi complessivi di 45 miliardi di euro nel 2025 e fino a 130 miliardi di euro entro il 2030.

Contabilità

Buste paga

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale