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Industria 5.0 e resilienza strutture logistiche strategiche, Q8-Maire: “La chiave è IoT”


Impianti intelligenti e interoperabili per un’industria resiliente, sostenibile e umano-centrica. Infrastrutture sostenibili come presupposto di un ecosistema interdipendente che crea valore condiviso per la società. Innovazione tecnologica, pianificazione energetica, tutela ambientale e impatto industriale misurabile. Temi al centro di un dibattito promosso a Roma dal Gruppo Q8, affiancato da MAIRE in qualità di special partner, moderato dal direttore de L’Espresso Emilio Carelli.

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Due le tavole rotonde che hanno coinvolto i relatori, aperte dai saluti istituzionali di Giorgio Silli, sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’evento fortemente voluto da Q8 e MAIRE testimonia l’impegno delle due realtà come attori strategici per la resilienza industriale del Paese, con una visione fondata su tecnologie abilitanti, responsabilità sistemica e sostenibilità concreta. Non slogan, ma investimenti, processi e infrastrutture. E in questa logica, l’Internet of Things (IoT), intesa come elevata connettività, raccolta scambio e analisi dei dati, non è un’opzione accessoria ma l’elemento chiave per costruire una nuova generazione di impianti e depositi connessi, intelligenti, flessibili: tecnologie in grado di rilevare in tempo reale variazioni nei flussi, prevedere criticità, ottimizzare consumi, manutenzioni e garantire resilienza in condizioni di stress. “Non può esserci sviluppo sostenibile senza infrastrutture sostenibili – commenta Fadel Al Faraj, vicepresidente esecutivo marketing Kuwait Petroleum International – le infrastrutture come strumenti strategici di trasformazione devono essere non solo resilienti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse, ma anche socialmente inclusive, eque e capaci di rispondere ai reali bisogni delle comunità”.

La resilienza delle infrastrutture “non è un’opzione ma una necessità strategica”, gli fa eco Bashar Alawadhi, amministratore delegato di Q8, per cui gli investimenti in tecnologie intelligenti, flessibili e a basse emissioni “rendono le infrastrutture una vera e propria piattaforma dinamica, in grado di evolversi garantendo continuità operativa”. Sicurezza e resilienza energetica “costituiscono priorità assolute – aggiunge il ceo di KPC Holdings (Aruba) e presidente della Kuwait Petroleum International, Shafi Taleb Al-Ajmi – questi obiettivi devono procedere di pari passo con i nostri traguardi di decarbonizzazione, rispettando sempre il principio di neutralità tecnologica”. Chiede di mettere la persona al centro del nuovo paradigma industriale Fabrizio Di Amato, presidente e fondatore di Maire.

La transizione energetica in atto – spiega – ci presenta un nuovo paradigma che non guarda solo alla sostenibilità economica ma anche al benessere delle persone e alla responsabilità ambientale. Un ecosistema in cui tecnologia e competenze distintive collaborano in modo sinergico. È essenziale quindi mettere la persona al centro, valorizzando sostenibilità e resilienza”. Secondo Silli, la resilienza delle infrastrutture logistiche ed energetiche “assume un significato strategico. Con il contributo congiunto delle imprese e delle istituzioni, vogliamo costruire le infrastrutture del futuro capaci di rispondere efficacemente alle esigenze del mercato e della società preservando al contempo l’ambiente e promuovendo la crescita economica sostenibile”. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, infine, Alessandro Cattaneo, deputato FI e membro della commissione Telecomunicazioni della Camera, chiede di abbandonare l’approccio ideologico: “Non è così che si raggiungono gli obiettivi, ma con un approccio pragmatico. I numeri non mentono. Abbiamo bisogno di una diversificazione delle tecnologie per una transizione ambientale e serve che lo Stato aiuti le aziende a virare in una direzione più sostenibile da un punto di vista ambientale”.



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