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Quotazione in Borsa, ecco il bando a sostegno delle imprese liguri e perché un’azienda può essere interessata


Si chiama “Quota Liguria. Sostegno alle Pmi che accedono ai mercati dei capitali” la nuova misura promossa dalla Regione Liguria per accompagnare le piccole e medie imprese del territorio nel percorso di quotazione sui mercati azionari. Liguria Business Journal lo aveva anticipato qui. Successivamente il via libera da parte del consiglio regionale e oggi, 5 giugno, la presentazione in un convegno nella sala del minor consiglio di Palazzo Ducale a Genova,

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Con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro, a valere sul Pr Fesr Liguria 2021–2027, la misura consentirà alle imprese interessate di presentare domanda a partire dal 15 settembre, accedendo al portale “Bandi On Line” di Filse (procedura offline dal 21 luglio).

La Liguria è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge regionale specifica.

«È un’ottima opportunità − spiega il presidente della Regione Ligura Marco Bucci − la Lombardia ha una cosa analoga, però è stata fatta con delibera di giunta. Noi abbiamo fatto proprio una legge, il che vuol dire che rimarrà anche in futuro. È un’opportunità importantissima: diamo alle aziende un grosso aiuto per quotarsi in borsa. Soprattutto per le pmi o le startup. Quotarsi in borsa è sempre una cosa importante, che alla fine determina l’arricchimento del territorio. Permette alle aziende di avere più capitali e agli investitori che sono sul territorio, ovviamente, di investire con possibilità di avere un ritorno economico. Quindi c’è un arricchimento diffuso, dovuto al fatto che le aziende riescono a sviluppare i loro prodotti e a fare il loro percorso. Noi vogliamo aiutare in questo meccanismo e facciamo in modo che ci sia la possibilità per tutti di poter arrivare a un traguardo che forse una volta era nei sogni di alcuni imprenditori, oggi sta diventando una realtà».

Elettra Pescetto, senior listing account manager di Borsa Italiana Primary Market fa il quadro: «A oggi sono quotate sette società liguri sul mercato Euronext Growth Milan appartenenti ai settori consumer, utilities, technology. Crediamo che ci sia una grande potenzialità sul territorio ad esempio nel settore della blue economy, nel food, nei servizi e così via. Sicuramente questa misura auspichiamo che sia una spinta verso gli imprenditori che stanno pensando alla quotazione e il plauso va appunto alla Regione Liguria e a tutti coloro che hanno pensato e disegnato questa misura per poter dare supporto all’economia ligure per avere anche impatti positivi sul territorio e a livello sociale».

Il consiglio di Pescetto a un’impresa che pensa di poter fare il passo verso la Borsa è questo: «Deve in qualche modo dotarsi di una squadra che l’accompagni. La squadra è composta dallo Euronext Growth Advisor, che è una banca o una Sim che accompagna la società durante tutto il percorso e poi sarà contornata anche da altre figure a livello legale, finanziario, di comunicazione oltre alla banca. Borsa Italiana mette a disposizione anche un programma pre-Ipo che si chiama Ipo Ready dedicato alle società che vogliono proprio approfondire gli strumenti necessari per poter accedere ai mercati dei capitali. Questa è un’iniziativa concreta che appunto noi promuoviamo per avvicinare gli imprenditori interessati ad approfondire la quotazione in borsa».

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La raccolta di capitale è la prima motivazione per cui una società sceglie la quotazione, rileva Pescetto, che aggiunge: «Subentrano poi anche altri benefici più intangibili che sono un aumento di visibilità e di standing nei confronti di tutti gli stakeholder, la possibilità di gestire un passaggio generazionale interno alla società, ma anche la possibilità di attrarre risorse, quindi talenti qualificati e quindi di coinvolgere internamente degli investitori internazionali. Sicuramente la reputazione migliora, essere quotati significa essere più strutturati nei sistemi manageriali, nella governance e avere una società più pronta a cogliere le sfide che il contesto comporta e quindi più pronta».

Il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana commenta: «Con la legge 8/2025 intendiamo promuovere il rafforzamento del nostro sistema produttivo. Ci auguriamo che possa riscontrare l’interesse delle imprese che vogliono uscire dall’ottica della disponibilità economica solo con provenienza dal sistema bancario. Inizialmente pensiamo che potrebbero essere tre, quattro o cinque le imprese interessate, questo non è uno strumento che può essere nelle corde di qualsiasi realtà imprenditoriale, ma potrebbe generare ricadute significative importanti e riscontrabili sul territorio. Penso che i primi settori a essere interessati potrebbero essere l’agroalimentare e la trasformazione dei prodotti, ma anche l’alta tecnologia. I contributi saranno fino a 600 mila euro a fondo perduto».

La misura prevede contributi a fondo perduto fino al 50% dei costi sostenuti dalle imprese per le attività necessarie all’ammissione alla quotazione e per le spese correlate nei tre anni successivi.



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