Dialogo e networking al centro del workshop “Territorio jonico-etneo: visioni e prospettive” che la diocesi di Acireale, su impulso del vescovo Antonino Raspanti e in collaborazione con la fondazione Maria Barbagallo, ha organizzato con l’obiettivo di creare nuovi ponti di collaborazione tra Enti territoriali, Istituzioni e imprese locali, mantenendo un occhio di riguardo verso i giovani che intendono scommettersi nel territorio siciliano.
Come ha sottolineato il vescovo Raspanti aprendo i lavori: “la collaborazione tra istituzioni, enti e operatori locali rappresenta un passo cruciale per stimolare la crescita economica e sociale della Sicilia, un processo al quale la Chiesa di Acireale intende dare il proprio contributo”.
L’evento, che nelle intenzioni degli organizzatori serviva ad accorciare le distanze con il mondo delle istituzioni regionali, ha visto la partecipazione di oltre mille imprenditori locali, startupper, professionisti e operatori economici del territorio siciliano.
Il workshop
L’evento, ospitato nella sala conferenze dell’azienda “Radice Pura”, San Leonardello – Giarre, si è svolto l’ultimo sabato di maggio ed ha visto un breve convegno e la possibilità di visitare i corner nei quale i partner del workshop hanno potuto fornire materiale informativo agli interessati. Il workshop, che si propone di diventare modello per le diocesi siciliane, mira a creare sinergie nuove tra imprese e Istituzioni, per promuovere lo sviluppo economico e sociale della Sicilia.
Al dibattito hanno partecipato rappresentanti di spicco della Regione Siciliana: gli onorevoli Edy Tamajo (Attività Produttive), Salvatore Barbagallo (Agricoltura e Pesca) ed Elvira Amata (Turismo), oltre al DG Salvo Lizzio (Assessorato alle Infrastrutture).
Di seguito i convenuti hanno potuto interagire con i rappresentanti di IRFIS, IRSAP, CRIAS, Camera di Commercio, BAPS, SAC (Aeroporto di Catania), GAL Terre di Aci e GAL Terre dell’Etna e dell’Alcantara e Terme di Acireale.
Ogni ente ha animato uno stand informativo nel quale è stato possibile conoscere bandi attivi e in arrivo, informarsi su incentivi per imprese e start-up, parlare di finanziamenti e strumenti agevolati, confrontandosi su progetti di sviluppo integrato del territorio.
L’evento lega la Chiesa alla crescita del territorio
Il Vescovo, riferendosi anche alle parole di Papa Leone XIV, ha sottolineato quanto sia fondamentale creare ponti tra coloro che si spendono per la crescita del territorio e della sua economia e gli enti pubblici che investono denaro pubblico. Il ruolo sociale ricoperto dalla Chiesa è sostegno nella promozione della dignità del lavoro e della comunità, mezzo con cui incoraggiare i giovani a rimanere nel proprio territorio e ad attrarre forza lavoro.
Creare clima di collaborazione non solo rende sinergico il lavoro tra pubblico e privato, ma permette di favorire la crescita lavorativa e demografica del luogo.
Non bisogna dimenticare i gravi problemi di denatalità che affliggono l’Isola, i crescenti casi di fuga di cervelli all’estero, la dicotomia tra il desiderio di lasciare la Sicilia e il volerci restare a vivere. Il Vescovo e la Diocesi promuovono queste manifestazioni come incentivo al miglioramento delle condizioni di vita di coloro che la regione la vivono e vogliono renderla viva, favorendo la consapevolezza e le nuove forme di impresa.
Organizzare un workshop che funga da connettore tra imprese e istituzioni è il primo passo per sostenere attivamente la cultura del lavoro e dello sviluppo sociale. Il tema del lavoro era già emerso nella visita ad Limina Apostolorum che i vescovi di Sicilia avevano avuto con Papa Francesco dal 29 aprile al 3 maggio 2024 e torna forte come stimolo a lavorare per la crescita della Sicilia.
Chiara Costanzo
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