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Volkswagen sbarca a Venezia, al porto l’hub logistico delle automobili: potrà contenere fino a 12mila veicoli


di
Paolo Guidone

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Il sito si estende per 27 ettari, è ben collegato alla rete ferroviaria e sarà riqualificato grazie a un investimento di 5 milioni di euro. Più collegamenti con l’Europa e rotte per l’Estremo Oriente

Per la casa automobilistica tedesca, che sta attraversando una fase di profonda ristrutturazione, ci saranno minori costi e più collegamenti con la rete ferroviaria dell’Europa centrale e orientale: Volkswagen sbarca a Porto Marghera e con l’arrivo della prima nave, fissato al prossimo ottobre, sarà operativo un centro di intermediazione per veicoli nuovi. Il progetto del nuovo hub automobilistico è stato approvato in tempi rapidi grazie all’inserimento nella Zls (la Zona logistica semplificata) e sarà gestito dall’azienda piemontese Vezzani, che ha ottenuto una concessione per 25 anni dall’Autorità Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, proprietaria dell’area dell’ex banchina Sirma, attualmente inutilizzata. Il sito in questione si estende per 27 ettari, è ben collegato alla rete ferroviaria e sarà interamente riqualificato grazie a un investimento di 5 milioni di euro, che serviranno a trasformarlo in un hub intermodale dedicato al traffico ro-ro (roll-on/roll-off) di veicoli nuovi.

Il progetto

Il nuovo terminal potrà contenere fino a 12 mila automobili e, con l’integrazione di Venezia nei flussi logistici internazionali del colosso automobilistico tedesco, dal futuro hub di Porto Marghera, Volkswagen potrà avviare nuove rotte marittime dall’Estremo Oriente. «La scelta del porto di Venezia soddisfa le nostre ambizioni in vari modi – spiega Peter Horndlein, responsabile della logistica veicoli di Volkswagen Group Logistics -. Non è solo un passo in avanti importante per rendere più flessibile e resiliente la logistica del gruppo Volkswagen, ma anche una leva decisiva per ridurre contemporaneamente costi ed emissioni di CO2».
Negli ultimi 4 anni, nel porto di Venezia il traffico ro-ro è quasi raddoppiato, saturando gli spazi disponibili. Per il sistema portuale veneziano, la scelta di Volkswagen di impiantare un’attività di movimentazione veicoli aumenta l’offerta e garantisce un ruolo di hub intermodale strategico per l’industria automobilistica europea e il rafforzamento all’interno delle reti logistiche internazionali.




















































Il presidente dell’Autorità Portuale

«La decisione di Volkswagen è l’ennesima dimostrazione della nostra capacità di attrarre investimenti strategici. Il Porto di Venezia sta diventando una destinazione privilegiata per operatori globali della logistica e dell’automotive – sottolinea Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico Settentrionale -. Non si tratta solo di nuovi flussi di traffico ma di una piattaforma di sviluppo che ci collega stabilmente ai mercati dell’Estremo Oriente e dell’Europa centrale e orientale, rafforzando il nostro posizionamento internazionale. Questo progetto – aggiunge Di Blasio – evidenzia l’urgenza di rispondere alla crescente domanda di spazi all’interno del porto per attività logistiche. È fondamentale individuare nuove aree per sostenere la crescita di un settore che è diventato un pilastro strutturale per il nostro porto e per tutto il territorio».

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La crescita del settore automobilistico

L’Autorità Portuale ha sostenuto la crescita del settore automobilistico con investimenti infrastrutturali pari 60 milioni di euro abbondanti. L’obiettivo è quello di aumentare la capacità ferroviaria interna e i collegamenti con la rete ferroviaria nazionale, di ridurre le interferenze tra traffico stradale e ferroviario e migliorare l’accessibilità logistica alle zone industriali e terminalistiche dell’area portuale veneziana. I progetti in corso includono la realizzazione di un nuovo ponte ferroviario sul canale industriale Ovest, l’allargamento di via dell’Elettricità, l’adeguamento dello svincolo di via della Chimica e l’ampliamento della stazione di Marghera Scalo che, a lavori conclusi, sarà in grado di gestire fino a 40 treni al giorno.

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