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Messina (Intesa Sanpaolo): UE metta a centro giovani e lavoro, meno difesa



(Teleborsa) – Più giovani e lavoro, meno spese per la difesa, il risparmio visto come leva strategica: è il consiglio che Carlo Messina, Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo dà all’Europa, in un periodo di transizione, in cui si stanno ridefinendo le priorità dell’agenza politica ed economica.

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Fra i fattori di preoccupazione, Messina cita i giovani e la povertà, temi che – afferma in una intervista a La Stampa – “toccano tutti noi e richiedono un impegno collettivo”. E sulla difesa, “come Europa dobbiamo porci il problema di un sistema della difesa integrato da rafforzare“, ma nello stesso tempo “l’Europa deve darsi un grande piano di investimenti comuni nel campo della tecnologia, dell’energia, delle infrastrutture”.

Il banchiere esprime un giudizio “positivo” sull’operato del Governo Meloni, ma auspica una accelerazione degli investimenti per portare il PIL al 2%. E l’impiego del “tesoretto” di 4 miliardi per crescita, occupazione, riduzione delle disuguaglianze e lotta alla povertà.

Tornando al tema sociale, Messina ha ricordato che “in Italia ci sono sei milioni di persone in condizioni di povertà assoluta” e che Intesa Sanpaolo ha un programma del valore di 1,5 miliardi per il contrasto alla povertà. Il banchiere ha poi messo a nudo una drammatica realtà dei nostri giorni: dieci milioni di persone non possono permettersi di affrontare un imprevisto di 500 euro e la soglia di reddito dei cosiddetti “working poor” si aggira oggi attorno ai 2mila euro al mese.

Di qui la necessità di “aumentare i livelli retributivi quando le aziende fanno più utili“, come ha fatto Intesa Sanpaolo, e di aumentare l’occupazione di giovani e donne, usando la leva dei finanziamenti agevolati per le aziende che assumono, come ha fatto il governo con la leva fiscale. Messina ha ricordato che Intesa Sanpaolo sta lavorando a un piano di finanziamenti agevolati da “10 miliardi di euro per aiutare le imprese ad assumere ragazzi e donne”.

Parlando delle fusioni bancarie, Messina è detto d’accordo con l’opinione espressa dal Governatore Fabio Panetta, secondo cui “decide il mercato”, ma c’è anche un problema di “sicurezza nazionale”. “E’ il mercato che crea valore. Il punto imprescindibile è che in ogni fusione bancaria decidono gli azionisti”, ma “non possono essere gli unici interlocutori”, perché bisogna poi considerare anche chi lavora in azienda, i clienti ed il sistema Paese. Il Golden Power – dice il banchiere – “va usato in modo corretto”. “Tutto è migliorabile, ma mi sembra di capire che gli elementi di maggiore conflittualità stiano risolvendosi”, ha concluso.

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Nella debolezza del dollaro, debito USA e dazi, il banchiere ha individuato un’opportunità per l’Europa. “In una fase di calo di interesse nei confronti del dollaro – ha detto – l’Europa può’ diventare un porto sicuro per gli investitori internazionali. Per questo dobbiamo puntare sugli Eurobond: ci vuole un’economia europea più forte se vogliamo reggere il confronto con Usa e Cina”.

(Teleborsa) 06-06-2025 13:03



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