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Tecnologia e sviluppo sostenibile, le Marche all’Expo 2025


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L’evento conclusivo nell’auditorium del padiglione Italia

Il ruolo della tecnologia nello sviluppo sostenibile, questo il tema dell’evento conclusivo nell’auditorium del padiglione Italia all’Expo 2025. L’appuntamento faceva parte del progetto europeo “Trust digital Turn in Europe”, promosso dall’Università di Macerata in collaborazione con la Regione Marche. Un’occasione di rilievo internazionale per fare il punto su quattro anni di ricerche e collaborazioni dedicate a anche al rafforzamento delle relazioni tra comunità, istituzioni e imprese.
Finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, Marie Skłodowska Curie Actions Research and Innovation Staff Exchange, il progetto ha esplorato il potenziale delle tecnologie emergenti, in particolare la blockchain, come strumenti per rafforzare la fiducia tra comunità, istituzioni e imprese.

Incentrato sul tema “Comunità, industrie, luoghi: il ruolo della tecnologia per migliorare il benessere e lo sviluppo”, l’incontro ha riunito 23 relatori da istituzioni accademiche, aziende e centri di ricerca europei ed extraeuropei, offrendo una panoramica su temi chiave come smart cities, intelligenza artificiale, trasformazione digitale e quadro normativo dell’innovazione.

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Francesca Spigarelli

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Ad aprire i lavori, l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, che ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per lo sviluppo dei territori e il ruolo della Regione Marche nel sostegno alla ricerca. A seguire, Francesca Spigarelli, coordinatrice scientifica di Trust, ha illustrato i principali risultati del progetto, evidenziando il valore strategico della collaborazione tra università, istituzioni e imprese a livello europeo ed extraeuropeo.
Tra gli interventi accademici, anche quelli dei professori Emanuele Frontoni, Massimo Meccarelli, Massimo Biasin e Andrea Delle Foglie, quest’ultimo intervenuto sull’evoluzione della blockchain grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale.
Il convegno è stato moderato da Luca Escoffier dell’EU-Japan Innovation and Technology Cooperation Helpdesk, figura di riferimento nella cooperazione tecnologica tra Europa e Giappone.

Oltre all’Università di Macerata, il progetto ha coinvolto numerosi partner, tra cui l’Università Politecnica delle Marche, il centro di innovazione Grottini Lab e, in rappresentanza del mondo artistico e della formazione superiore, l’Accademia di Belle Arti di Macerata, presente con il direttore Giorgio Capparucci e la docente Mascia Ignazi. Ha partecipato anche l’Iis “Cuppari – Salvati” di Jesi, con quattro studenti premiati da un progetto ministeriale, accompagnati dalla vicepreside Katya Mastantuono.

«L’iniziativa ha rappresentato non solo la conclusione di un importante percorso di ricerca, ma anche una concreta dimostrazione di come l’innovazione tecnologica possa nascere e crescere grazie a una rete interdisciplinare, intersettoriale e internazionale, capace di unire ricerca accademica, impresa e formazione» hanno detto dall’Università.





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