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Pubblicato: 7 Giugno 2025 10:00

Esportano di più, investono di più nella doppia transizione digitale e green e sono più attente al benessere dei territori e del capitale umano. E l’identikit delle imprese che hanno una forte relazione (socie o clienti) con le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (BCC) da cui traggono supporto per sostenere i loro investimenti in materia di ESG che si traducono anche in migliore competitività. È quanto emerge da un’indagine promossa da Federcasse, la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, e realizzata dal Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne” su un campione di 3.100 imprese manifatturiere e dei servizi di piccola dimensione (tra 5 e 49 addetti).

Internazionalizzazione e qualità

Il 28% del fatturato di queste imprese è realizzato all’estero (contro il 24% delle altre realtà imprenditoriali che non hanno una BCC come partner bancario); il 23% ha investito o investirà nella Duplice transizione (ecologica e digitale) nel triennio 2023-2025 (contro il 13%); il 29% punta sulla formazione del proprio personale per migliorare la capacità di iniziativa (contro il 18% delle altre imprese); il 30% mira alla qualità dei prodotti, ai legami con il territorio e alla valorizzazione del brand Made in Italy per differenziarsi e aumentare i clienti e le vendite (contro il 24% delle altre imprese). Anche per questo le imprese servite dalle BCC, mostrano il 12% di probabilità in più rispetto alle altre aziende di riuscire a conseguire crescite del fatturato.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Performance ESG superiore

Secondo lo studio, le imprese clienti BCC hanno una performance complessiva ESG superiore del 27% rispetto alle altre imprese, con punte del 33% al Mezzogiorno e del 52% nel sociale (S). Queste imprese sono anche più propense ad investire in green per migliorare il processo/prodotto, il 29% lo ha già fatto nel 2020-2022 (contro il 23% delle altre realtà aziendali) e il 42% lo farà entro il 2025 (contro il 31%). Mentre, il 36% ha già investito in tecnologie 4.0 nel 2020-2022 (contro il 26%) e il 37% intende farlo entro quest’anno (contro il 25%).

Il rapporto con il territorio

Ma c’è anche un effetto sulla maggiore capacità di queste imprese di essere coesive, ovvero di fare “rete” con le altre imprese e con i soggetti attivi sul territorio: il 28% dichiara che il sistema bancario che afferisce al Credito Cooperativo facilita/rafforza le relazioni della propria azienda con altri stakeholder, il doppio delle altre imprese (14%). E a questa “spinta coesiva” delle BCC pare ascrivibile quasi la metà del sorpasso di performance economica delle imprese loro clienti sulle altre: il 34% ha difatti registrato un aumento nel 2024 di fatturato (contro il 26%) e il 18% di occupati (contro il 13%).





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