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il ruolo chiave del comparto marittimo italiano tra tensioni e protezionismi


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La situazione degli scambi internazionali si fa sempre più complessa tra tensioni commerciali e un ritorno al protezionismo in vari Paesi. In questo scenario, riflettere sul contributo del settore marittimo italiano è fondamentale per capire come l’Italia possa mantenere la sua posizione strategica a livello globale. A Napoli si è tenuto il convegno annuale di Teseo Forum, che ha affrontato proprio queste tematiche, coinvolgendo esperti economici, geopolitici e operatori del settore marittimo.

Napoli come punto di riferimento per eventi economici e rilancio urbano

La sede dell’evento è stata la sede di Fideuram – Intesa Sanpaolo a Napoli, segno della volontà di valorizzare la città come snodo importante per il turismo e per manifestazioni di rilievo nazionale. L’assessora alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, Chiara Marciani, ha sottolineato l’importanza di ospitare Teseo Forum in un momento in cui Napoli acquisisce nuova centralità. Ha ricordato come il confronto sui nuovi equilibri del commercio mondiale abbia una ricaduta diretta sul territorio, in particolare grazie al comparto marittimo, pilastro per lo sviluppo economico locale e nazionale.

La partecipazione di rappresentanti istituzionali e operatori del settore ha aggiunto valore al dibattito, che ha toccato aspetti cruciali come le tensioni commerciali attuali e le strategie per mantenere la competitività italiana. L’evento ha stimolato un dialogo pubblico-privato necessario a fronteggiare le trasformazioni globali che investono logistica, trasporti e politica commerciale.

Le sfide strategiche del sistema economico italiano secondo Gregorio De Felice

Durante il convegno, Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, ha richiamato l’attenzione sulle criticità e sulle opportunità per il Paese in uno scenario globale instabile. Ha evidenziato tre punti fondamentali sui quali l’Italia deve agire con decisione per non perdere terreno rispetto a concorrenti internazionali.

Il primo tema riguarda la riduzione del costo dell’energia, che oggi rappresenta una delle voci più pesanti per l’industria e i trasporti nazionali. Senza un contenimento adeguato, le imprese rischiano di perdere competitività e di limitare le esportazioni. In secondo luogo, De Felice ha indicato la necessità di una gestione coerente e lungimirante dei flussi migratori, vista come una questione economica e sociale che impatta anche sul capitale umano e sulle risorse disponibili. Infine, ha chiamato a un forte impegno per i programmi di rigenerazione delle competenze: in un mondo del lavoro che cambia rapidamente, investire nella formazione è indispensabile per adattarsi alle nuove richieste del mercato.

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Questi tre punti restano nodi sui quali si giocherà molto del futuro economico italiano, specie in un contesto in cui i protezionismi possono alterare i flussi commerciali internazionali.

Contributi e interventi dei principali esperti e rappresentanti del settore marittimo

Al convegno hanno preso la parola diversi esperti di rilievo nel campo economico, geopolitico e marittimo. Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, ha messo in luce il ruolo della sicurezza e delle strategie geopolitiche nel delicato equilibrio degli scambi globali. Francesco Amyas, partner dello studio legale d’Aniello & Associati, ha avvicinato il tema dai risvolti normativi, sottolineando le questioni giuridiche legate ai nuovi strumenti di regolamentazione.

Massimo Deandreis, direttore di Srm e presidente dell’Associazione italiana degli economisti d’impresa, ha evidenziato i trend economici e le sfide di mercato che interessano i comparti produttivi, richiamando l’attenzione sul ruolo della marittimità nelle catene logistiche globali. Marcello di Caterina, vice presidente e direttore generale di Alis, ha illustrato le dinamiche del trasporto su gomma e le prassi per un’integrazione efficiente con il settore marittimo. Diodato Ferraioli, chief commercial officer di La Doria Spa, ha portato la prospettiva dell’industria agroalimentare, settore fortemente dipendente dalle rotte marittime per l’export.

Contributo accademico e approfondimenti tecnologici

Sul fronte accademico, Salvatore Capasso dell’Università di Napoli Parthenope ha dato un contributo analitico sulle dinamiche portuali nazionali, mentre Fabrizio Vettosi, managing director di Vsl Club Spa, ha approfondito le innovazioni nella gestione dei servizi logistici.

Nel complesso, il convegno ha restituito un quadro articolato del settore marittimo italiano e della sua importanza in tempi di nuove barriere commerciali e cambiamenti geopolitici. La discussione ha proposto spunti concreti per sostenere una filiera strategica per Napoli, la Campania e l’intero sistema Italia.





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