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“Le Storie, le Passioni, le Marche”, successo per l’evento di Confapi Industria Ancona


Successo all’evento di Confapi Industria Ancona, che si è tenuto giovedì 5 giugno 2025 alle ore 18:00 a Casacon, Sirolo, in occasione dell’Assemblea annuale dell’Associazione della piccola e media industria privata, e a cui è intervenuto anche il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

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Con il patrocinio della Regione Marche, di RAI Marche e il supporto della Camera di Commercio delle Marche, l’evento ha reso protagonista la piccola e media industria privata della regione attraverso la Vision Hub “Le Storie, le Passioni, le Marche”, moderata dal giornalista televisivo Maurizio Socci, e a cui hanno preso parte: Camillo Catana Vallemani, Presidente BCC Ancona e Falconara; Emanuela D’Angelo, Direttore Generale Confidicoop Marche, Danilo Di Matteo, TEHA Group The European House – Ambrosetti; Sabrina Iencinella, imprenditrice; Graziano Leoni, Rettore dell’Università di Camerino; Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio delle Marche. Presenti a livello istituzionale anche l’Assessore regionale Goffredo Brandoni e gli Assessori del Comune di Ancona Marco Battino e Angelo Eliantonio. Special guest, Cesare Catà, storyteller, scrittore e performer teatrale. Event Partner dell’evento: BCC Ancona e Falconara, e Confidicoop Marche. Ad accogliere ospiti e partecipanti, i vertici di Confapi a livello territoriale: Giorgio Giorgetti, Presidente Confapi Marche; Mauro Barchiesi, Presidente Confapi Industria Ancona; Michele Montecchiani, Direttore Confapi Industria Ancona.

«Le PMI marchigiane rappresentano il 90% del tessuto imprenditoriale della regione, e non sono solo motore produttivo delle Marche, ma testimoni di un legame profondo con il territorio, capace di coniugare radici, visione e crescita -, ha sottolineato il Direttore di Confapi Industria Ancona, Michele Montecchiani. – La piccola e media impresa marchigiana si evolve, trasformando storie di innovazione in successo e passioni imprenditoriali in motore economico. Nonostante il loro talento e la qualità dei loro prodotti, però, spesso nelle PMI marchigiane vi è una certa discrezione nel raccontarsi, una riservatezza che spinge molti imprenditori a preferire il “fare” rispetto al “mostrare”, il “costruire” rispetto al “celebrare”. Il nostro ecosistema imprenditoriale merita visibilità: come Confapi Industria Ancona, è questo uno dei nostri principali obiettivi, celebrare l’importanza della piccola e media industria privata e le eccellenze del nostro territorio che raccontano storie e passioni imprenditoriali che vanno valorizzate».

«Oggi possiamo raccontare di una regione che sta invertendo la rotta e a testa alta riconquista il suo ruolo da protagonista -, ha affermato il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. – Nonostante un periodo storico complesso e condizionato da molti e innegabili fattori, a partire dalla crisi dell’istituto di riferimento locale di credito, il sisma, la pandemia, le conseguenze dei conflitti geopolitici e l’inflazione, le Marche e il tessuto sociale, economico e produttivo hanno dato la dimostrazione di essere una cerniera e di sapersi adattare ai cambiamenti e alle sfide. Cresce il PIL e traina il centro Italia come valore aggregato, cresce l’Export rispetto al periodo prepandemia, cresce il turismo che fa +28% di stranieri e +13% come dato aggregato rispetto al 2019, mantiene la garanzia dei livelli essenziali di assistenza senza aver mai aumentato di un euro le tasse, con il miglior ospedale pubblico d’Italia, e soprattutto, è prima in Italia per spesa dei fondi sociali europei e terza per impegno del Fesr. Risultati storici e investimenti mai visti, se pensiamo all’imponente piano di infrastrutture calato a terra a cui solo in questi ultimi cinque anni abbiamo destinato 3,6 miliardi. Obiettivi e risultati che si raggiungono solo lavorando in squadra tra enti, territori, imprese, università, cittadini: ciascuno può contribuire ogni giorno nella sfida di far tornare questa regione trainante e un modello, una regione che può annoverare una grande classe dirigente e un forte tessuto con cui costruire il futuro per il nostro territorio».

ABSTRACT di alcuni interventi Vision Hub: “Le Storie, le Passioni, le Marche. La piccola e media industria privata protagonista nel territorio”

DANILO DI MATTEO, TEHA GROUP, THE EUROPEAN HOUSE AMBROSETTI

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per le aziende

 

Dalla nostra piattaforma di riflessione strategica per il territorio regionale – “Le Marche al centro” – è emerso che, pur nelle forti trasformazioni socio-economiche degli ultimi due decenni (dalle crisi bancarie e imprenditoriali ai fenomeni naturali avversi) le Marche hanno mostrato, soprattutto negli ultimi anni, indubbie capacità di tenuta: sul podio per incidenza del valore aggiunto manifatturiero, dopo Emilia e Veneto, un grado di apertura internazionale importante testimoniato dal trend positivo dell’export – in primo luogo di quello manifatturiero ed una capacità di tenuta sul fronte occupazionale sia in chiave di aumento di occupazione che di riduzione del tasso di disoccupazione o sotto-occupazione (soprattutto femminile) ne sono espressione plastica. Nota positiva aggiuntiva è il primo posto in Italia per quota di start-up innovative ed una recente accelerazione sul fronte della digitalizzazione delle PMI, condizione abilitante dell’innovazione tecnologica. Permangono la necessità di nuove modalità aggregative in merito alle imprese, il necessario rafforzamento delle governance (in primo luogo nelle aziende familiari) e della struttura finanziaria delle imprese (più rapporti con il private equity).Le sfide future per gli asset del sistema produttivo marchigiano (meccanica ed engineering, sistemi moda/lusso e casa/arredo, agrifood, economia del mare e turismi/cultura) passano attraverso la creazione di nuove competenze da giocare sul versante competitività (transizione digitale/GenAI/quantum computing) e su quello della attrattività (di giovani, di talenti, di imprese, di turisti, di residenti), anche attraverso l’aumento della produttività del sistema.

EMANUELA D’ANGELO, DIRETTORE GENERALE CONFIDICOOP MARCHE

L’economia marchigiana ha dimostrato di essere adattabile o resiliente ai cambiamenti indotti dai c.d. shock esogeni (pandemia, guerre, etc). Le mPMI marchigiane dal canto loro cercano di affrontare le sfide future con forte determinazione attraverso brillanti idee e innovativi progetti che però da soli non bastano, poiché hanno bisogno anche del supporto finanziario. Confidicoop aiuta le imprese ad affrontare tali sfide, offrendosi come concreto collegamento tra le imprese e le istituzioni finanziarie e gli enti locali, attraverso l’offerta di servizi diversificati: non solo la prestazione di garanzia, ma la consulenza finanziaria ex ante e ex post, la gestione delle agevolazioni nazionali e regionali, l’attività di credito diretto e molto altro ancora. Confidicoop racconta storie di aziende a gestione familiare che effettuano la delicatezza del passaggio generazionale, di spin-off nati dall’università marchigiane e concretizzatisi in imprese vere e ad alto contenuto innovativo; raccontiamo le storie di imprese storiche del manifatturiero che hanno superato le difficoltà della riconversione contando sempre sul supporto del Confidi. Il volano del presente e del prossimo futuro per Confidicoop guarda al sostegno delle imprese virtuose, che investono per cambiare e guardano alla sostenibilità non più soltanto economica, ma anche socio-economico-ambientale, continuando a tramandare le proprie storie, le proprie passioni che sono le basi per affrontare le sfide future.

GRAZIANO LEONI, RETTORE UNICAM

Il sistema universitario italiano è straordinariamente ricco e complesso. Oggi si può dire che ogni territorio risente della presenza di una università che caratterizza la propria offerta formativa e la ricerca in risposta alle necessità manifestate dagli stakeholder locali o poste quali istanze globali. L’integrazione con imprese e territorio è nella natura dell’università che funge da catalizzatore nello sviluppo tecnologico e culturale grazie alla ricerca e alla formazione di giovani. La storia di una università non è indifferente ma ne dà la misura di quanto profonda possa essere l’integrazione con tutte le realtà territoriali.La fondazione dell’Università di Camerino risale ufficialmente al 1336, dunque sono quasi settecento anni che un quadrante dell’appennino maceratese è fertilizzato culturalmente dalla presenza di un ateneo. Grazie alla presenza di una università antica e prestigiosa, il territorio non solo mantiene livelli più alti della qualità della vita ma si arricchisce di nuove infrastrutture al servizio non solo dell’ateneo ma anche dei cittadini e delle aziende. Penso che l’università possa educare i propri studenti e giovani ricercatori a vedere oltre all’evidenza e a trovare la novità. Aule e laboratori universitari devono essere luoghi di contaminazione ma penso che tutte le attività che vengono svolte (formazione, ricerca, trasferimento di conoscenze) siano sterili in assenza del coinvolgimento di portatori di interesse esterni; è in questi momenti che i giovani possono scoprire l’utilità di una loro idea. Spinoff universitari e startup innovative sono forme di imprenditorialità che fioriscono all’interno delle università grazie anche ad attività di scouting interno.



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