Lettera aperta del presidente del Centro Studi Agricoli al presidente della Regione Alessandra Todde e all’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Satta sui ritardi insostenibili nei pagamenti PAC e PSR/CSR – Rischio concreto di disimpegno e restituzione fondi europei
Presidente, Assessore,
a nome del Centro Studi Agricoli, che rappresenta centinaia di aziende agricole e allevatori sardi, sentiamo il dovere di denunciare e senza giri di parole l’attuale situazione drammatica nella gestione dei fondi comunitari destinati all’agricoltura della nostra Isola.
La Sardegna, ancora una volta, rischia di perdere risorse fondamentali per lo sviluppo agricolo a causa di ritardi inaccettabili, inefficienze croniche e immobilismo istituzionale.
I dati sono irragionevoli:
• Sul I pilastro della PAC (Domanda Unica 2023), a fronte di 255 milioni di euro, restano da pagare entro il 30 giugno 2025 oltre 53 milioni.
• Sul II pilastro – CSR 2023/2027, nelle misure come biologico, benessere animale, indennità compensativa e difesa del suolo, restano da liquidare oltre 50 milioni di euro.
• E ancora più grave: sul PSR 2014/2022, soggetto alla regola N+3, restano oltre 150 milioni di euro da impegnare o spendere entro il 31 dicembre 2025, con un rischio di restituzione di oltre 100 milioni di euro all’Unione Europea
Tutto questo non è più tollerabile.
Come è possibile che si stiano decretando nel 2025 domande presentate nel 2017? Come giustificare una spesa inferiore al 28% per la Misura 2, al 58% per la 4.1 (investimenti) e al 68% per la Misura 6.1 (giovani)? Lasciando indietro oltre 60 giovani agricoltori che avevano presentato nel 2017 il pacchetto giovani, che avrebbero dovuto avere la priorità.
Come spiegare ai giovani sardi che i bandi del nuovo ciclo CSR non sono ancora stati pubblicati, mentre quelli vecchi sono ancora in alto mare?
È evidente che l’agenzia Argea non può essere l’unico capro espiatorio. Le responsabilità sono anche politiche e vanno attribuite, con chiarezza, all’assessorato regionale all’Agricoltura per:
• i bandi pubblicati in ritardo,
• le istruttorie bloccate da norme mal scritte,
• la burocrazia che soffoca ogni tentativo di sviluppo.
Presidente, Assessore,
il tempo è scaduto. Non servono promesse, convegni o dichiarazioni rassicuranti. Servono atti concreti e immediati.
La Regione Sardegna ha già perso milioni nel 2022 e 2023 per mancata spesa entro i termini, tanto che la Legge Finanziaria 2025 ha dovuto inserire 11,8 milioni per coprire i fondi restituiti. Se il 30 giugno 2025 e il 31 dicembre 2025 non verranno rispettati, sarà il collasso.
Noi del Centro Studi Agricoli abbiamo già elaborato una proposta di riforma radicale delle agenzie agricole regionali. Ma anche se approvata oggi, non entrerà in vigore prima di 12 mesi, quando sarà troppo tardi.
Chiediamo subito:
1. L’ apertura immediata dei bandi CSR 2023/2027 per giovani, investimenti e multifunzionalità.
2. L’ autorizzazione urgente di tutti i pagamenti arretrati PAC e PSR/CSR.
3. Un piano straordinario operativo, con task force dedicata, per evitare il disimpegno.
4.Un cronoprogramma pubblico da condividere con le imprese agricole.
Noi non ci rassegniamo. Ma non possiamo più accettare il silenzio, l’inerzia e la paralisi . Non possiamo accettare che l’agricoltura sarda venga sacrificata sull’altare dell’incompetenza e della burocrazia.
Se perderemo questi fondi, non sarà una fatalità. Sarà una responsabilità politica precisa.
Non staremo a guardare.
Tore Piana
Presidente del Centro Studi Agricoli
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