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Innovazione, equità e sostenibilità del sistema farmaceutico al centro di ForumPharma Sif


Roma, 9 giugno – Si è conclusa a Bologna, il 6 giugno scorso, la tre giorni della 16esima edizione di ForumPharma, l’evento promosso dalla Società italiana di farmacologia (Sif) con il patrocinio di Aifa, Farmindustria, Assobiotec ed Egualia, che ha messo a confronto istituzioni, agenzie regolatorie, professionisti della salute, imprese e pazienti con l’obiettivo di concorrere a costruire una nuova visione condivisa del sistema farmaceutico, in grado di rispondere alle sfide poste da innovazione, equità e sostenibilità.

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Nella sua apertura dei lavori, Armando Genazzani, presidente della Sif (nella foto), ha evidenziato l’urgenza di ripensare il sistema attuale: “Il mondo del farmaco ha una necessità di dialogo aperto tra tutti gli attori, dai politici ai pazienti, passando dalle agenzie regolatorie, dalle governance regionali e ospedaliere, dal settore privato come ad esempio le aziende farmaceutiche e dagli operatori sanitari. Negli ultimi anni – ha spiegato il presidente dei farmacologi  “la complessità è aumentata a dismisura, con l’avvento di nuove tecnologie, di farmaci altamente efficaci per malattie ad alta e bassa prevalenza, di metodiche diagnostiche e biomarcatori che hanno mutato l’intero scenario. Il modello finora utilizzato non è più attuale” ha quindi concluso Genazzani  “e il ForumPharma è uno strumento di dialogo tra tutti questi attori per trovare modelli più efficaci che ci permetteranno di avere un Ssn più efficace e al contempo sostenibile”.

La giornata inaugurale ha visto la partecipazione del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato (nella foto),  che ha sottolineato il lavoro del Governo volto “a una razionalizzazione della legislazione farmaceutica nazionale. Il ruolo della ricerca farmacologica preclinica di base e clinica – ha dichiarato – è stato strumentale nella identificazione di nuovi target terapeutici e di farmaci innovativi sia in campo oncologico che nelle malattie rare. Grazie alla ricerca clinica e alla farmacologia si è riusciti a individuare nuovi trattamenti per patologie prima incurabili, come appunto l’oncologia, ma anche le malattie rare”. Attualmente, ha continuato Gemmato, “vantiamo 146 farmaci orfani autorizzati in Italia (113 rimborsati dal Ssn), 15 nuovi farmaci orfani autorizzati in Europa nel 2024, 166 sperimentazioni cliniche in Europa (15 con l’Italia come capofila). La medicina del futuro dovrà essere non solo innovativa, ma anche sostenibile e accessibile a tutti”. Per il sottosegretario “è solo attraverso una stretta collaborazione tra ricerca, industria e politica che si può continuare a migliorare la vita delle persone e garantire un sistema sanitario forte e sostenibile”.

Significativo anche l’intervento, nella sessione conclusiva della prima giornata congressuale, del direttore tecnico-scientifico dell’Agenzia italiana del farmaco Pierluigi Russo (nella foto), che ha dialogato con il “padrone di casa”  Genazzani tracciando un primo bilancio a un anno dal nuovo assetto dell’Agenzia. Russo ha sintetizzato l’esperienza vissuta attraverso tre parole chiave: ‘“fidante”, “gratificante” e basata su una “leale” collaborazione con tutti gli attori del comparto. Parole che riflettono lo spirito con cui Aifa sta affrontando la riorganizzazione delle sue funzioni strategiche, sempre più orientate verso un modello centralizzato ed efficiente.

Nel suo intervento, Russo ha rimarcato come Aifa accorpi oggi competenze fondamentali quali il pricing, l’accesso alla rimborsabilità, il monitoraggio e il governo della spesa farmaceutica. “Questo modello”  ha precisato il direttore tecnico scientifico dell’agenzia regolatoria nazionale “rappresenta un vantaggio competitivo rispetto ad altri sistemi europei più frammentati, soprattutto alla luce della crescente competizione internazionale, in particolare dagli Stati Uniti, e delle nuove priorità interne in ambito sanitario e difensivo”. Russo ha anche sottolineato il ruolo chiave che il nuovo regolamento europeo sull’Hta (Health technology assessment) potrà giocare nel valorizzare l’efficienza di modelli centralizzati come quello italiano, a condizione però di un investimento concreto in risorse umane e processi di valutazione tecnico-scientifica.

Infine, il dirigente Aifa ha affrontato il tema delle sperimentazioni cliniche, riconoscendo una crescita nelle iniziative for profit, ma ribadendo che il numero complessivo resta ancora insufficiente. “Serve una riflessione profonda e interventi mirati per rafforzare la ricerca clinica e rendere l’Italia maggiormente attrattiva per gli investimenti”.

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