Sono 6.230 i contratti programmati dalle imprese delle province di Novara, Verbania, Biella e Vercelli per il mese di giugno, pari al 21% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Lo rivelano i dati diffusi dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, che descrivono una realtà comune nei quattro territori, in particolare relativamente all’alta percentuale, superiore al 70% delle entrate previste, di contratti a termine. Altri tratti comuni sono anche: la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (20% di Verbania, 18% di Novara e di Vercelli e 17% di Biella); una difficoltà di reperimento che supera il 44% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (53% per Novara, al 57% per Biella, al 58% per Verbania e al 64% per Vercelli).
Più in generale, sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione, del commercio e dei servizi alle persone a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro.
La situazione della provincia di Novara
Le entrate programmate a giugno 2025 sono 2.860 (erano 2.780 nel 2024); nel 22% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 78% saranno a termine. Si concentreranno per il 66% nel settore dei servizi e per il 54% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 13% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota in linea alla media nazionale. In 44 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 9% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 34% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di servizi di alloggio e ristorazione (580 entrate previste), seguito dal commercio (500 unità), dai servizi alle persone (280), dalle industrie chimico-farmaceutiche, della plastica e della gomma (220) e infine dalle industrie meccaniche ed elettroniche (190).
La situazione del Vco
Le entrate programmate a giugno 2025 sono 1.210 (erano 1.220 nel 2024); nel 15% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per l’85% saranno a termine.
Si concentreranno per il 78% nel settore dei servizi e per il 76% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 7% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (13%). In 46 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 5% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota pari al 27% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (510 entrate previste), seguito dal commercio (150 unità), dai servizi alle persone (130), dalle costruzioni (80) e infine dai servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (60).
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