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Lavoro e risorse umane al centro della 21esima assemblea di Confapi Industria


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«Parlare di lavoro oggi significa parlare del futuro del nostro Paese. E se vogliamo un futuro solido, serve una base altrettanto solida: fatta di imprese che crescono e di persone che trovano spazio per esprimere talento e competenze». Esordisce così Giangiacomo Ponginibbi, presidente di Confapi Industria Piacenza, alla XXI assemblea dell’associazione che si è svolta nella sala dei Teatini alla presenza di autorità e imprenditori. Oltre quattrocento sono le piccole e medie imprese del territorio rappresentate dall’associazione e attive in diversi settori, dal metalmeccanico all’alimentare, dai servizi alle imprese all’edilizia, fino all’informatica, alla sanità, alla grafica, alla logistica e alla chimica.

«Quest’anno abbiamo scelto di partire dai dati – spiega Ponginibbi – secondo il Bollettino Excelsior, tra aprile e giugno 2025 le imprese piacentine prevedono oltre 7.200 assunzioni, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2024: un segnale forte, che racconta una realtà viva, dinamica, in crescita. Un contesto, tuttavia, non privo di ombre: anche sul nostro territorio, come in tutta Italia, si registra un incremento delle ore di cassa integrazione. Ma, a differenza di altre aree, Piacenza sembra per ora reagire meglio, con un tessuto produttivo che mantiene vitalità e capacità di adattamento. Un dato, però, merita particolare attenzione: nel 52,8% dei casi, le aziende dichiarano difficoltà nel reperire i profili professionali di cui hanno bisogno. Le figure più richieste? Operai specializzati, conduttori di impianti, tecnici, professionisti dei servizi. E spesso non è solo la disponibilità a mancare, ma anche l’esperienza, la preparazione, la coerenza con le esigenze concrete del mondo produttivo. Questa non è una questione astratta. È la nostra quotidianità».

Al di là delle criticità, Ponginibbi sottolinea le numerose attività che Confapi Industria Piacenza mette in campo per dare risposte efficaci alle imprese: «Da due anni è attivo un servizio di ricerca e selezione del personale, in collaborazione con diverse Agenzie per il Lavoro: raccogliamo i fabbisogni delle aziende, selezioniamo profili mirati e li inviamo alle imprese associate. Oltre 500 i profili trasmessi, 96 i contratti di lavoro attivati: non sono numeri eclatanti, ma sono risultati concreti – spiega – lo scorso ottobre abbiamo promosso un convegno sul cambiamento del lavoro. È emerso che i lavoratori chiedono più flessibilità, smart working, benessere organizzativo, mentre le imprese, pur dimostrandosi disponibili al cambiamento, segnalano la necessità di strumenti più agili, politiche attive più efficaci e percorsi formativi più rapidi e mirati. Anche il recente workshop di maggio, dedicato alla talent acquisition e all’employer branding, va in questa direzione: aiutare le PMI a costruire attrattività, a diventare luoghi dove i talenti vogliono restare, crescere, contribuire. E molte imprese, già oggi, lo fanno. Un altro esempio concreto è rappresentato dall’attività del nostro ente di formazione accreditato, PMI Informa, che nel solo 2024 ha realizzato circa 235 corsi di formazione continua e permanente, per un totale di oltre 3.380 ore erogate e quasi 2mila partecipanti tra imprenditori e personale aziendale».

«Dobbiamo però guardare oltre il nostro perimetro – avverte Ponginibbi – apprezziamo gli sforzi che le istituzioni, anche a livello locale e regionale, stanno già mettendo in campo e riteniamo fondamentale continuare a lavorare insieme. Come Confapi Industria Piacenza, vogliamo proporre la costruzione di un protocollo territoriale per l’attuazione efficace del sistema duale, in collaborazione con scuole, enti di formazione, istituzioni e imprese: il sistema duale esiste, ma oggi più che mai serve radicarlo nei territori, renderlo accessibile anche alle PMI e trasformarlo in uno strumento realmente funzionale all’incontro tra formazione e produzione. L’obiettivo è costruire percorsi concreti, con tutoraggio condiviso, semplificazione operativa e una regia comune, che consenta ai giovani di formarsi direttamente in azienda e alle imprese di contribuire alla crescita delle competenze del domani. E noi, come Confapi Industria Piacenza, continueremo ad esserci».

Dopo l’intervento di Ponginibbi, spazio alla tavola rotonda sul tema “Risorse umane: priorità e prospettive future”. A discuterne sono stati Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione, Giovanni Paglia, assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Tiziano Treu, professore emerito di diritto del lavoro all’Università Cattolica di Milano, già ministro del Lavoro e presidente del Cnel, Maurizio Sacconi, già ministro del Lavoro e oggi presidente dell’Associazione Amici di Marco Biagi, Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager, e Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines, impresa parmense riconosciuta a livello internazionale per l’approccio sostenibile e innovativo nel settore della cosmetica.

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Il ministro Foti ha detto che «il Pnrr va riempito di contenuti e per le riforme vanno fatte scelte di campo, con le Regioni che hanno operato in modo differenziato. L’innovazione deve accompagnarsi alla formazione; serve flessibilità, le imprese conoscono bene il valore del personale ma c’è una burocrazia eccessiva nella Ue». Sacconi ha elogiato il pluralismo associativo ed ha chiesto maggiore flessibilità: «Serve una formazione integrale anche morale, è una sfida educativa anche per le imprese, le istituzioni e le famiglie, con le persone che vanno coinvolte, con regole di lavoro sicure e maggiore guadagno, con una tassazione “secca” per tutte le componenti del salario ed una reclutamento personalizzato sia pubblico che privato». Treu ha chiesto «una contrattazione rafforzata e di integrare con il privato il welfare pubblico, fare dell’Intelligenza Artificiale un interlocutore delle persone». Ha chiesto un “salto di qualità della scuola e di fare di più per le sovrastrutture”.

Paglia ha posto l’attenzione soprattutto sui territori produttivi come l’Emilia-Romagna e ha portato il punto di vista dell’amministrazione regionale in materia di politiche attive, servizi per l’impiego e misure di sostegno a imprese e lavoratori nei momenti di transizione. Cardoni ha offerto un punto di vista esperto e pragmatico sulle politiche da mettere in campo per garantire competitività, inclusione e sostenibilità nel lavoro, mentre per quanto concerne il versante manageriale ha detto che è necessaria una riflessione sui bisogni formativi e di aggiornamento delle figure apicali nelle aziende. Infine Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines, impresa parmense riconosciuta a livello internazionale per l’approccio sostenibile e innovativo nel settore della cosmetica, ha portato la testimonianza concreta di un’azienda che ha fatto della cultura d’impresa e del benessere dei collaboratori un pilastro competitivo.

In chiusura il consueto momento dedicato alla premiazione di undici aziende associate, simbolo di impegno, crescita e radicamento nel territorio: Centro Berni Odontoiatria e medicina; An. Bo impiantistica industriale; IT Ageco; Sataci di Ivo Spinello; Ferruccio Trabacchi- Fittinox Srl; Maria Rosaria Maestri (ma. Vi. Trade; Arredorama; El. In Srl; Schiavi Inerti; Sagresti Traslochi; Casa di Riposo Giuseppe Gasparini.

«Nuovo patto tra imprese, scuola e istituzioni. Serve una formazione che torni ad avere un legame

forte con i territori e con i mestieri.



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